Bètta e risposta D'Alema e Forattini

Bètta e risposta D'Alema e Forattini Bètta e risposta D'Alema e Forattini //premier: se fa una dichiarazione riparatoria ritiro la querela roma Nemmeno la fine del millennio ha portato la pace tra D'Alema e Forattini. Anzi, proprio la conferenza stampa di chiusura d'anno, tenuta ieri dal presidente del '"onsiglio, ha in qualcnc modo rinfocolato Te polemiche, dando il via ad una serie di dichiarazioni e di comunicati al temiine dei quali è emerso che Forattini ha deciso di dimettersi da «Repubblica». L'«argomento Forattini» era stato sollevato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti, Mario Petrina, che nelTintrodurre la conferenza stampa aveva ricordato la decisione di D'Alema di citare in giudizio Forattini (con una richiesta di risarcimento di tre miliardi) per una vignetta nella quale il premier era ritratto mentre cancellava nomi da) dossier Mitrokhin. Petrina aveva chiesto a D'Alema, nonostante l'amarezza che quella vignetta poteva avergli causato, un «atto di buona volontà» che servisse da esempio per un rapporto più disteso tra politici e giornalisti nel 2000. «Per me - aveva spiegato D'Alema - non è una questione di amarezza. Personalmente anche a me sono capitate cause civili e penali, ma non mi sono mai rivolto all'Ordine dei giornalisti, bensì agli avvocati: ritengo che la difesa in g: idizio faccia parte della normale dialettica a tutela dei propri diritti. Io - aveva detto il premier - non intendo perseguire la satira: non ho citato Foratimi perché mi dipinge come un nazista. Mi sono, invece, riferito a una precisa vignetta che conteneva un'informazione falsa poiché io mi sono adoperato per togliere il segreto di Stato sui documenti ed anche per favorirne la,pubblicazione decisa poi dal Parlamento. Per questo ho ritenuto quella vignetta lesiva della mia dignità. Ma poiché non c'è da parte mia alcuna volontà di perseguire la satira - aveva concluso D'Alema - è sufficiente che l'autore, ai sensi della legge sulla stampa, faccia una rettifica, una dichiarazione nella quale ammetta di riconoscere che il comportamento del governo su quella vicenda è stato corretto». La risposta di Forattini è arrivata nel tardo pomeriggio, con una nota affidata all'Ansa: «Ho letto la dichiarazione del presidente del Consiglio che, rispondendo ad una domanda sulla causa civile intentata nei miei confronti, ha sostenuto che una mia 'dichiarazione riparatoria" eluderebbe la vicenda. Si tratta di una questione che mi ha talmente amareggiato da aver contribuito alla mia uscita da "Repubblica" dopo più di ventanni di quotidiana collaborazione. Non vi è nulla da "riparare* da parte mia, perché, come ho più volte dichiarato, ho inteso, come sempre, fare satira e non informazione». Dunque, con la sua nota, Forattini non solo ha respinto la «proposta» di D'Alema, ma ha anche annunciato le dimissioni da «Repubblica». La notizia è stata confermata pochi minuti dopo da un comunicato del quotidiano: «Giorgio Forattini si è dimesso da Repubblica. Lo ha annunciato ieri al direttore Ezio Mauro. Lo stesso Mauro ha preso atto con rammarico della decisione, rispettando l'autonoma scelta di Forattini come Repubblica ha sempre fatto durante tutti questi anni di fruttuosa collaborazione e lo ha ringraziato per il suo lavoro di libera satira politica svolto con passione e impegno». Forattini non ha voluto aggiungere altri commenti alla vicenda. I suoi collaboratori a Parigi hanno detto che quella delle dimissioni «era un'idea che aveva in animo da un po' di tempo, e che è andata maturando. Ora si riposerà per un po', poi si vedrà». lr.il La replica «Non ho nulla da riparare Con la vignetta sul caso Mitrokhin ho soltanto fatto della satira» E poi annuncia le dimissioni da «Repubblica» La vignetta pubblicata sull'ultimo numero di «Panorama» Giorgio Forattini Bètta e risposta D'Alema e Forattini Bètta e risposta D'Alema e Forattini //premier: se fa una dichiarazione riparatoria ritiro la querela roma Nemmeno la fine del millennio ha portato la pace tra D'Alema e Forattini. Anzi, proprio la conferenza stampa di chiusura d'anno, tenuta ieri dal presidente del '"onsiglio, ha in qualcnc modo rinfocolato Te polemiche, dando il via ad una serie di dichiarazioni e di comunicati al temiine dei quali è emerso che Forattini ha deciso di dimettersi da «Repubblica». L'«argomento Forattini» era stato sollevato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti, Mario Petrina, che nelTintrodurre la conferenza stampa aveva ricordato la decisione di D'Alema di citare in giudizio Forattini (con una richiesta di risarcimento di tre miliardi) per una vignetta nella quale il premier era ritratto mentre cancellava nomi da) dossier Mitrokhin. Petrina aveva chiesto a D'Alema, nonostante l'amarezza che quella vignetta poteva avergli causato, un «atto di buona volontà» che servisse da esempio per un rapporto più disteso tra politici e giornalisti nel 2000. «Per me - aveva spiegato D'Alema - non è una questione di amarezza. Personalmente anche a me sono capitate cause civili e penali, ma non mi sono mai rivolto all'Ordine dei giornalisti, bensì agli avvocati: ritengo che la difesa in g: idizio faccia parte della normale dialettica a tutela dei propri diritti. Io - aveva detto il premier - non intendo perseguire la satira: non ho citato Foratimi perché mi dipinge come un nazista. Mi sono, invece, riferito a una precisa vignetta che conteneva un'informazione falsa poiché io mi sono adoperato per togliere il segreto di Stato sui documenti ed anche per favorirne la,pubblicazione decisa poi dal Parlamento. Per questo ho ritenuto quella vignetta lesiva della mia dignità. Ma poiché non c'è da parte mia alcuna volontà di perseguire la satira - aveva concluso D'Alema - è sufficiente che l'autore, ai sensi della legge sulla stampa, faccia una rettifica, una dichiarazione nella quale ammetta di riconoscere che il comportamento del governo su quella vicenda è stato corretto». La risposta di Forattini è arrivata nel tardo pomeriggio, con una nota affidata all'Ansa: «Ho letto la dichiarazione del presidente del Consiglio che, rispondendo ad una domanda sulla causa civile intentata nei miei confronti, ha sostenuto che una mia 'dichiarazione riparatoria" eluderebbe la vicenda. Si tratta di una questione che mi ha talmente amareggiato da aver contribuito alla mia uscita da "Repubblica" dopo più di ventanni di quotidiana collaborazione. Non vi è nulla da "riparare* da parte mia, perché, come ho più volte dichiarato, ho inteso, come sempre, fare satira e non informazione». Dunque, con la sua nota, Forattini non solo ha respinto la «proposta» di D'Alema, ma ha anche annunciato le dimissioni da «Repubblica». La notizia è stata confermata pochi minuti dopo da un comunicato del quotidiano: «Giorgio Forattini si è dimesso da Repubblica. Lo ha annunciato ieri al direttore Ezio Mauro. Lo stesso Mauro ha preso atto con rammarico della decisione, rispettando l'autonoma scelta di Forattini come Repubblica ha sempre fatto durante tutti questi anni di fruttuosa collaborazione e lo ha ringraziato per il suo lavoro di libera satira politica svolto con passione e impegno». Forattini non ha voluto aggiungere altri commenti alla vicenda. I suoi collaboratori a Parigi hanno detto che quella delle dimissioni «era un'idea che aveva in animo da un po' di tempo, e che è andata maturando. Ora si riposerà per un po', poi si vedrà». lr.il La replica «Non ho nulla da riparare Con la vignetta sul caso Mitrokhin ho soltanto fatto della satira» E poi annuncia le dimissioni da «Repubblica» La vignetta pubblicata sull'ultimo numero di «Panorama» Giorgio Forattini

Luoghi citati: Parigi