Gli archivi segreti del Kgb aperti agli storici

Gli archivi segreti del Kgb aperti agli storici La richiesta è partita da studiosi italiani, russi e americani. L'autorizzazione dovrà essere concessa personalmente da Eltsin Gli archivi segreti del Kgb aperti agli storici Ma sarebbero disponibili solo i documenti fra il I960 e il 1981 ROMA Rimbalza fra Roma e Mosca un'indiscrezione che potrebbe anticipare nuovi sviluppi sulle rivelazioni in merito alle operazioni svolte dal Kgb in Italia durante la guerra fredda. Secondo la notizia giunta questa settimana da Mosca e rivelata solo ieri da fonti italiane in alla agenzia «Adnkronos», gli archivi segreti dell'ex Unione Sovietica verranno aporti a metà gennaio ad un gruppo di autorevoli storici italiani e russi, a cui si affiancheranno studiosi americani e di altri Paesi europei. L'accademico russo, Valerij Ljubin, coordina la commissione bilaterale (della quale fa parte anche lo storico italiano Vittorio Strada) che ha formalizzato la richiesta di accesso agli archivi storici del presidente della Repubblica russa, quelli dove sono custoditi i segreti più impenetrabili del Cremlino. L'autorizzazione dovrà dunque essere concessa personalmente dal Presidente russo, Boris Eltsin, ma l'atmosfera venutasi a creare all'indomani delle recenti elezioni legislative in Russia viene considerata «favorevole» ad una decisione in tal senso. «Il risultato che ha premiato in larga misura i partiti centristi e riformatori russi ha indebolito - affermano fonti vicine alla commis¬ sione degli storici - la generazione di funzionari legata al passato e quindi nell'Amministrazione c'è ora maggiore disponibilità a concedere l'accesso a questi documenti, all'unico fine di portare a termine una iniziativa scientifica tesa ad inquadrare in un contesto storico le vicende dei finanzia¬ menti del Pcus ai partiti comunisti occidentali», contribuendo cosi anche a fare maggiore luce sul polverone sollevato dalla pubblicazione delle presunte listo dei collaboratori del Kgb nel cosidetto dossier Mitrokhin. La commissione presieduta da Ljubin ha chiesto anche di poter accedere agli archivi della Federazione russa diretti dal professor Sergej Vladimirovie Miroiii!nIto e agli archivi di Storia sociale e politica diretti da Anderson Mikhailovic. Il Erogramma di ricerca dovrebe essere definito entro la fine del mese di gennaio e i primi risultati potrebbero essere resi noti entro due mesi. Secondo le indiscrezioni la notizia del via libera russo all'apertura degli archivi sarebbe trapelata dagli ambienti della commissione russa. Al momento però Mosca sarebbe disposta a far consultare solo i documenti relativi agli anni compresi fra il 1960 ed il 1981, mentre sugli ultimi dieci anni di vita dell'Unione Sovietica la decisione finale non sarebbe stata ancora presa. Il primo annuncio della richiesta a Boris Esitin di aprire i dossier del Kgb agli storici era giunta circa due mesi fa durante il convegno «L'Ultimo Ottobre, ragionamenti sul comunismo come problema irrisolto» organizzato dalla Fondazione Epoke ed a cui parteciparono Vittorio Strada ed il segretario dei Ds, Walter Veltroni. Tanto a Roma quanto a Mosca non vi sono state né conferme né reazioni ufficiali alle indiscrezioni. I commenti a caldo si sono distinti per la grande cautela. «Se fosse vero sarebbe una cosa molto importante, di grandissimo valore storico - osserva Silvio Ponz, direttore della Fondazione Gramsci - ma al momento si tratta di notizie assai ambigue, prive di conferme ufficiali, senza alcun coinvolgimento delle istituzioni dei due Paesi che, in casi di rilievo come Suesto, dovrebbero costituire canale privilegiato fra Italia e Russia». [m. ma] Mosca, la sede del Kgb: qui erano custoditi I dossier segreti dell'Urss Gli archivi segreti del Kgb aperti agli storici La richiesta è partita da studiosi italiani, russi e americani. L'autorizzazione dovrà essere concessa personalmente da Eltsin Gli archivi segreti del Kgb aperti agli storici Ma sarebbero disponibili solo i documenti fra il I960 e il 1981 ROMA Rimbalza fra Roma e Mosca un'indiscrezione che potrebbe anticipare nuovi sviluppi sulle rivelazioni in merito alle operazioni svolte dal Kgb in Italia durante la guerra fredda. Secondo la notizia giunta questa settimana da Mosca e rivelata solo ieri da fonti italiane in alla agenzia «Adnkronos», gli archivi segreti dell'ex Unione Sovietica verranno aporti a metà gennaio ad un gruppo di autorevoli storici italiani e russi, a cui si affiancheranno studiosi americani e di altri Paesi europei. L'accademico russo, Valerij Ljubin, coordina la commissione bilaterale (della quale fa parte anche lo storico italiano Vittorio Strada) che ha formalizzato la richiesta di accesso agli archivi storici del presidente della Repubblica russa, quelli dove sono custoditi i segreti più impenetrabili del Cremlino. L'autorizzazione dovrà dunque essere concessa personalmente dal Presidente russo, Boris Eltsin, ma l'atmosfera venutasi a creare all'indomani delle recenti elezioni legislative in Russia viene considerata «favorevole» ad una decisione in tal senso. «Il risultato che ha premiato in larga misura i partiti centristi e riformatori russi ha indebolito - affermano fonti vicine alla commis¬ sione degli storici - la generazione di funzionari legata al passato e quindi nell'Amministrazione c'è ora maggiore disponibilità a concedere l'accesso a questi documenti, all'unico fine di portare a termine una iniziativa scientifica tesa ad inquadrare in un contesto storico le vicende dei finanzia¬ menti del Pcus ai partiti comunisti occidentali», contribuendo cosi anche a fare maggiore luce sul polverone sollevato dalla pubblicazione delle presunte listo dei collaboratori del Kgb nel cosidetto dossier Mitrokhin. La commissione presieduta da Ljubin ha chiesto anche di poter accedere agli archivi della Federazione russa diretti dal professor Sergej Vladimirovie Miroiii!nIto e agli archivi di Storia sociale e politica diretti da Anderson Mikhailovic. Il Erogramma di ricerca dovrebe essere definito entro la fine del mese di gennaio e i primi risultati potrebbero essere resi noti entro due mesi. Secondo le indiscrezioni la notizia del via libera russo all'apertura degli archivi sarebbe trapelata dagli ambienti della commissione russa. Al momento però Mosca sarebbe disposta a far consultare solo i documenti relativi agli anni compresi fra il 1960 ed il 1981, mentre sugli ultimi dieci anni di vita dell'Unione Sovietica la decisione finale non sarebbe stata ancora presa. Il primo annuncio della richiesta a Boris Esitin di aprire i dossier del Kgb agli storici era giunta circa due mesi fa durante il convegno «L'Ultimo Ottobre, ragionamenti sul comunismo come problema irrisolto» organizzato dalla Fondazione Epoke ed a cui parteciparono Vittorio Strada ed il segretario dei Ds, Walter Veltroni. Tanto a Roma quanto a Mosca non vi sono state né conferme né reazioni ufficiali alle indiscrezioni. I commenti a caldo si sono distinti per la grande cautela. «Se fosse vero sarebbe una cosa molto importante, di grandissimo valore storico - osserva Silvio Ponz, direttore della Fondazione Gramsci - ma al momento si tratta di notizie assai ambigue, prive di conferme ufficiali, senza alcun coinvolgimento delle istituzioni dei due Paesi che, in casi di rilievo come Suesto, dovrebbero costituire canale privilegiato fra Italia e Russia». [m. ma] Mosca, la sede del Kgb: qui erano custoditi I dossier segreti dell'Urss

Persone citate: Anderson Mikhailovic, Boris Eltsin, Boris Esitin, Eltsin, Mitrokhin, Silvio Ponz, Valerij Ljubin, Vittorio Strada, Walter Veltroni