«Si tratta su Gerusalemme» di Aldo Baquis

«Si tratta su Gerusalemme» Lo rivela un giornale israeliano, Arafat vorrebbe tutta la parte Est «Si tratta su Gerusalemme» Due quartieri andrebbero ai palestinesi Aldo Baquis TEL AVIV In colloqui discreti, lontani dalle telecamere, un negoziatore israeliano e uno palestinese stanno elaborando un rivoluzionario accordo sulla spartizione dei poteri a Gerusalemme in cui per la prima volta il governo israeliano riconosce de jure i legami fra gli'abitanti arabi della città e l'Autorità nazionale palestinese di Yasser Arafat. L'israeliano Oded Eran e il palestinese Yasser Abed Rabbo - che da settimane lavorano a un accordo di principio nella speranza di concludere il lavoro a febbraio - hanno studiato la possibilità di accludere alle «Zone B» della Cisgiordania sotto controllo misto israelopalestinese due rioni di Gerusalemme est: Beit Hanina e Shuafat. Inoltre anche il vicino aeroporto di Atarot dovrebbe passare sotto una gestione congiunta. La notizia - che rappresenta una prima crepa nella tradizio- naie posizione israeliana, da Golda Meir in poi, secondo cui «Gerusalemme resterà per l'eternità la capitale unita e indivisibile di Israele» - è stata pubblicata ieri in prima pagina dal quotidiano Haaretz, ed è subito apparsa come un ballon d'essai. Dalla destra nazionalista israeliana non è ancora giunto alcun anatema. Da parte palestinese il presidente del parlamento Abu Ala ha confermato che Arafat esige di estendere la propria sovranità sull'intero territorio di Gerusalemme est. Ma il progetto Beit Hanina-Shuafat, precisa Haa¬ retz, è solo un banco di prova che potrebbe essere realizzato in tempi brevi. In caso di successo, resperimento sarebbe esteso agli altri rioni arabi di Gerusalemme est, Città Vecchia esclusa. Cosa cambierebbe, nella vita quotidiana, per gli abitanti arabi di Beit Hanina e Shuafat ? Dovrebbero sottoporre i progetti edili non più al municipio di Gerusalemme, ma all'Autorità palestinese. Quest'ultima si incaricherebbe anche della sanità, deil'istruzione pubblica, delle vigilanza notturna. La sovranità resterebbe però israeliana." Ieri intanto il premier Ehud Barak è riuscito a convincere il partito ortodosso Shas a restare nella coalizione governativa dopo aver accettato di finanziare in parte le scuole religiose. Al presidente Bill Clinton, che preoccupato chiedeva aggiornamenti sulla crisi, Barak ha risposto che è stata superata e che il 3 gennaio sarà negli Stati Uniti con una delegazione di 25 esperti per tornare a parlare di pace con i siriani. Nessun governo ebraico aveva mai accettato di discutere l'unità della capitale

Persone citate: Abu Ala, Arafat, Barak, Bill Clinton, Ehud Barak, Golda Meir, Oded Eran, Yasser Abed Rabbo, Yasser Arafat

Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Israele, Stati Uniti