Bianco: i centri non sono alberghi
Bianco: i centri non sono alberghi Bianco: i centri non sono alberghi Ma tra leforze politiche si riaccende la polemica ROMA ci centri di permanenza non sono carceri, ma nemmeno alberghi da cui uscire ed entrare liberamente. Su qu osto il governo intende mantenere wa posizione chiara e inequivocabile: assicurare condizioni di vita umane, ma anche garantire il rispetto assoluto delle norme e delle regoli ca parte degli immigrati». Il ministro dell'Interno, Enzo Bianco, alle prese con la prima grana del suo nuovo incarico, sceglie di ribadire la linea dei predecessori. La legge sull'immigrazione non si tocca. Ma la tragedia di Trapani lascia sgomenti. Cosi il ministro fa sapere di aver inviato sul posto il sottosegretario Alberto Maritati, di aver chiesto al capo della polizia «di essere informato costantemente di quanto sta avvenendo» e incaricatogli uffici «uno screening su tutele altre sUutture di accoglienza e permanenza esistenti sul territorio per conoscere esattamente le condizioni in cui si trovano». Bianco, di fatto, sta annunciando un'inchiesta intema sui centri per extracomunitari dove le rivolte e le morti (penultimo decesso a Roma, la notte di Natale, di un tunisino non soccorso a dovere) sono troppe. Anche Maritati appare costernato: «Siamo moralmente sconfitti, è una tragedia immane», dice entrando nella palazzina. Ma quando esce tiene soprattutto a dire che «le forze dell'orarne sono intervenute nel ri¬ spetto delle regole» e che il centro «riaprirà immediatamente». Parole che suoneranno stonate a quanti, nella maggioranza come nel1 opposizione, sono invece partiti alla carica per chiedere la chiusura dei centri. Per Rifondazione «sono centri di detenzione mascherata, ossessioni demagogiche e inefficaci della repressione». I parlamentari Manconi e Cento, dei Verdi, chiedono la «chiusura di questi centri al limite della legalità e della Costituzione». Per Giuliano Pisapia sono «incompatibili con la Costituzione». All'opposto Maurizio Gasparrì parla di «fallimento della legge», intendendola troppo molle, e chiede «l'in traduzione del reato di ingresso clandestino per far si che chi entra illegalmente vada in carcere. Venga ammesso un numero limitato di persone che possono realmente essere accolte, avviate al lavoro e integrate». Risponde Giulio Cabrisi, responsabile Ds per l'iriunigrazione: «Non siamo d'accordo. Il governo di centrosinistra deve sgomberare il campo da ogni illazione sul mancato rispetto dei diritti della persona. Ma questa è gente che viene a cercare lavoro, a trattarli da delinquenti, e peggio chiuderli in carcere, li consegniamo alla crimiiialità». L'on. Roberto Calderoli, segretario nazionale della Lega Lombarda, polemizza: «Per la prima volta in vita mia mi trovo d accordo con gli esponenti della sinistra e dei Verdi su un tema legato aUnnmigrazione clandestina: i centri vanno chiusi. Loro però, responsabili della politica che ha portato ali < ; .migrazione clandestina selvaggia, vogliono chiudere i centri di accoglienza per lasciare liberi i clandestini di disperdersi sul territorio e di delinquere. Io voglio chiuderli e mandare i clandestini in carcere, magari introducendo i lavori forzati per consentire a questi ospiti indesiderati di mantenersi». < fra .gii.] Il ministro Enzo Bianco Bianco: i centri non sono alberghi Bianco: i centri non sono alberghi Ma tra leforze politiche si riaccende la polemica ROMA ci centri di permanenza non sono carceri, ma nemmeno alberghi da cui uscire ed entrare liberamente. Su qu osto il governo intende mantenere wa posizione chiara e inequivocabile: assicurare condizioni di vita umane, ma anche garantire il rispetto assoluto delle norme e delle regoli ca parte degli immigrati». Il ministro dell'Interno, Enzo Bianco, alle prese con la prima grana del suo nuovo incarico, sceglie di ribadire la linea dei predecessori. La legge sull'immigrazione non si tocca. Ma la tragedia di Trapani lascia sgomenti. Cosi il ministro fa sapere di aver inviato sul posto il sottosegretario Alberto Maritati, di aver chiesto al capo della polizia «di essere informato costantemente di quanto sta avvenendo» e incaricatogli uffici «uno screening su tutele altre sUutture di accoglienza e permanenza esistenti sul territorio per conoscere esattamente le condizioni in cui si trovano». Bianco, di fatto, sta annunciando un'inchiesta intema sui centri per extracomunitari dove le rivolte e le morti (penultimo decesso a Roma, la notte di Natale, di un tunisino non soccorso a dovere) sono troppe. Anche Maritati appare costernato: «Siamo moralmente sconfitti, è una tragedia immane», dice entrando nella palazzina. Ma quando esce tiene soprattutto a dire che «le forze dell'orarne sono intervenute nel ri¬ spetto delle regole» e che il centro «riaprirà immediatamente». Parole che suoneranno stonate a quanti, nella maggioranza come nel1 opposizione, sono invece partiti alla carica per chiedere la chiusura dei centri. Per Rifondazione «sono centri di detenzione mascherata, ossessioni demagogiche e inefficaci della repressione». I parlamentari Manconi e Cento, dei Verdi, chiedono la «chiusura di questi centri al limite della legalità e della Costituzione». Per Giuliano Pisapia sono «incompatibili con la Costituzione». All'opposto Maurizio Gasparrì parla di «fallimento della legge», intendendola troppo molle, e chiede «l'in traduzione del reato di ingresso clandestino per far si che chi entra illegalmente vada in carcere. Venga ammesso un numero limitato di persone che possono realmente essere accolte, avviate al lavoro e integrate». Risponde Giulio Cabrisi, responsabile Ds per l'iriunigrazione: «Non siamo d'accordo. Il governo di centrosinistra deve sgomberare il campo da ogni illazione sul mancato rispetto dei diritti della persona. Ma questa è gente che viene a cercare lavoro, a trattarli da delinquenti, e peggio chiuderli in carcere, li consegniamo alla crimiiialità». L'on. Roberto Calderoli, segretario nazionale della Lega Lombarda, polemizza: «Per la prima volta in vita mia mi trovo d accordo con gli esponenti della sinistra e dei Verdi su un tema legato aUnnmigrazione clandestina: i centri vanno chiusi. Loro però, responsabili della politica che ha portato ali < ; .migrazione clandestina selvaggia, vogliono chiudere i centri di accoglienza per lasciare liberi i clandestini di disperdersi sul territorio e di delinquere. Io voglio chiuderli e mandare i clandestini in carcere, magari introducendo i lavori forzati per consentire a questi ospiti indesiderati di mantenersi». < fra .gii.] Il ministro Enzo Bianco
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