Quelli che la Nutella... la generazione degli spalmati di Bruno Gambarotta

Quelli che la Nutella... la generazione degli spalmati CO LOS- IT A Bruno Gambarotta Quelli che la Nutella... la generazione degli spalmati SE lo scienziato deve mantenere freddezza e distacco verso l'argomento che è oggetto della sua indagine, Gigi Padovani non è uno scienziato. Per sua e per nostra fortuna. Fin dalle pagine introduttive, intitolate «Un barattolo chiamato desiderio», Padovani proclama il suo amore senza confini per la Nutella, raccontando con pathos e precisione i notturni avvicinamenti progressivi a un barattolo ancora intatto nascosto in cucina e alla descrizione estatica del suo rapido svuotamento. A Padovani piace tutto, anche l'aria vischiosa e dolciastra che certe mattine di bonaccia si respira attorno allo stabilimento della Ferrerò che sforna ogni giorno 2400 quintali del prodotto oggetto della sua passione. Questa che abbiamo tra le mani è la bibbia della Nutella, «morbido simbolo di trasgressione ma anche della bontà, richiamo sessuale e rimando all'infanzia, bandiera della protesta giovanile e caldo grembo materno in cui rifugiarsi, strumento dei ragazzi per bene che rifiutano la droga e culto della sinistra di governo». D'ora in avanti gli studi sulla Nutella dovranno partire da*quest'opus magnum, dove si trova tutto quello che avremmo voluto sapere e anche quello che mai ci saremmo sognati di chiedere su questa morbida crema da spalmare su una fetta di pane (che, se è a lievitazione naturale, costa di più al chilo della crema che c'è sopra). Manca, e non poteva essere altrimenti, la ricetta della sua fabbricazione, un segreto che la gemella all'altro mito del nostro tempo, la Coca-Cola. Il corpo centrale del libro è dedicato allo studio del mito Nutella, preceduto da una prima parte dedicata alla storia del prodotto e seguito da una terza che racconta la storia dell'azienda Ferrerò di Alba. Nell'esplorare il mito della Nutella, Padovani mobilita tutti, dai grandi pensatori come Roland Barthes a Marshall McLuhan, ai creativi che ne hanno seguito e accompagnato la marcia trionfale, con interviste approfondite. Analizzando le strategie con le quali il prodotto ha utilizzato i media, soprattutto la tv, per diffondersi, viene messa in evidenza l'impressionante specularità del messaggio che a sua volta viene utilizzato ciai media per trasmettere altri concetti. Autori e polemisti, pure alieni dal consumarla, la citano in continuazione, contribuendo a rafforzarne la persistenza nell'orizzonte conoscitivo del nostro tempo. Questa sezione contiene anche un regesto accurato di film («Bianca» di Nanni Moretti), spettacoli teatrali, canzoni («Nutella Toasted» di Ivan Graziani e Renato Zero), cabaret («Nutella Nutellae» di Riccardo Cassini), gruppi musicali (i «Susy Likes Nutella»), artisti figurativi (il gruppo dei «Mistiche Nutelle»), fino alle kermesse come la parigina «Generation Nutella» e gli innumerevoli Nutella Party. Un romanzo nel romanzo è poi la storia della pubblicità del prodotto raccontata in parallelo con la storia doi governi che si sono succeduti. L'azienda di Alba, che è il primo investitore in pubblicità televisiva, iniziò con i Caroselli diretti da Sandro Bolchi, intitolati «Una pagina del libro Cuore». Quest'iniziale abbinamento fra la Nutella ed «Edmondo De Languori» è rivelatore della lungimiranza dei Ferrerò che hanno sempre voluto gestire in proprio le campagne pubblicitarie. Così come la geniale intuizione di vendere la crema dentro bicchieri che potevano poi essere utilizzati in casa, attenuando così il senso di colpa che derivava dall'acquisto di un dolce. A lettura terminata, mi pare di poter dire che la parola chiave di questa storia di un successo travolgente sia «spalmare». La Nutella è adorata da una generazione di trenta-quarantenni che vivono «spalmati» sul benessere, «spalmati» sui divani a fare zapping, «spalmati» sulla vita. L'evidente gioia di vivere della «generazione Nutella» contrasta singolarmente con la profonda e cupa tristezza che emana dai volti dei Ferrerò, che vivono blindati dal terrore di finire sui giornali. Gli esperti di marketing dividono i consumatori in tre gruppi di età: maturi (1909-1945), boomers (1946-1965), generazione X (dal 1965 in poi). Solo gli ultimi due gruppi sono sensibili al fascino della Nutella. Posso testimoniare che pur appartenendo al primo gruppo e non avendo mai neppure assaggiato il prodotto, ho «divorato» con curiosità e diletto il libro di Padovani, prova del fatto che si può raccontare un pezzo della storia d'Italia anche dal punto di vista di una crema di nocciole e cioccolato. Mi rimane la curiosità di sapere chi si è spalmato i miei 700 grammi di Nutella che, secondo le statistiche, in un anno consuma ogni italiano. Gigi Padovani GNAM! Storia della Nutella Castelvecchi, pp. 238, L. 18.000

Luoghi citati: Alba, Italia