Vento di ripresa, le Borse festeggiano di Zeni

Vento di ripresa, le Borse festeggiano La riforma fiscale tedesca libererà quantità immense di capitali. Per gli azionisti un Natale ricco Vento di ripresa, le Borse festeggiano Milano senza freni, l'Europa a braccetto con Wall Street Armando Zeni MILANO Un'altra giornata dei record nello Borse e scusate se occorre ripotersi nelle cronache che ormai da giorni abbondano di eufemismi e di euforia. Il fatto è che era da tempo, anni dicono i più anziani tra gli operatori, che una vigilia di Natale non vedesse una sequenza di rialzi cosi impressionante: «Un tempo - ricorda un vecchio protagonista di Piazza Affari - eravamo abituati a chiudere bottega e a monetizzare, se possibile, i guadagni fatti per essere liquidi con l'inizio del nuovo anno». Vecchi stereotipi che ovviamente non valgono più se ò vero che, con il +1,68% di ieri, nelle ultime quattro sedute pronatalizie l'indico Mibtel della Borsa italiana ha guadagnato qualcosa come il 4,41% (portando al 18,34% la crescita dall'inizio dell'anno) recuperando parecchie posizioni rispetto ad altro Borse che, pure, non hanno niente da invidiare - in fatto di performance e di guadagni di q'insti giorni - a Piazza Affari. Anzi, Intermania a parte, a ben vodere è proprio dall'estero che ieri è arrivata la spinta più forte a rafforzare quel clima di ottimismo o di positivismo che forse è la ragione vera dei boom delle Borse in questo finale di millennio, E cosi se oltre Atlantico Wall Street continua la sua corsa, chiudendo a 11407.52 con un +1,82%, e soprattutto continua la sua crescita il Nasdaq delle meraviglie (che proprio ieri ha doppiato senza eccessive esitazioni la fatidica quota 4 mila), è il Vecchio continente, col +4,46% di Francoforte, il +1,96% di Parigi, 1' 1,32% di Zurigo, 1' 1,98% di Bruxelles, a dare i segnali più espliciti che il clima è decisamente migliorato. Dagli uffici studi degli enti economici più seri arrivano confermo su una revisione generalizzata verso l'alto delle stime economiche dei paesi europei. 1 sondaggi rivelano che le aspettative dei consumatori, degli imprenditori, degli operatori finanziari sono migliori rispetto a qualche mese fa. Migliorano le previsioni sull'economia europea e ovviamente i primi a registrare, con i loro rialzi, questi scenari finalmente più ottimistici sono i mercati finanziari, Parigi come Londra, Milano come Francofoite. Ma è dalla Borsa tedesca che ieri è venuta la scossa più forte (con l'inJice X-Dax in rialzo del 4,46%, ormai stabilmente sopra quota 6.780) nel giorno dei record prenatalizi e il perchè è presto detto: a rendere letteralmente euforica la borsa tedesca è stato il progetto di riforma fiscale presentato dal governo, una riforma che provede tra l'altro la defiscalizzazione a partire dal 2001 delle cessioni delle partecipazioni azionario di società quotate da parte dogli istituti finanziari, banche e assicurazioni. Oggi come oggi queste cessioni costano (in tasse) dal 60 al 90%: un pedaggio costosissimo che ha sicuramente contribuito a cristallizzare un modello banca-impresa che vedeva praticamente tutte le principali società industriali tedesche detenute a larga maggioranza dalle grandi banche e assoccirazioni. Ebbene, questo intreccio banche-imprese che è passato alla storia come il modello tedesco, con la riforma fiscale annunciata ieri potrebbe lasciare il passo a un sistema diverso, più anglosassone si potrebbe dire, che vede appunto nel mercato dei capitali e quindi nella Borsa il principale canale di finanziamento delle società. Una rivoluzione copernicana, insomma, che potrebbe ridisegnare la mappa del potere economico tedesco con il liberarsi di enormi risorse: basta pensare alla quantità di partecipazioni di una Deutsche Bank o di una Allianz assicurazioni per capire cosa potrebbe succedere in Germania (ma ovviamente il processo di dismissione riguarderebbe tutti i mercati finanziari, europei e non) se Deutsche e Allianz cominciassero a dismettere sul mercato (senza dover pagare peddaggi fiscali) anche solo una parte dei Toro gioielli. Ecco perchè, ieri, grandi protagonisti dell'euforia della Borsa di Francoforte sono stati soprattutto i titoli bancari e assicurativi che hanno fatto segnare performance mai viste: la Munich Re su del 17%, l'Allianz del 12%, Deutsche del 15%, Dresdner bank dell'11%, l'Hypovereinsbank dell'8,5%. Un'euforia che ha mosso le ali a Parigi dove l'indice Cac, in rialzo dell'1,96%, ha per la prima volta nella sua storia superato i 5.700 punti. E che, come, si diceva, ha coinvolto Piazza Affari che ha per la quarta volta in cinque sedute fatto segnare il suo massimo storico sfondando (coll'indice Mibtel) la fatidica quota dei 28.000 punti. Complice, nemmeno il caso di dirlo, l'Internetmania che ha fatto letteralmente volare rocordman come Tiscali ( + 23,01%) premiata dallo shopping in terra di Francia, Sea (+8,12%), Buffetti (+14,48%), Mediaset (+6,8%). Ma nel giorno del debutto della trentottesima matricola del '99, la Gandalf (+130,48%), debutto inferiore solo a quello dell'incredibile Finmatica, l'effetto Francoforte si è fatto sentire anche a Piazza Affari con le buone probe di banche e assicurazioni, dal Sanpaololmi ( + 5,41%) a Bancoroma ( + 3,15%), da Fondiaria (+2,48%) a Generali (+2,29%). OBaitMH ,iiiBHHii Chiusure {%) fi Chiusura (%) ' FRANCOFORTE MADRID +4,46 MILANO LONDRA ZURIGO

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