«Attenzione ai fuori-pista»
«Attenzione ai fuori-pista» «Attenzione ai fuori-pista» Gli uomini del Soccorso alpino «Alti i rischi per le placche di neve>> li Beatrice Mosca AOSTA Sull'Arco alpino occidentale è in aumento il pericolo di valanghe. A determinare una situazione di rischio, indicata ieri a livello 3 della scala internazionale che va da 1 a 5, è il concatenarsi di eventi atmosferici quali il forte vento, l'innalzamento della temperatura e le abbondanti nevicate che da ieri sera hanno interessato tutta la Valle d'Aosta con maggiore intensità alle quote superiori i mille metri. A illustrare i fattqri di rischio è Giuliano Trucco, responsabile del Soccorso alpino valdostano: «Le perturbazioni dei giorni scorsi, che hanno provocato danni in tutta Europa, in Valle d'Aosta hanno creato insidiosissime placche di neve ventata che le successive nevicate hanno reso indistinguibili anche per l'occhio più esperto. Si tratta di neve formata da cristalli a calice che non hanno coesione con gli strati sottostanti e che sotto il peso di una persona si comportano come cuscinetti a sfera. In questi casi il pericolo di distacco di slavine e valanghe è altissimo»'. Una conferma si è avuta ieri a Cervinia dove il passaggio di un surfista sul Bardoney (la parte finale del tracciato del Ventina) ha causato il distacco di una massa nevosa con un fronte di 100 metri per 50. L'incidente ha avuto un testimone, ma non ha coivolto nessuno sciatore. Non è però soltanto il fattore umano che può determinare la caduta di una massa nevosa. Questa può, infatti, essere determinata dal rialzo della temperatura che provocando lo scioglimento degli strati superficiali di neve non assentata li rende estremamente instabili. In questa situazione il distacco di valanghe e slavine può essere causato dal peso di ima nevicata o dal cambiamento del livello di umidità dell'aria e della pressione atmosferica. «Il vento - continua Giuliano Trucco - è sempre un fattore di rischio, sia perché causa di accumuli di neve, sia perché se caldo provoca lo scioglimento e il conseguente non assestamento degli strati superficiali». Cosa fare quindi per evitare il pericolo? «Il consiglio è uno solo risponde Trucco -. Si tratta di aspettare che le condizioni atmosferiche migliorino, evitando di sciare fuori pista. Sui percorsi battuti non ci sono problemi. Nelle stazioni di sci è possibile chiedere informazioni sullo stato delle neve poiché in tutte le regioni dell'Arco alpino ogni giorno viene diffuso il bollettino delle valanghe in cui è evidenziato il livello di rischio. Non tenerne conto è un'imprudenza che potrebbe avere conseguenze drammatiche. Da sfatare, invece, la credenza che nelle zone soggette a rischio di valanghe non si debba parlare ad alta voce. Se bastasse questo a smuovere una massa di neve vorrebbe dire che il pendio è talmente ripido da scaricare naturalmente la neve in eccesso». A ulteriore garanzia di sicurezza è possibile dotarsi di imo strumento denominato Arva (sigla francese che sta per apparecchiatura ricerca vittime valanghe). «Noi professionisti - aggiunge Trucco - non ci muoviamo mai senza l'Arva, un dispositivo che emettendo segnali captabili da una ricevente consente di individuare in brevissimo tempo la persona travolta da una massa nevosa. Il costo dell'Arva è di circa 450 mila lire e l'apparecchiatura, che funziona con una batteria da 1,5 volt, dura per tutta la vita».
Persone citate: Beatrice Mosca, Giuliano Trucco, Trucco
Luoghi citati: Aosta, Europa, Valle D'aosta
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