Corpo a corpo fra le rovine di Grozny di Anna Zafesova
Corpo a corpo fra le rovine di Grozny Attacchi e ritirate dell'esercito fin nel centro della capitale, i separatisti resistono e minano case e strade Corpo a corpo fra le rovine di Grozny Iceceni filorussi: tutto finito entro Capodanno Anna Zafesova MOSCA Natale di morte e sangue a Grozny: sabato scorso l'esercito russo ha lanciato l'offensiva finale contro la capitale ceccna. Appoggiate dall'artiglieria e dai blindati, la mattina del 25 dicembre le truppe russe sono entrate in città da quattro direzioni contemporaneamente, scontrandosi subito con una forte resistenza dei guerriglieri indipendentisti. Almeno 300 russi sarebbero rimasti uccisi negli scontri secondo il comando ceceno, che ammetto anche perdite fra gli islamici. Nonostante il tempo nuvoloso, l'aviazione ha continuato a martellare la città. Grozny è in fiamme per i molti incendi scoppiati nei luoghi bombardati. E' stato colpito anche il palazzo del presidente Aslan Maskhadov. E n^lle strade si combatte corpo a corpo man mano che i russi cercano di guadagnare terreno. Una colonna è riuscita perfino a prendere il controllo per poco - della piazza centrale della città, Minutka. Verso notte però i russi si sono ritirati, per riprendere l'offensiva ieri, molto più cautamente. Intensi si sono registrati nei quartieri Sud di Grozny. In città si sono trincerati almeno 2000 guerriglieri, e lo spionaggio di Mosca riferisce di numerosi palazzi e vie minati con esplosivo. La resistenza dei eoceni ha reso impossibile un blitz rapido e trionfale, ma i militari cercano di fare buon viso a cattivo gioco: «Non aspettatevi grossi progressi subito, non abbiamo intenzione di prendere Grozny in un solo giorno», ha spiegato un capitano che combatte sul fronte Est della città. Anche il generale Viktor Kazanzev, comandante delle truppe russe nel Caucaso, ha cercato ieri di minimizzare: «A Grozny non sta accadendo nulla di grave, stiamo semplicemente proseguendo l'operazioni; di liberazione. Ma saremo molto prudenti, l'importante ò proteggerà le vite dei soldati». Memori delle terrificanti conseguenze dell'assalto massiccio alla città nella guerra precedente, esattamente 5 anni fa, i militari sono diventati più cauti: un ufficiale anonimo ha spiegato che le sortito russe servono soprattutto a scoprire le fortificazioni dei guerriglieri, per poi indicarlo come bersaglio all'artiglieria. Molto più spavalde le milizie filorusse di Uislan Gantamirov, uno dei capiclan ceceni dissidenti, che ieri sera vantavano di aver occupato con 800 miliziani alcune strade del centro cittadino: il loro capo ha detto alla tv Ort che «la bandiera russa tornerà a sventolare su tutta Grozny entro Capodanno». A Grozny rimangono ancora migliaia di civili, ormai - passate le elezioni alla Duma - completamente ignorati da Mosca. Ma l'offensiva scatenata a Natale potrebbe servire ai militari anche per mettere a tacere lo scandalo scoppiato attorno al massacro di civili ad AlkhanJurt. Le immagini del villaggio distrutto e dei corpi di 42 persone trucidate dai soldati del generale Vladimir Shamanov hanno fatto il giro del mondo. Venerdì era circolata voce che Shamanov - idolo ed eroe di questa nuova guerra - aveva perso il comando del fronte Ovest in Cecenia, una chiara conferma della sua responsabilità nella strage di Alknan-Jurt. Ma l'offensiva ha reso di nuovo intoccabili i comandanti russi e sabato il generale Shamanov è riapparso per difendere i suoi soldati dalle «mani sporche» di coloro che li sospettano del massacro: «Stanno difendendo la patria, un dovere sacro». E qualche commentatore ha addirittura ipotizzato che la strage in Cecenia potrebbe essere stata organizzata per gettare ombra sul premier Vladimir Putin, diventato dopo le elezioni alla Duma il favorito incontrastato delle Presidenziali del giugno prossimo. Per limitare le perdite la fanteria avanza, individua i covi dei ribelli poi si ritira e li fa bombardare Ma i combattenti islamici sostengono di avere ucciso altri trecento soldati di Mosca A sinistra un soldato russo spara con un'arma automatica Qui sopra altri militari preparano l'albero di Natale usando nastri di cartucce come addobbi
Persone citate: Aslan Maskhadov, Gantamirov, Mosca Natale, Shamanov, Viktor Kazanzev, Vladimir Putin, Vladimir Shamanov
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