ll superenalotto a Paolo Nori, autore del 2000 di Mirella Appiotti

ll superenalotto a Paolo Nori, autore del 2000 PROSSJMAMENTE LIBRI ll superenalotto a Paolo Nori, autore del 2000 BUON Natale a chi ha trovato «il suo libro». E anche a chi non l'ha trovato (l'autore si chiami Grass, Yehoshua, Englander) a causa del libraio che, troppo cauto, ha finito la sua piccola scorta; a causa del distributore che, troppo attento al suo business, è stato troppo «oculato» nel rifornimento; a causa dell'editore che, troppo preoccupato per la «resa» e per i conti di chiusura del bilancio, è stato troppo avaro della sua «merce». Buon Capodanno a chi «il suo libro» lo ha potuto leggere, e a chi finalmente i Grass, gli Yehoshua, gli Englander li avrà trovati (e magari non avrà più tempo per leggerli). Buon Capodanno in ispecie ai librai, ai distributori e soprattutto agli editori, e soprattutto a quelli che chiamiamo grandi, affinchè comincino il secolo avendo meno paura di perdere e più fiducia-amicizia verso i loro lettori, dandogli quello che cercano al momento in cui lo cercano: che è poi il buon Natale e il buon Capodanno alla più banale legge di mercato, Internet o non Internet. «Paolo Non al sicuro». Da questi incidenti. E non rischia neppure di imbarcarsi su una nave russa per disperazione, come l'eroe di Knut Hamsun. Il protagonista di «Fame» scrive scrive scrive rifiutato da tutti. Il Nostro scrive scrìve scrive, e gli stanno organizzando, da Einaudi-Stile Libero, OPERAZIONE IN GRANDE STILE PER LANCIARE L'AUTORE DI «BASSOTUBA» un'operazione «autore del 2000». Una specie di superenalotto per il trentacinquenne parmigiano, bravo bravissimo in verità, di «Bassotuba non c'è» (DeiiveApprodi) e di «Le cose non sono le cose» (Femandel). Trattasi di rilanciare alla grande a fine febbraio non «il» libro nuovo ma il primo dei due libri già usciti per poi presentare in autunno «il» nuovo (a sua volta primo di altri due, «Diavoli» e «Grandi ustionati» già nei cassetti dello Struzzo) intitolato «Spinoza» non certo a caso, visto che il Nori ama la filosofìa, a suo modo, con un'allegrezza sempre sull'orlo del pianto, tipo il miglior Hrabal anche nel ritmo: e lo ha già dimostrato in «Bassotuba», che non è uno strumento musicale, ambiguità peraltro voluta, ma il nome della fidanzata, tosto fuggita con un allievo di Vattimo. Operazione, si potrebbe osservare, con almeno un precedente: il Brizzi all'esordio che la Baldini comprò a suo tempo da Transeuropa facendolo passare subito da 30 a 300 mila copie. Precedente con sostanziale differenza: «Jack Frusciarne» già con il primo editore era diventato un «caso» clamoroso. Paolo Nori, pur molto bene pubblicato da DeriveApprodi, sigla per ceni versi ormai di culto, e pur molto bene recensito, non ha sfondato finora tra il pubblico. Cosa che succederà. Per merito dai duo Repetti-Cesari ma soprattutto del giovanotto Le arco Ferrari perfetto alter ego del suo autore, sempre lo stesso protagonista in tutti i libri, «il tuo nuovo romanzo fa ridere - gli dice, nel racconto, il suo editore - ma è eguale a quell'altro»: perché, è un difetto? si chiede Le arco - Paolo. Non diceva forse Bernhard «Si scrive sempre la stessa cosa», è questione di musica, quando prendi la malattia, quando entri nella musica cambia tutto... Questo è LearcoPaolo: che di mestiere, con tutto il possibile strazio, fa «magazzinaggio» e anche traduzioni di cose scientifiche dal russo poiché è stato, lui, in Russia e ha «frequentato» talmente la poesia, Mandel'stam, Acnmatova, Blok, specie di contrappunto terra-cielo (Learco infatti ha l'Angelo scopritalenti che affida la produzione del suo protetto al «consesso dei principi dei citici» e che riesce a fargli pubblicare qualche paginetta su «Nuovi Argomenti Celesti») in una scrittura con tanti padri da Hamsun a Bernhard, ma che non appartiene «a nessuna letteratura postmoderna». Ottimo, mentre si spera che Stile Libero, oltre alla conferma di talenti, continui a credere nel rischio delle scoperte. OPERAZIONE IN GRANDE STILE PER LANCIARE L'AUTORE DI «BASSOTUBA» Mirella Appiotti

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