Bolletta della Telecom dotata 1900 di Marco Sartorelli

Bolletta della Telecom dotata 1900 La società: un caso isolato. Microsoft ha corretto la pagina web della sua casa editrice Bolletta della Telecom dotata 1900 Primi effetti del Millennium bug Marco Sartorelli TORINO Siamo agli sgoccioli: non c'è più tempo per studiare le contromisure necessarie per evitare il temuto cortocircuito informatico connesso al cambio data 1999-2000. Queste sono oramai le ore delle prove generali (in molti casi già ripetute più volte), della messa a punto dei programmi per le task-force di pronto intervento predisposte da nazioni, multinazionali, società di servizio pubblico, grandi società private, banche, ospedali. Esperti e tecnici di tutto il mondo assicurano che non ci saranno problemi e che tutto quanto si poteva fare è stato fatto. La stessa Telecom Italia (fonte Reuter), definisce «caso isolato» la bolletta inviata con data 1900, mentre si deve soltanto alla sfortuna la disavventura fiorentina di Andrea Scancarella, 29 anni. Il giovane ha ritirato dalla banca 11 milioni temendo gli effetti del «baco» e liba persi tutti in un furto pochi minuti dopo. Anche la la Microsoft, la società di Bill Gates, è stata costretta a correggere in tutta fretta la pagina web sui nuovi titoli in catalogo della sua casa editrice, la Microsoft Press. Come data di uscita di tre nuovi titoli compariva infatti gennaio del 1900. Ma la preoccupazione di queste ultime ore è di altro genere. Si teme infatti che possa rimanere aperta una finestra per i criminali informatici. Per loro, proprio il «baco» del Duemila potrebbe infatti rappresentare un'occasione da sfruttare per trasferire all'estero denaro evitando di lasciare tracce nel computer. Gli «hackers» attenderebbero quindi il passaggio dal 31 dicembre al 1° gennaio per introdursi nei sistemi informatici delle banche, prelevare somme e introdurre virus in grado di render- li irrintracciabili. Il «Millennium bug» potrebbe favorire quindi anche il riciclaggio di denaro sporco, fenomeno che sposta cifre vicine al 2% del Pil mondiale (in Italia, secondo le stime della Guardia di Finanza, riciclaggio e usura raggiungono una dimensione di 200 mila miliardi l'anno). Torniamo dalle preoccupazioni alla prevenzione. Anche Piazza Affari ha predisposto una prova generale: nella mattinata di domenica 2 gennaio Borsa Italiana, Sia e intermediari finanziari simuleranno per qualche ora le negoziazione sui titoli per una verifica finale del funzionamento del sistema telematico, alla vigilia della prima seduta borsistica del nuovo anno. I ,a simulazione, dopo i positivi collaudi svolti lo scorso aprile, consentirà a tutti gli intermediari di predisporsi nel modo migliore per l'avvio regolare degli scambi di lunedì 3 gennaio e di assicurare la corretta e completa operatività del mercato al passaggio al 2000. Anche Confcommercio ha preparato il piano anti-bug: i suoi esperti saranno presenti attorno al tavolo istituito presso il Centro Decisionale Nazionale di Forte Braschi a Roma, predisposto dalla Presidenza del Consiglio per rilevare e contrastare eventuali effetti negativi del «baco». Il presidio di Confcommercio presso la «situation room» sarà senza sosta: dalle ore 9 del 30 dicembre alle ore 21 del 5 gennaio 2000.1 rappresentanti di Confcommercio saranno collegati alle aziende della Grande Distribuzione e della Distrubuzione Moderna coordinate da Faid e Federcom, le Associazioni aderenti alla Confederazione. (Anche il dettaglio alimentare indipendente verrà monitorato attraverso l'associazione di settore Fida. I grossisti farmaceutici verranno coordinati dall'Adf e la rete distributiva carburanti da Figisc e Anisa, in collaborazione con Assopetroli. Massimo sforzo di prevenzione anche per l'Enel, che nel periodo di massima allerta avrà 10.400 dipendenti a disposizione: il personale coinvolto prevede 900 turnisti e 5.200 reperibili, impegnati nella normale prestazione secondo gli schemi di turno già definiti, a cui si aggiungeranno 1.800 lavoratori di rinforzo operativo nei luoghi di lavoro e altri 2.500 che daranno una reperibilità aggiuntiva. Anche all'estero non sono state lesinate le risorse per mettersi al riparo dal «baco»: le 330 maggiori società Usa hanno messo a disposizione circa 22,8 miliardi di dollari per proteggere i propri sistemi informatici. In testa alla particolare classifica (fonte Wall Street Journal), Citigroup, con 950 milioni di spese, seguita da Att, General Electric e Bank of America. Dal Giappone, invece, si segnala (dopo l'analoga mossa della Banca Centrale Europea), la decisione della Boj, la Banca centrale, di immettere liquidità sul mercato per timore di eventuali crisi di mancanza di denaro in contanti. Infine, avviso ai naviganti: tutte le navi che attraverseranno il canale di Suez il 31 dicembre e il 1 * gennaio dovranno esibire il certificato Y2K, cioè quello che attesta che i computer di bordo sono stati riprogrammati per superare indenni il cambio data. In caso contrario, all'aiuto informatico dovrà supplire l'esperienza del capitano, che eseguirà le operazioni «manualmente». La Confcommercio ha predisposto una task force che resterà allertata per una settimana Franco Tato (Enel)

Persone citate: Andrea Scancarella, Bill Gates, Braschi, Franco Tato

Luoghi citati: Giappone, Italia, Roma, Torino, Usa