Giovanni Paolo II allo Stato: tutela la famiglia

Giovanni Paolo II allo Stato: tutela la famiglia Nel primo Angelus del Giubileo, Wojtyla invita a «non far passare per diritto ciò che è individualismo» Giovanni Paolo II allo Stato: tutela la famiglia «Comunità di vita che si realizza solo col matrimonio» Marco Tosarti CITTÀ DEL VATICANO Le coppie di fatto e le famiglie diverse dal modello tradizionale preoccupano Giovanni Paolo II, che ieri, nell'Angelus pronunciato dalla finestra del Palazzo vaticano ha lanciato un nuovo monito ai legislatori. L'occasione ora propizia: la Chiesa celebrava ieri la «santa Famiglia di Nazaret»; «ed è assai significativo - ha detto il Pontefice - che ciò avvenga all'indomani del Natale e dell'apertura del Grande Giubileo». Giovanni Paolo II ha rivolto «uno speciale augurio alle famiglie: Buon Natale e Buon Anno giubilare a tutte voi, famiglio di Roma e del mondo intero!»; ed ha aggiunto che il bimillenario della nascita di Cristo riguarda le famiglio, perché «ricorda come Dio abbia voluto entrare nella storia umana attraverso la famiglia». Per il Pontefice, come ha spiegato immeditamente dopo, «la famiglia è una comunità di amore e di vita, che si realizza quando un uomo e una donna si donano l'una all'altra totalmente nel matrimonio, disposti ad accogliere il dono dei figli». Quindi un uomo e una donna che non sono sposati non rientrano in questa categoria, e naturalmente tanto meno persone dello stesso sesso. «11 fondamentale diritto alla vita inerisce all'uomo fin dal concepimento, e ciò appartiene all'essenza della legge naturale e alle tradizioni delle grandi religioni, cone pure allo spirito dell'Articolo tre della Dichiarazione Univerale dei Diritti dell'Uomo». Un uomo, una donna e un matrimonio, e poi il figlio: «l'unitine tra madre e concepito - ha detto ancora Giovanni Paolo II - e l'insostituibile funzione del padre richiedono che il figlio sia accolto in una famiglia che gli garantisca, per quanto possibile, la presenza di entrambi i genitori». Giovanni Paolo II sottolinea il ruolo sociale di questa formula: «lo specifico contributo da loro offerto alla famiglia e, attraverso di essa, alla società, è degno della più alta considerazione». In molti Paesi, e anche in Italia, questo modello tradizionale è affiancato sempre più di frequente da altri modelli di famiglia; e per questo Papa Giovanni Paolo II ha detto che «oggi la famiglia necessita di una speciale tutela da parte dei pubblici poteri, che non di rado sono sottoposti alla pressione di gruppi interessati a far passare per diritto ciò che in realtà è frutto di mentalità individualistica e soggettivistica». A livello planetario, sostiene Giovanni Paolo II «l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia, e la grande famiglia delle nazioni si costruisce a partire dalla sua più piccola ma fondamentale cellula». Il Papa ha chiuso il suo intervento con un appello, affinchè «Iddio illumini i legislatori, i governanti ed ogni persona di buona volontà a promuovere l'effettiva tutela dei diritti della famiglia, della vita e dei bambini». E' significativo che il pri¬ mo intervento di carattere non strettamente religioso pronunciato da Giovanni Paolo II nel corso dell'Anno santo sia dedicato proprio a questo tema, sempre più presente nei suoi discorsi. Qualche settimana fa, durante un'udienza generale, il Pontefice aveva lanciato un grido di allarme: «non sono contestati - aveva detto soltanto alcuni modelli di vita familiare che cambiano sotto la pressione delle trasformazioni sociali e delle nuove condizioni di lavoro. E' la concezione stessa della famiglia quale comunità fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna ad essere presa di mira in nome di un'etica relativistica che si fa strada in larghi settori dell'opinione pubblica e della stessa legislazione civile». E contro queste tendenze Giovanni Paolo II chiamava cristiani e non alla riscoperta dei valori della famiglia e del matrimonio. Proprio in quei giorni un altro Comune italiano, quello di Sesto San Giovanni, «apriva» alle coppie di fatto, istituendo un registro per le coppie di fatto etero ed omosessuali, e attirandosi un duro attacco da parte dell'Osservatore Romano. Giovanni Paolo II si affaccia per il primo Angelus del Giubileo

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