«Errori veniali, non è un criminale»
«Errori veniali, non è un criminale» IL RAPPRESENTANTE DELLA CDU NELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA «Errori veniali, non è un criminale» // difensore dell'ex Cancelliere: ma come leader è finito intervista EmanueleNovazio BERLINO Onorevole Andreas Schmid!., lei è il difensore di Helmut Kohl nella Commissione parlamentare d'inchiesta sull'ex Cancelliere. Il suo compito è più difficile, dopo l'apertura dell'istruttoria? «Assolutamente no. L'istruttoria non è un giudizio nè una condanna, ma soltanto un accertamento in presenza di un sospetto». Crede che l'inchiesta della Procura di Bonn possa essere archiviata? «Sono relativamente ottimista. Kohl ha fatto un errore, e grosso, ma un errore che riguarda la legge sul finanziamento dei partiti. Non perseguibile penalmente, dunque». Il sospetto dal quale nasce l'istruttoria, tuttavia, è malversazione, un reato per il quale si rischiano fino a 5 anni di reclusione. Che succederà alla Cdu se dovesse essere rinviato a giudizio, o peggio ancora condannato, il Cancelliere dell'unificazione? «Kohl si è guadagnato un posto nella storia con l'unificazione e l'unità europea. Non lo lasceremo bollare come criminale. Considero assurda la possibilità che finisca in carcere: l'apertura dell'istruttoria era un atto dovuto, in presenza del sospetto. Ma il sospetto non troverà conferma». Il presidente socialdemocratico della Commissione, Neumann, teme che Kohl si avvalga dell'istruttoria per non rispondere alle vostre doman¬ de. Sarà più difficile far pressione su Kohl, ha detto. «Quel che Neumann dice è irresponsabile: Kohl stesso ha detto di voler parlare davanti alla Commissione. Cercherò di affrettare la sua testimonianza: già in gennaio, spero. E' nostro interesse dimostrare al più presto che il suo governo non era in vendila». Finora comunque Kohl ha taciuto. Davvero parlerà davanti alla Commissione? «Parlerà. Perlomeno a proposito delle decisioni del suo governo». E sul denaro ricevuto da anonimi donatori? «Le donazioni riguardano la legge sui partiti, non la Commissione». Ma i membri socialdemocrati ci della Commissione minacciano il carcere preventivo, se Kohl non farà i nomi dei donatori. «Un altro atteggiamento irrespon¬ sabile: si minaccia e contemporaneamente si cerca di rinviare l'audizione di Kohl. E' la strategia politica dell'Spd». E' ancora difendibile il silenzio di Kohl sui nomi dei donatori? «E' un problema, lo capisco. Sarebbe meglio che Kohl li facesse, questi nomi. D'altro canto capisco anche le ragioni del suo silenzio: ha dato la sua parola ai donatori. Una possibilità ci sarebbe, per uscire dal dilemma». Quale? «I donatori si facciano avanti e aiutino l'ex Cancelliere a uscire dall'impasse». La Cdu ha fatto pressione su di loro? «Abbiamo lanciato più di un appello, sempre indirettamente perchè non li conosciamo. Senza successo, finora». Lo scandalo rappresenta un rischio politico enorme per la Cdu. Non teme una situazione all'italiana? «Quel che sta accadendo non è certo vantaggioso per noi, come i sondaggi confermano; ma si tratta di una situazione temporanea. La Cdu è ancora forte: non farà la fine della De». Non crede alla tangentopoli tedesca? «No. I nostri errori sono molto meno gravi: la Cdu resta un riferimento importantissimo per la sta¬ bilità e la democrazia tedesca. La Germania non può fare a meno della Cdu». Ma il partito riuscirà a sopravvivere anche se Kohl sarà irrimediabilmente compromesso nello scandalo? «L'immagine di Kohl migliorerà presto, quando tutto sarà chiarito. Ma va detto anche che il tempo di Kohl è finito, come Cancelliere e come leader del partito. La nuova leadership è forte e assolutamente in grado di traghettare la Cdu nel nuovo secolo». Secondo il vice presidente Ruettgers, tuttavia, il rischio di una frattura esiste. «Non lo credo. Certo, il peggio per noi sarebbe contarci, i sostenitori di Kohl da una parte, gli avversari dall'altra. La Cdu ha una responsabilità unitaria e collettiva: far chiarezza, rinnovarsi, ma non rinunciare alla continuità». li procuratore capo Bcrnd Koenig ieri a Bonn durante la conferenza stampa nella quale ha annunciato che le indagini sull'ex cancelliere per lo scandalo dei fondi neri alla Cdu incominceranno lunedi «Errori veniali, non è un criminale» IL RAPPRESENTANTE DELLA CDU NELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA «Errori veniali, non è un criminale» // difensore dell'ex Cancelliere: ma come leader è finito intervista EmanueleNovazio BERLINO Onorevole Andreas Schmid!., lei è il difensore di Helmut Kohl nella Commissione parlamentare d'inchiesta sull'ex Cancelliere. Il suo compito è più difficile, dopo l'apertura dell'istruttoria? «Assolutamente no. L'istruttoria non è un giudizio nè una condanna, ma soltanto un accertamento in presenza di un sospetto». Crede che l'inchiesta della Procura di Bonn possa essere archiviata? «Sono relativamente ottimista. Kohl ha fatto un errore, e grosso, ma un errore che riguarda la legge sul finanziamento dei partiti. Non perseguibile penalmente, dunque». Il sospetto dal quale nasce l'istruttoria, tuttavia, è malversazione, un reato per il quale si rischiano fino a 5 anni di reclusione. Che succederà alla Cdu se dovesse essere rinviato a giudizio, o peggio ancora condannato, il Cancelliere dell'unificazione? «Kohl si è guadagnato un posto nella storia con l'unificazione e l'unità europea. Non lo lasceremo bollare come criminale. Considero assurda la possibilità che finisca in carcere: l'apertura dell'istruttoria era un atto dovuto, in presenza del sospetto. Ma il sospetto non troverà conferma». Il presidente socialdemocratico della Commissione, Neumann, teme che Kohl si avvalga dell'istruttoria per non rispondere alle vostre doman¬ de. Sarà più difficile far pressione su Kohl, ha detto. «Quel che Neumann dice è irresponsabile: Kohl stesso ha detto di voler parlare davanti alla Commissione. Cercherò di affrettare la sua testimonianza: già in gennaio, spero. E' nostro interesse dimostrare al più presto che il suo governo non era in vendila». Finora comunque Kohl ha taciuto. Davvero parlerà davanti alla Commissione? «Parlerà. Perlomeno a proposito delle decisioni del suo governo». E sul denaro ricevuto da anonimi donatori? «Le donazioni riguardano la legge sui partiti, non la Commissione». Ma i membri socialdemocrati ci della Commissione minacciano il carcere preventivo, se Kohl non farà i nomi dei donatori. «Un altro atteggiamento irrespon¬ sabile: si minaccia e contemporaneamente si cerca di rinviare l'audizione di Kohl. E' la strategia politica dell'Spd». E' ancora difendibile il silenzio di Kohl sui nomi dei donatori? «E' un problema, lo capisco. Sarebbe meglio che Kohl li facesse, questi nomi. D'altro canto capisco anche le ragioni del suo silenzio: ha dato la sua parola ai donatori. Una possibilità ci sarebbe, per uscire dal dilemma». Quale? «I donatori si facciano avanti e aiutino l'ex Cancelliere a uscire dall'impasse». La Cdu ha fatto pressione su di loro? «Abbiamo lanciato più di un appello, sempre indirettamente perchè non li conosciamo. Senza successo, finora». Lo scandalo rappresenta un rischio politico enorme per la Cdu. Non teme una situazione all'italiana? «Quel che sta accadendo non è certo vantaggioso per noi, come i sondaggi confermano; ma si tratta di una situazione temporanea. La Cdu è ancora forte: non farà la fine della De». Non crede alla tangentopoli tedesca? «No. I nostri errori sono molto meno gravi: la Cdu resta un riferimento importantissimo per la sta¬ bilità e la democrazia tedesca. La Germania non può fare a meno della Cdu». Ma il partito riuscirà a sopravvivere anche se Kohl sarà irrimediabilmente compromesso nello scandalo? «L'immagine di Kohl migliorerà presto, quando tutto sarà chiarito. Ma va detto anche che il tempo di Kohl è finito, come Cancelliere e come leader del partito. La nuova leadership è forte e assolutamente in grado di traghettare la Cdu nel nuovo secolo». Secondo il vice presidente Ruettgers, tuttavia, il rischio di una frattura esiste. «Non lo credo. Certo, il peggio per noi sarebbe contarci, i sostenitori di Kohl da una parte, gli avversari dall'altra. La Cdu ha una responsabilità unitaria e collettiva: far chiarezza, rinnovarsi, ma non rinunciare alla continuità». li procuratore capo Bcrnd Koenig ieri a Bonn durante la conferenza stampa nella quale ha annunciato che le indagini sull'ex cancelliere per lo scandalo dei fondi neri alla Cdu incominceranno lunedi
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