Feltrinelli cerca il padre e ritrova la storia d'Italia di Gianni Riotta

Feltrinelli cerca il padre e ritrova la storia d'Italia Feltrinelli cerca il padre e ritrova la storia d'Italia RECENSIONE Gianni Riotta ■ N una giornata I fredda di sei anni I fa a Milano, Carlo Feltrinelli mi raccontò di star lavorando a una biografia di suo padre Giangiacomo. Fondatore della casa editrice omonima, celebre per avere pubblicato i due capolavori II dottor Zivago di Pasternak e II (,r.ttopardo di Lampedusa, animato la vita culturale italiana di due decenni ed essere morto su un traliccio a Segrate, dilaniato dall'esplosivo nella tragica primavera del 1972. Diedi due consigli di cuore, ma ero persuaso che Carlo Feltrinelli, cui il padre aveva imposto il middle nome di Fitzgerald, avrebbe fallito nell'impresa. Troppo difficile scrivere di un padre. Quasi impossibile se il padre è capace di rompere con la propria madre, l'inflessibile Giannalisa, monarchica, ferita in un dubbio incidente di caccia, che guarda la vita da tm monocolo. Giannalisa -pur di strappare il figliolo agli odiati comunistiimprovvisa, in combutta con il suo compagno Barzini, una falsa manovra di polizia. Feltrinelli va in esilio volontario. Torna, milita nel Pei inquieto di Milano, firma con la Rossanda una lettera di protesta contro l'invasione russa dell'Ungheria. RECENGiaRio IONE ni ta Feltrinelli junior racconta di Feltrinelli senior tutto quel che riesce a sapere, dalla voce dei superstiti, dalle cronache dei giornali, dagli archivi. Suo padre è un uomo che rischia la vita con la barca Eskimosa, per provarsi (e chi ha viaggiato con Feltrinelli junior in automobile in una notte di nebbia sa che talis pater talis filius). Racconta l'attività febbrile di un editore geniale, che batte su Pasternak la concorrenza mondiale. Senior service (calembour sulla marca di sigarette fumate da Giangiacomo) è libro utile a chi scriverà la storia dell'editoria italiana. Perché Feltrinelli è capace di invitare il cantante Dorelli all'inaugurazione delle sue librerie, di scoprire talenti, da Valerio Riva a Filippini, ma anche di sedurre Pasternak con lettere suadenti, vere, da editore (che non avrebbe amato, credo, i refusi contenuti in questo volume). Poi di far politica, con eccessi, errori e passioni, ma anche facendosi fotografare sulle riviste di moda, proprio negli anni dei «militanti severi». Raccontare un padre così è proibitivo: il pericolo latente è cadere nel romanticismo, fame un Corto Maltese dei libri. Carlo Feltrinelli è invece capace di scrivere un secondo libro. La storia dell'Italia politica di allora, ben diversa dalla vulgata in bianco e nero che tanti ci propinano. Un centone dove Feltrinelli può essere amico dello stalinista Alberganti, firmare contro lo stalinismo con la Rossanda, farsi scrivere una lettera in cui la Rossanda finge di attaccarlo ma in realtà, per chi conosce la penosa procedura comunista di sempre, lo difende. E infine -da comunista- creare un business, che dà punti ai plublishers americani. Così andava, tutto era confuso, contraddittorio. Riva lavo- ra per mesi a un libro intervista con Fidel Castro, sotto gli auspici del futuro dissidente Carlos Franqui, poi l'idea va all'aria. Ma ci si prova. C'è a questo punto, un terzo livello narrativo. E' la critica segreta, credo neppure confessata a se stesso, che Carlo Feltrinelli pratica al padre. Critica politica, non avere saputo vedere che la paura del golpe, mutuata dal Sud America e dalla Grecia, non era realistica in Italia. Che la vera rivoluzione non erano i comitati scombiccherati di protesta, ma le vetrine di libri sparse per l'Italia. Una critica agli eccessi, sociali, di impegno: è anche una critica personale, affettiva, da figlio a padre? Feltrinelli junior si ferma un attimo -solo un attimo- prima di lamentare l'assenza del padre. Il lettore attento scoprirà che, turbato da essere arrivato così vicino a confessare in pubblico il proprio dolore, l'autore, spavaldo, ricorda il padre che gli insegna a squamare il pesce, a pescare, a guidare forte in auto. Hemingway. Ma la vera dolcezza sta nel padre che confessa, in una nota, di essere innamorato di «Carlino», nella rigida nonna che entra in un negozio a Manhattan a comprare un disco di Bob Dylan, in una dimensione di calore umano vero. E' il fondo più impressionante di Senior service: la ricerca del padre. Carlo Feltrinelli racconta al lettore ma vuol sapere. Intervista il compagno stalinista: «Il giorno della rivoluzione non avremmo rinunciato a fucilare tuo padre». Parla con i sopravvissuti dei gruppi terroristi. Descrive con ironia la vicenda di Giangiacomo, perseguitato dalle cronache mondane e dai fogli di destra, eppure sempre pronto, nella mondanità, da buttare benzina sul fuoco dei pettegolezzi (giravano persino fumettacci pornonazisti, protagonista Feltrinelli). Oggi, quando tutti intrecciano vita pubblica e privata, Giangiacomo Feltrinelli sarebbe un uomo. Allora era troppo, troppo dappertutto. Senior service racconta quel troppo. Leggendo capirete che ero io, quel giorno a Milano, ad aver torto. gianni.riottaUj lastampa.it NON UN RITRATTO ROMANTICO, MA UN'INCHIESTA CHE E' INSIEME PUBBLICA E PRIVATA, CRITICA E AFFETTIVA: LA SUA REALE, VITTORIOSA RIVOLUZIONE FURONO I LIBRI In «Senior Service» il figlio Carlo racconta attraverso documenti e testimonianze la vita di Giangiacomo l'editore militante, geniale e febbrile, tra passioni ed errori Carlo Feltrinelli: una lunga indagine alla ricerca del padre Giangiacomo, ritratto nella foto accanto con Fidel Castro m Carlo Feltrinelli Senior Service Feltrinelli, pp. 432, L.30.000 BIOGRAFIA