Dieci milioni di francesi restano al buio di Enrico Benedetto

Dieci milioni di francesi restano al buio Un vertice speciale Jospin-Chirac, mobilitato l'esercito per sgomberare le strade. Le vittime salgono a 70 Dieci milioni di francesi restano al buio 77Paese inginocchio, già 8mila miliardi di danni Enrico Benedetto •corrispondente da PARIGI Dieci milioni di famiglie al buio, il Nord allagato, la neve che isola ancor più zone già inaccessibili, una marea nera dall'implacabile progressione, danni monstre por ottomila miliardi e quelle folate da 150 chilometri orari che si accaniscono contro un Paese già in ginocchio moltiplicando le vittime: 70, rorse più. Jacques Chirac invoca l'Armée. E al terzo giorno scende in campo l'esercito. Sono migliaia i fantaccini e le squadre del genio mobilitatesi dinnanzi a un'emergenza chi; non conosco requie. Li vediamo improvvisarsi taglialegna per sgomberare i tronchi dalle strade, elettricisti, soccorritori, ecologi sulle catramose spiàgge bretoni e vandeane'. Basterà? Se la buriana non dovesse concedere tregua, legittimo dubitarne. Il Paese è debordato. Edi' lancia un Sos alle consorelle europeo, Enel inclusa. Le mancano cavi, piloni, utensili per la manutenzione. E spera in soccorsi tempestivi. Quei 10 milioni di. francesi al buio sono un vero incubo per la Francia che non vuol più festeggiare Capodanno, nè il Duemila. Troppi lutti. Te¬ meva il «baco» del computer. Ed eccola alle prese con un avversario ben più antico e imprevedibile: la natura. Lionel Jospin calza gli stivaloni di gomma per saggiare la «marea nera». Una tournée lampo sul disastro ecologico, fra Lorient, Noirmoutier e La Rochelle. «Lo Stato è solidale con voi, e lo dimostrerà» spiega. «Ma non intendiamo fare le veci degli inquinatori: paghino loro». Fattura greve. Ogni giorno che passa, la Loira si riscopre un po' più in ostaggio degli idrocarburi. La foce - un ecosistema unico - è ormai compromessa dall'inquinamenLo. Ed al largo, la petrolie-., ra Total continua ' a distillare veleno sui fondali. Nuove chiazze sfuggite dalla chiglia veleggiano nell'oceano tempestoso. L'ine- , vitàb'ile sbarco imbratterà altri chilometri di coste. Erano già 400. Ma ormai siamo al punto del non ritorno. La macchina organizzativa è alfine in piedi uomini, attrezzature, fondi - e tuttavia l'attende un lavoro immane. Che i Verdi lancino appelli per boicottare Total, e si voglia estromettere dalle acque territoriali i carghi con bandiera ombra (nella fattispecie maltese) non risolve la crisi in corso. Per affrontarla, i «fratelli nemici» Jospin e Chirac celebrano una tregua natalizia. Da settimane li divideva un tenace astio politico, strascico dello scandalo Strauss-Kahn. Ma ieri il premier è salito all'Eliseo per concertare una strategia unica. Chirac apprezza. «C'è solidarietà in famiglia» dice. E oggi la Nazione non può che specchiarsi nelle famiglie vittime di un feroce maltempo. Ci sono i pescatori atlantici. Ma anche le popolazioni delle Charentes, ove una bufera notturna ha fatto dodici morti. E la normanna Caen sembra Venezia: sommersa. Poi gli agricoltori, sparsi un po' ovunque. Fattorie con 100 vacche, e senza elettricità da 72 ore. Chi le munge? Se almeno i telefoni funzionassero bene, per segnalare i casi più difficili. Ma la rete subisce il contraccolpo dell'offensiva meteorologica natalizia. Neppure i portatili evitano il pericolo di black-out. Il dramma non si circoscrive peraltro alle campagna o lungo la costa. Pure il cittadino è kappaò. Per esempio quelli che hanno trascorso decine di ore in stazioni da cui non partivano treni. O i bordolesi, l'altra sera. Inondazioni a tappeto, la metropoli che si blocca, lo scalo aerei fermo, i bus pure. Inutile chiamare i pompieri, nessuno ti risponderà. L'unica è aspettare che passi. Ma per l'appunto, la «bufera del secoio» non passa. E quando scemerà - sin da oggi, azzarda la meteo, senza contarci troppo - l'inventario dovrebbe richiedere mesi. E la ricostruzione anni. Moriremo senza rivedere il Bois de Vincennes. Il servizio Viali & Alberate parigino comunica che «occorrerà un secolo» per ripristinarlo nelle condizioni anteriori alla strage. Il discorso vale per un bosco francese su due in Alsazia e Lorena. Nei grandi magazzini, la corsa a motoseghe e attrezzi vari fa terra bruciata nel settore bricolage. Le tegole sono introvabili. I mattonifici lavorano pure la notte nel tentativo di rifornire i negozi. Invano. Nessuno se la ricordava, una tragedia così. Babbo Natale è un lontano ricordo. Lo soppiantano, nell'iconografia fine secolo, le carcasse degli uccelli impeciati dall'Onda Nera. Li si voleva salvare in blocco, i 13 mila soccorsi dai volontari, malgrado per smacchiarne uno ci vogliano mille franchi. Ma è impossibile. E gli zoofili britannici, candidatisi per adottarne 700, inorridiscono: «Non mandateci più roba morta». Non si ferma la marea nera in Bretagna e continuano le folate da 150 all'ora I I IiO ÌJM.'JIlt A Canpes il maltempo ha abbattutto decine di alberi

Luoghi citati: Francia, Lorena, Parigi, Venezia