Undici sepolti dalla neve

Undici sepolti dalla neve Undici sepolti dalla neve Valanga travolge nel Sud Tirolo una comitiva di turisti tedeschi Elisabetta Bonlnsegna BOLZANO Sono stati sotterrati da una valanga a pochi chilometri da dove lo scorso anno persero la vita 38 persone, raggiunti dalla furia della neve nelle proprie case. La «morte bianca» ieri ha colpito a Jamtal, una valle a poca distanza da Galtuer, nel Tirolo austriaco occidentale: il pericolo valanghe è altissimo in tutto l'arco alpino. Il bilancio è pesante. Le vittime complessive sono undici, tra cui nove alpinisti di origine germanica sorpresi dalla slavina a Jamtal e due escursionisti travolti nella valle di Oetzi, sempre nel Tirolo austriaco. La responsabilità delle due disgrazie, accadute a poca distanza una dall'altra, è da attribuire al sensibile aumento della temperatura che negli ultimi giorni ha fatto sciogliere la neve ad alta quota provocando smottamenti e slavine. Sotto accusa anche la leggerezza con cui, purtroppo, sempre più spesso vengono interpretati i bollettini delle valanghe. I dieci alpinisti germanici, esperti e soci del Club alpino tedesco, infatti, nonostante le previsioni sconsigliassero ogni uscita, ieri dopo pranzo si sono avventurati sulle montagne. Altri loro compagni, invece, sono rimasti in un rifugio a 2165 metri, lo stesso dal quale tutti insieme erano solit j partire per le escursioni. E sono stati proprio loro, i meno temerari, a portar in salvo alcuni amici. Otto sono morti subito, altri due sono stati recuperati e trasportati alla baita. Uno è morto prima che giungessero sul luogo i soccorsi. Grandi difficoltà anche per recuperare i corpi visto che il pericolo valanga è rimasto alto e la neve, che è caduta fitta per tutta la giornata, ha proibito agli elicotteri di sorvolare la zona. Le altre due vittime della Nonostai bollettisconsigle gite, idi alpuscito l nte tutti ni meteo iassero gruppo nisti è o stesso montagna, di origine ceca, sono state sorprese dalla valanga nella valle di Oetzi, più vicina all'Alto Adige. Sono state travolte da una slavina e inghiottite senza possibilità di scampo. Insieme a loro c'era un terzo amico che è rimasto gravemente ferito. La situazione è critica anche in Alto Adige. Passo Gardena è chiuso per pericolo di valanghe e a causa del forte vento ci sono stati problemi anche per i numerosi sciatori presenti per le vacanze di fine anno. Nella zona di passo Gardena e di passo Pordoi, nel pomeriggio di ieri, quattro impianti sono stati chiusi per fortissime raffiche di vento. Gli sciatori hanno dovuto attendere parecchie ore prima di riuscire a tornare nelle località dalle quali erano partiti per le escursioni. Li hanno portati a valle motoslitte e autobus, «requisiti» per l'occasione. Forte pericolo di valanghe sulle Alpi e da moderato a marcato sull'Appennino, viene segnalato pure dal bollettino «Meteomont» del Corpo Forestale dello Stato. Le zone maggiormente a rischio sono il Gran Sasso e la Maiella per l'Appennino, e quelle di Valfura-Plàghera (Sondrio), Edolo-Monte Colmo (Brescia), Corteno Golgi-Caregia Palabione (Brescia) e Chiesa Valmalenco-Alpe Palù (Sondrio) per le Alpi. Agli escursionir sti la Forestale ricorda che «occorre programmare bene gli itinerari, evitando le zone con accumuli, canaloni e cornici». Forti venti e bufere di neve hanno continuato a imperversare ieri anche in Svizzera, dove il maltempo ha causato da domenica la morte di 13 persone. In alcune località sono caduti nel le ultime ore fino a 40 centime tri di neve ed è alto il rischio di valanghe. A causa del vento, l'aeroporto internazionale di Gi nevra- Cointrin è rimasto chiuso per un'ora e mezzo. Nonostante tutti i bollettini meteo sconsigliassero le gite, il gruppo di alpinisti è uscito lo stesso

Persone citate: Elisabetta Bonlnsegna