Per l'esercito «anti-baco» brindisi davanti al video

Per l'esercito «anti-baco» brindisi davanti al video L'unità di crisi a Forte Brandii, sede dei servizi segreti Per l'esercito «anti-baco» brindisi davanti al video ROMA Quelli che passeranno la notte di Capodanno tra uno spumante e un computer, un esercito di 40 mila persone, si stanno già preparando. Al peggio. Nel senso che non temono affatto una catastrofe tecnologica, quanto un'interminabile attesa nei bunker che sono stati allestiti per l'occasione. Nemmeno in periodo di guerra, infatti, si era mai visto un diluvio tale di sale-situazione, sale operative, centri di controllo e simili. Su tutti svetta il cosiddetto Centro decisionale nazionale che per il solo fatto di trovarsi a Forte Braschi, cioè nella sede dei servizi segreti militari, si ammanta di un fascino tutto particolare. L'ingegner Augusto Leggio, che è il direttore tecnico del centro, e fa parte di quei cinquanta che si chiuderanno stamattina a Forte Braschi e riemergeranno tra due giorni, ci scherza ma non troppo: «Guardi, certo che dispiace di dover fare a meno del cenone, ma le famiglie hanno capito che di fronte alle esigenze superiori della Nazione... In ogni caso io mi porto dietro una bottiglia di spumante e so che altri hanno pensato al panettone». L'ingegnere Leggio stia tranquillo. Il Sismi ha pensato a ben di più. Per invogliare i tre sottosegretari del neonato governo D'Alema bis costretti a passare anche loro il Capodanno al forte, gli hanno assicurato lo zampone. La presenza di politici è una decisione dell' uh inuma. Fino a qualche giorno fa non era ancora chiaro se l'Italia avrebbe preso molto sul serio l'emergenza del Millennio vedi il Giappone che fa chiudere il suo primo ministro in un bunker oppure avrebbe affrontato il caso con italica incoscienza. A sgombrare i dubbi è intervenuto in persona Massimo D'Alema. Ieri mattina si è presentato all'insediamento dei cinquanta. Ha stretto molte mani. Ha ascoltato una relazione dei tecnici. Ha garantito che si aspetta da loro molti aggiornamenti nel corso delle ventiquattro ore. E quindi ha disposto che «il ministro Franco Bassanini continuerà a presiedere l'apposito Comitato Interministeriale, il «Non dosuccededi gravealcuni da livello vrebbe e nulla al limite sservizi ocale» Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Micheli assicurerà ì collegamenti con le strutture di Palazzo Chigi. Nelle due giornate di "roll-over" il Sottosegretario all'Interno Franco Barberi presiederà l'attività della sala operativa della Protezione Civile, mentre i Sottosegretari all'Interno Massimo Brutti, alla Difesa Massimo Ostillio e all'Innovazione Stefano Passigli garantiranno una presenza continua nel centro di coordinamento di Forte Braschi». Significa che Bassanini e Micheli si terranno in contatto telefonico con la sala operativa e invece i tre di forte Braschi, più Barberi alla Protezione civile, faranno l'alba sul serio. Dice Passigli, neoincaricato dell'Innovazione tecnologica: «Tra noi tre dovremo ancora stabilire i turni lungo le ventiquattro ore. L'importante è che ci sia sempre presente un rappresentante del governo e che gli altri siano raggiungibili. Non dovrebbe comunque succedere nulla di eccezionale. I grandi fornitori di servizi hanno garantito di essere pronti. Ci potrebbe essere solo qualche disservizio a livello locale». Scongiurato il black-out generale, questi inconvenienti locali possono però essere anche seri. In prima istanza verranno seguiti dalle prefetture interessate o dalle aziende. «Ci preoccupano - conferma il direttore della sala centrale. Leggio soprattutto le interazioni. S'è visto in Francia in questi giorni, che cosa significa la mancanza di energia elettrica. Un Paese s'è paralizzato. Ecco perché abbiamo steso una fitta rete di avviso e di protezione». I cinquanta di forte Braschi ovviamente non sono in grado di intervenire personalmente se mancasse la corrente in una area d'Italia. «Ma dal centro saremo in grado ui informare in tempo reale l'autorità politica, che potrà prendere, se lo riterrà, le decisioni opportune». Quantomai tranquillo si dice anche Passigli: «Ho visto che le banche prenderanno provvedimenti, spegnando i computer alle undici. Le ferrovie fermano i treni un'ora. Sono tutte misure precauzionaliGiuste. Ma finisce lì». (fra. gnJ «Non dovrebbe succedere nulla di grave, al limite alcuni disservizi a livello locale»

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