Il maltempo manda i treni in tilt

Il maltempo manda i treni in tilt Quindicimila passeggeri in ritardo per le mareggiate in Calabria. La Grimaldi cancella due crociere di Capodanno Il maltempo manda i treni in tilt Odissea di 27 ore per l'espresso Torino-Palermo Rocco Valenti CATANZARO Ventisette ore di viaggio e ieri sera la destinazione ancora non si vedeva. E' l'odissea dei viaggiatori del treno espresso «805», partito da Torino alle 18.05 dell'altro ieri e diretto a Palermo, dove sarebbe dovuto arrivare alle 14 di ieri. E invece l'interruzione dei collegamunti sulla costa tirrenica della Calabria provocata dal maltempo ha causato ritardi gravissimi. Molti treni, tra cui una decina a lunga percorrenza, sono stati dirottati su Crotone, dove è arrivato anche un espresso partito da Milano alle 20.30 dell'altro ieri e diretto in Sicilia. L'Italia è ancora nella morsa del vento e delle mareggiate, che provocano disagi e disastri soprattutto al Sud, nelle isole e nelle zone costiere, mentre in montagna è sempre alto il pericolo valanghe. Proprio a causa del mare grosso la compagnia Grimaldi ha cancellato le crociere di Capodanno delle navi Majestic e Fantastic, che dovevano partire ieri da Genova. E non va meglio per chi ha deciso di viaggiare in treno: sono 15 mila, secondo stime delle Ferrovie dello Stato, le persone alle prese con convogli bloccati (o, a volte, soppressi) a causa delle condizioni proibitive del tempo. Quello che probabilmente il «millenniun bug» non riuscirà a fare lo hanno fatto le mareggiate che si sono abbattute violente su buona parte della costa tirrenica calabrese. Ed è bastato danneggiare seriamente un centinaio di metri di binari, nei pressi di Amantea, per mettere in ginocchio la principale linea che collega Calabria e Sicilia con il resto della Penisola. La direttrice ferroviaria lungo la quale viaggiano i treni a lunga percorrenza è rimasta interrotta e, nonostante gli sforzi delle Ferrovie per mettere a punto servizi sostitutivi con puhnanii (dalle stazioni di Paola, a Nord, e Lamezia Terme, a Sud), i disagi per le migliaia di viaggiatori in qualche caso stavano per diventare un problema di ordii ne pubblico. Proprio nella stazione di Lamezia Terme, infatti, alcune centinaia di viaggiatori, costretti a funghe attese senza alcuna certezza su quando sarebbero arrivati a destinazione, hanno inscenato animate proteste. La tensione è calata solo dopo l'intervento della polizia ferroviaria e dopo che sono stati organizzati i treni con i quali poter proseguire il viaggio verso Reggio Calabria e la Sicilia. 1 treni a media e lunga percorrenza soppressi sono stati 17, quattro dei quali sostituiti da pullman nel tratto interrotto. Le mareggiate, oltre alla linea ferroviaria (per ripristinarla occorreranno almeno due giorni), hanno causato danni ingenti a numerose abitazioni (ne sono state evacquate a decine) e a diverse strutture turistiche nelle aree costiere delle quattro Provincie bagnate dal Tirreno (Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria). A Scilla circa 500 persone che vivono nella frazione Chianalea, proprio a causa dei danni legati alle mareggiate, sono state costrette a lasciare le loro case. A Vibo Marina cinque persone sono state salvate dai Vigili del Fuoco, dopo che le mareggiate avevano travolto le auto su cui si trovavano. 11 maltempo è stato devastante al punto che la giunta regionale ha chiesto al governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Per oggi è stato convocato un vertice, a Catanzaro. Ma anche nel centro Italia è emergenza: la Coldiretti di Roma ha chiesto alla Provincia di avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni alle serro causati dal forte vento. Sempre nel Lazio, alcune zone di Latina sono da 24 ore senza energia elettrica, mentre a Roma, il Comune è pronto a far scattare il Piano neve, in caso di formazione di ghiaccio. La Giunta regionale dell'Abruzzo ha chiesto lo stato di emergenza per i danni ad abitazioni, strade ed opere pubbliche. Analoga richiesta è stata avanzata dal Sindacato balneari (Sib), per far fronte agli oltre 100 miliardi di danni causati dalle mareggiate che hanno colpito gli stabilimenti. Problemi per le mareggiate nella penisola sorrentina e nel Golfo di Napoli, dove i collegamenti funzionano a singhiozzo. Il forte vento ha fatto affondare diverse imbarcazioni a Precida, Capri e Casamicciola. Dal mare ai monti, il pericolo valanghe è tra marcato e forte sulla dorsale appenninica e sull'arco alpino ed il servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato sconsiglia lo sci fuorispista e invita gli escursionisti ad evitare zone con canaloni e comici di ghiaccio. Paura sul Monte Rosa, dove ima tempesta di vento ha causato ieri lo scarnicolamento dei cavi della funivia e la caduta di una cabina. Fortunatamente era vuota, perché l'impianto era stato fermato. Un tratto della linea ferroviaria che collega la Calabria alla Sicilia e che è stata seriamente danneggiata dalla mareggiata, compromettendo i collegamenti tra Nord e Sud I treni sono stati dirottati dalla linea tirrenica a quella jonlca, con gravissimi ritardi Nell'altra immagine uno degli elicotteri impiegati per riparare i tralicci delle linee elettriche abbattute dall'uragano Il maltempo manda i treni in tilt Quindicimila passeggeri in ritardo per le mareggiate in Calabria. La Grimaldi cancella due crociere di Capodanno Il maltempo manda i treni in tilt Odissea di 27 ore per l'espresso Torino-Palermo Rocco Valenti CATANZARO Ventisette ore di viaggio e ieri sera la destinazione ancora non si vedeva. E' l'odissea dei viaggiatori del treno espresso «805», partito da Torino alle 18.05 dell'altro ieri e diretto a Palermo, dove sarebbe dovuto arrivare alle 14 di ieri. E invece l'interruzione dei collegamunti sulla costa tirrenica della Calabria provocata dal maltempo ha causato ritardi gravissimi. Molti treni, tra cui una decina a lunga percorrenza, sono stati dirottati su Crotone, dove è arrivato anche un espresso partito da Milano alle 20.30 dell'altro ieri e diretto in Sicilia. L'Italia è ancora nella morsa del vento e delle mareggiate, che provocano disagi e disastri soprattutto al Sud, nelle isole e nelle zone costiere, mentre in montagna è sempre alto il pericolo valanghe. Proprio a causa del mare grosso la compagnia Grimaldi ha cancellato le crociere di Capodanno delle navi Majestic e Fantastic, che dovevano partire ieri da Genova. E non va meglio per chi ha deciso di viaggiare in treno: sono 15 mila, secondo stime delle Ferrovie dello Stato, le persone alle prese con convogli bloccati (o, a volte, soppressi) a causa delle condizioni proibitive del tempo. Quello che probabilmente il «millenniun bug» non riuscirà a fare lo hanno fatto le mareggiate che si sono abbattute violente su buona parte della costa tirrenica calabrese. Ed è bastato danneggiare seriamente un centinaio di metri di binari, nei pressi di Amantea, per mettere in ginocchio la principale linea che collega Calabria e Sicilia con il resto della Penisola. La direttrice ferroviaria lungo la quale viaggiano i treni a lunga percorrenza è rimasta interrotta e, nonostante gli sforzi delle Ferrovie per mettere a punto servizi sostitutivi con puhnanii (dalle stazioni di Paola, a Nord, e Lamezia Terme, a Sud), i disagi per le migliaia di viaggiatori in qualche caso stavano per diventare un problema di ordii ne pubblico. Proprio nella stazione di Lamezia Terme, infatti, alcune centinaia di viaggiatori, costretti a funghe attese senza alcuna certezza su quando sarebbero arrivati a destinazione, hanno inscenato animate proteste. La tensione è calata solo dopo l'intervento della polizia ferroviaria e dopo che sono stati organizzati i treni con i quali poter proseguire il viaggio verso Reggio Calabria e la Sicilia. 1 treni a media e lunga percorrenza soppressi sono stati 17, quattro dei quali sostituiti da pullman nel tratto interrotto. Le mareggiate, oltre alla linea ferroviaria (per ripristinarla occorreranno almeno due giorni), hanno causato danni ingenti a numerose abitazioni (ne sono state evacquate a decine) e a diverse strutture turistiche nelle aree costiere delle quattro Provincie bagnate dal Tirreno (Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria). A Scilla circa 500 persone che vivono nella frazione Chianalea, proprio a causa dei danni legati alle mareggiate, sono state costrette a lasciare le loro case. A Vibo Marina cinque persone sono state salvate dai Vigili del Fuoco, dopo che le mareggiate avevano travolto le auto su cui si trovavano. 11 maltempo è stato devastante al punto che la giunta regionale ha chiesto al governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Per oggi è stato convocato un vertice, a Catanzaro. Ma anche nel centro Italia è emergenza: la Coldiretti di Roma ha chiesto alla Provincia di avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni alle serro causati dal forte vento. Sempre nel Lazio, alcune zone di Latina sono da 24 ore senza energia elettrica, mentre a Roma, il Comune è pronto a far scattare il Piano neve, in caso di formazione di ghiaccio. La Giunta regionale dell'Abruzzo ha chiesto lo stato di emergenza per i danni ad abitazioni, strade ed opere pubbliche. Analoga richiesta è stata avanzata dal Sindacato balneari (Sib), per far fronte agli oltre 100 miliardi di danni causati dalle mareggiate che hanno colpito gli stabilimenti. Problemi per le mareggiate nella penisola sorrentina e nel Golfo di Napoli, dove i collegamenti funzionano a singhiozzo. Il forte vento ha fatto affondare diverse imbarcazioni a Precida, Capri e Casamicciola. Dal mare ai monti, il pericolo valanghe è tra marcato e forte sulla dorsale appenninica e sull'arco alpino ed il servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato sconsiglia lo sci fuorispista e invita gli escursionisti ad evitare zone con canaloni e comici di ghiaccio. Paura sul Monte Rosa, dove ima tempesta di vento ha causato ieri lo scarnicolamento dei cavi della funivia e la caduta di una cabina. Fortunatamente era vuota, perché l'impianto era stato fermato. Un tratto della linea ferroviaria che collega la Calabria alla Sicilia e che è stata seriamente danneggiata dalla mareggiata, compromettendo i collegamenti tra Nord e Sud I treni sono stati dirottati dalla linea tirrenica a quella jonlca, con gravissimi ritardi Nell'altra immagine uno degli elicotteri impiegati per riparare i tralicci delle linee elettriche abbattute dall'uragano

Persone citate: Grimaldi, Rocco Valenti