Seattle rinuncia al Capodanno

Seattle rinuncia al Capodanno Clinton rinnova gli awertimenti: temo in futuro attacchi con armi chimiche Seattle rinuncia al Capodanno Timori di attentati, nessuna/està a mezzanotte Andrea di Robiian! corrispondente da WASHINGTON. «Vorrei vivere fino all'età di 150 anni per vedere cosa succederà», dice il Presidente Clinton meditabondo in un'intervista di fine millennio alla rete televisiva Cbs. Ma consapevole della sua mortalità si limita a fare qualche previsione per un mondo che, pur migliorando, continuerà adessere minacciato «dai cattivi». La cosa che più lo preoccupa è un attacco chimico o batteriologico contro gli Stati Uniti il prossimo secolo. Clinton è convinto che la rivoluzione tecnologica che ci ha dato computer grandi come il palmo di una mano metterà minuscoli ordigni nelle mani dei terroristi. «Le forze coalizzate per la distruzione sfrutteranno al massimo le nuove tecnologie e i nuovi sviluppi scientifici, così come fanno le società democratiche. Oggi abbiamo questi gadget con cui possiamo telefonare, scrivere, mandare e-mail. Beh, sono certo che questo stesso processo di miniaturizzazione sarà applicato alle armi chimiche e batteriologiche. E nel mondo ci saranno sempre "bad guys" pronti ad approfittarne». La fosca previsione del Presidente capita quando il Paese è già in preda a una sorta di psicosi collettiva generata dal-. l'allarme-terrorismo in vista del nuovo millennio. Proprio ieri le autorità di Seattle hanno annunciato che i festeggiamenti di fine anno sono stati annullati per non esporre i cittadini al rischio di un attentato. La decisione ha suscitato un vespaio di polemiche in tutto il Paese. Molti hanno criticato il sindaco, Paul Schell, per aver ceduto alla paura del terrorismo. Schell, ancora sotto choc dopo i tumulti legati al vertice Wto all'inizio del mese, ha assicurato che la decisione non è stata presa a causa di specifiche minacce di attentati contro Seattle. «Ma visto che cominciamo solo ora a riprenderci dal vertice Wto e chi esiste ormai un'ansia generalizzata di fronte alla possibilità di attacchi terroristici, abbiamo deciso di interrompere le celebrazioni sei ore prima della mezzanotte». Nelle altre due città più a rischio, Washington é New York, la festa andrà avanti come previsto ma protetta da un eccezionale dispositivo di sicurezza. «Il mondo moderno è così, possiamo solo adeguarci», ha detto il sindaco di New York, Rudy Giuliani, spiegando perché non avrebbe emulato il sindaco di Seattle. «E poi la nostra festa è troppo grande per poterla annullare. Se lo facessi, verrebbero in quattro milioni a celebrare il nuovo millennio a Times Square anziché in due milioni». Le previsioni del Presidente Clinton non sono tutte in negativo. Anzi, è convinto che il ventunesimo secolo vedrà grandi progressi nel campo della medicina e nella scienza - una cura per molte forme di cancro, un vaccino per l'Aids, una terapia per i paraplegici. Il prossimo secolo - ma que¬ sto è più un suo auspicio che una previsione - si svilupperà anche all'insegna della pace e della riconciliazione etnica. E su questo fronte il Presidente aspira a dare un forte contributo personale nell'ultimo anno che gli rimane alla Casa Bianca. La pace in Medio Oriente, il consolidamento della pace tra cattolici e protestanti in Irlanda e il disgelo tra India e Pakistan sono i suoi principali obiettivi di politica estera per il Duemila. Clinton punta a questi successi di politica estera per dare lustro e un posto nella Storia alla sua presidenza, segnata per sempre dallo scandalo Lewinsky e dal suo impeachment. E del resto già si comincia a parlare di lui come di un candidato al premio Nobel per la pace. Questi temi - il pericolo del terrorismo ma anche il progresso della scienza e della pace saranno al centro del discorso alla nazione che Clinton farà venerdì sera, l'ultimo del millennio e sul quale intende lavorare fino all'ultimo. Ha annullato ogni altro impegno politico fino al Duemila. Non esclude di giocare un pò a golf se il freddo si attenuerà. E darà una mano alla First Lady a fare le valigie e preparare le casse in vista del trasloco di Hillary nella nuova casa a Chappaqua, vicino a New York. Il presidente americano Bill Clinton