Ieri la notifica al Bundestag: sospetta malversazione. Il nuovo segretario della Cdu: ha danneggiato il partito Il magistrato decide: s'indaghi su Kohl

Ieri la notifica al Bundestag: sospetta malversazione. Il nuovo segretario della Cdu: ha danneggiato il partito Il magistrato decide: s'indaghi su Kohl Ieri la notifica al Bundestag: sospetta malversazione. Il nuovo segretario della Cdu: ha danneggiato il partito Il magistrato decide: s'indaghi su Kohl //padre dell'unificazione rischia cinque anni di carcere corrispondente da BERLINO La Procura di Bonn awierà lunedì prossimo l'istruttoria a carico di Helmut Kohl: il sospetto è malversazione a favore della Cdu, un reato punibile con un'ammenda in denaro o con un massimo di cinque anni di carcere. Dopo due giorni di attesa e momenti di grande tensione, ieri mattina il Procuratore Koenig ha consegnato al presidente del Bundestag Wolfgang Thierse la richiesta formale di istruttoria, primo passo di una procedura che concede 48 ore di tempo al Parlamento per rifiutare il ritiro dell'immunità al deputato Kohl. Nessuno crede tuttavia che la richiesta della Procura sarà respinta: da tempo esiste in proposito un accordo fra tutti i gruppi parlamentari. L'ex Cancelliere ha fatto sapere attraverso un portavoce di essere «dispiaciuto» della decisione e di voler collaborare con tutti i mezzi a sua disposizione per facilitare il lavoro dei giudici. Un lavoro che il leader della Cdu Wolfgang Schaeuble si augura possa concludersi «al più presto» e con soddisfazione per Kohl e il partito. Il governo si è rifiutato di commentare: un portavoce si è limitato a ricordare «che il Cancelliere Schroeder spera sia fatta chiarezza al più presto, nell'interesse del Paese e della democrazia». Molto duro con Kohl, al contrario, il presidente del Bundestag. «La consapevole violazione della legge sui partiti commessa per anni dall'ex Cancelliere è un fatto molto grave ha detto Thierse -. Kohl ha messo la democrazia in una situazione problematica». Che cosa succederà adesso? Se lo chiede tutta la Germania, sgomenta di fronte alla possibilità che l'uomo politico tedesco più autorevole e noto nel mondo finisca in tribunale, primo Cancelliere sia pure non più in carica ad essere indagato per un reato che prevede il carcere. L'istruttoria non è ancora un'incriminazione, e potrebbe essere archiviata come altre due volte è accaduto, nel 1986. L'indagine, allora, era motivata dal sospetto di falsa testimonianza di fronte a una Commissione parlamentare: pochi giorni sono bastati a provare l'inconsistenza del sospetto. Le prò! iabi I i la che l'istruttoria venga archiviata rapidamente, questa volta, sono invece scarse. Di certo l'inchiesta non sarà facile, si avverte, e si affiancherà a quella già avviata dalla Commissione parlamentare. Quest'ultima deve accertare se le decisioni del governo Kohl «sono state influenzate da donazioni in denaro», e indagare sulla possibilità che funzionari pubblici o esponenti dei partiti e del governo abbiano ricevuto tangenti in oca«5ione della vendita di carri armati all'Arabia Saudita, o per facilitare la vendita della raffineria tedesco-orientale «Leuna» alla francese «Elf-Aquitaine». Lo scandalo che rischia di travolgere Kohl ha preso il via per l'appunto dalle indagini sulla vendita dei panzer a Riod: l'ex tesorie- re della Cdu, Walther Leiser Kiep, ha ammesso di avere ricevuto un milione di marchi da un mercante internazionale d'armi. Quel denaro, si è difeso Kiep, «l'ho consegnato alla Cdu». Di tangenti, invece, Kohl non vuole sentir parlare. «Non ne sapevo niente», ha detto in tv. L'ex Cancelliere ha ammesso soltanto di «avere ricevuto fra il '93 e il '98 fra un milione e mezzo e due milioni di marchi in contanti» da anonimi donatori dei quali continua a rifiutarsi di fare il nome, e di non aver mai registrato quel denaro nella contabilità ufficiale della Cdu. Un comportamento contrario alla legge sul finanziamento dei partiti e lesivo della Costituzione: ma l'istruttoria della Procura prenderebbe l'avvio dalle dichiarazioni del Segretario Generale Cdu, Angela Merkel, che ha lamentato i consistenti danni finanziari provocati al partito dal comportamento scorretto di Kohl. La Cdu ha perso importanti finanziamenti pubblici (i partiti tedeschi ricevono dallo Stato 50 centesimi per ogni marco di donazione regolarmente dichiarata) e rischia di dover rendere decine di milioni di marchi già incassati. Stretta fra i due procedimenti, quello penale e quello parlamentare, la Cdu si appresta a vivere il periodo più difficile della sua storia: la sola ipotesi che il Cancelliere deU'iinificaziuone possa finire in carcere atterrisco un partito diviso di fronte all'uomo che per 25 anni l'ha guidato con polso di ferro. Nessuno meglio di Schaeuble ne riassume il dilemma: liberarsi del peso di Kohl senza rinnegarne l'eredità, le.n.) Entro 48 ore sarà avviata ufficialmente ristruttoriaeverrà tolta l'immunità parlamentare Il dilemma del partito: come liberarsi del peso del patriarca senza rinnegare la sua straordinaria eredità im Lebe L'ex cancelliere Helmut Kohl il suo partito, i cristiano-democratici, travolti dagli eventi L'istnittoria non è ancora un'incriminazione e potrebbe essere archiviata come già altre due volte è accaduto, ma questa volta e probabilità che accada sono scarse Ieri la notifica al Bundestag: sospetta malversazione. Il nuovo segretario della Cdu: ha danneggiato il partito Il magistrato decide: s'indaghi su Kohl Ieri la notifica al Bundestag: sospetta malversazione. Il nuovo segretario della Cdu: ha danneggiato il partito Il magistrato decide: s'indaghi su Kohl //padre dell'unificazione rischia cinque anni di carcere corrispondente da BERLINO La Procura di Bonn awierà lunedì prossimo l'istruttoria a carico di Helmut Kohl: il sospetto è malversazione a favore della Cdu, un reato punibile con un'ammenda in denaro o con un massimo di cinque anni di carcere. Dopo due giorni di attesa e momenti di grande tensione, ieri mattina il Procuratore Koenig ha consegnato al presidente del Bundestag Wolfgang Thierse la richiesta formale di istruttoria, primo passo di una procedura che concede 48 ore di tempo al Parlamento per rifiutare il ritiro dell'immunità al deputato Kohl. Nessuno crede tuttavia che la richiesta della Procura sarà respinta: da tempo esiste in proposito un accordo fra tutti i gruppi parlamentari. L'ex Cancelliere ha fatto sapere attraverso un portavoce di essere «dispiaciuto» della decisione e di voler collaborare con tutti i mezzi a sua disposizione per facilitare il lavoro dei giudici. Un lavoro che il leader della Cdu Wolfgang Schaeuble si augura possa concludersi «al più presto» e con soddisfazione per Kohl e il partito. Il governo si è rifiutato di commentare: un portavoce si è limitato a ricordare «che il Cancelliere Schroeder spera sia fatta chiarezza al più presto, nell'interesse del Paese e della democrazia». Molto duro con Kohl, al contrario, il presidente del Bundestag. «La consapevole violazione della legge sui partiti commessa per anni dall'ex Cancelliere è un fatto molto grave ha detto Thierse -. Kohl ha messo la democrazia in una situazione problematica». Che cosa succederà adesso? Se lo chiede tutta la Germania, sgomenta di fronte alla possibilità che l'uomo politico tedesco più autorevole e noto nel mondo finisca in tribunale, primo Cancelliere sia pure non più in carica ad essere indagato per un reato che prevede il carcere. L'istruttoria non è ancora un'incriminazione, e potrebbe essere archiviata come altre due volte è accaduto, nel 1986. L'indagine, allora, era motivata dal sospetto di falsa testimonianza di fronte a una Commissione parlamentare: pochi giorni sono bastati a provare l'inconsistenza del sospetto. Le prò! iabi I i la che l'istruttoria venga archiviata rapidamente, questa volta, sono invece scarse. Di certo l'inchiesta non sarà facile, si avverte, e si affiancherà a quella già avviata dalla Commissione parlamentare. Quest'ultima deve accertare se le decisioni del governo Kohl «sono state influenzate da donazioni in denaro», e indagare sulla possibilità che funzionari pubblici o esponenti dei partiti e del governo abbiano ricevuto tangenti in oca«5ione della vendita di carri armati all'Arabia Saudita, o per facilitare la vendita della raffineria tedesco-orientale «Leuna» alla francese «Elf-Aquitaine». Lo scandalo che rischia di travolgere Kohl ha preso il via per l'appunto dalle indagini sulla vendita dei panzer a Riod: l'ex tesorie- re della Cdu, Walther Leiser Kiep, ha ammesso di avere ricevuto un milione di marchi da un mercante internazionale d'armi. Quel denaro, si è difeso Kiep, «l'ho consegnato alla Cdu». Di tangenti, invece, Kohl non vuole sentir parlare. «Non ne sapevo niente», ha detto in tv. L'ex Cancelliere ha ammesso soltanto di «avere ricevuto fra il '93 e il '98 fra un milione e mezzo e due milioni di marchi in contanti» da anonimi donatori dei quali continua a rifiutarsi di fare il nome, e di non aver mai registrato quel denaro nella contabilità ufficiale della Cdu. Un comportamento contrario alla legge sul finanziamento dei partiti e lesivo della Costituzione: ma l'istruttoria della Procura prenderebbe l'avvio dalle dichiarazioni del Segretario Generale Cdu, Angela Merkel, che ha lamentato i consistenti danni finanziari provocati al partito dal comportamento scorretto di Kohl. La Cdu ha perso importanti finanziamenti pubblici (i partiti tedeschi ricevono dallo Stato 50 centesimi per ogni marco di donazione regolarmente dichiarata) e rischia di dover rendere decine di milioni di marchi già incassati. Stretta fra i due procedimenti, quello penale e quello parlamentare, la Cdu si appresta a vivere il periodo più difficile della sua storia: la sola ipotesi che il Cancelliere deU'iinificaziuone possa finire in carcere atterrisco un partito diviso di fronte all'uomo che per 25 anni l'ha guidato con polso di ferro. Nessuno meglio di Schaeuble ne riassume il dilemma: liberarsi del peso di Kohl senza rinnegarne l'eredità, le.n.) Entro 48 ore sarà avviata ufficialmente ristruttoriaeverrà tolta l'immunità parlamentare Il dilemma del partito: come liberarsi del peso del patriarca senza rinnegare la sua straordinaria eredità im Lebe L'ex cancelliere Helmut Kohl il suo partito, i cristiano-democratici, travolti dagli eventi L'istnittoria non è ancora un'incriminazione e potrebbe essere archiviata come già altre due volte è accaduto, ma questa volta e probabilità che accada sono scarse

Luoghi citati: Arabia Saudita, Berlino, Bonn, Germania