«Malpensa, 100 mila posti a rischio» di Bruno Gianotti
«Malpensa, 100 mila posti a rischio» Nove organizzazioni vogliono il «trasloco» a gennaio e aprono la vertenza occupazione «Malpensa, 100 mila posti a rischio» Si mobilita il sindacato Bruno Gianotti ROMA Sul pasticcio-Malpensa si scatenano i sindacali compatti: nove sigle, tra confederali e autonomi minacciano una manifestazione per il 15 gennaio e lanciano l'allarme occupazione. Ieri a Roma hanno aperto ufficialmente una vertenza nel nome dell'occupazione, dei centomila posti che vorrebbero persi se andasse a monto il «trasloco» da Linate. Primo a venire chiamato in causa, è il ministro dei Trasporti Pierluigi Bcrsani, da poche ore passato sulla scomoda poltrona che fu di Tiziano Treu e, prima ancora, di Claudio Burlando. A Bersani, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, ligi, Sulta, Anpac, Up-Appl, Anpav e Atv chiedono di non perdere tempo, perché lo spostamento dei voli nel nuovo scalo ò vitale e le prime conseguenze del blocco sono già evidenti, proprio nel periodo delle feste di Natale e Capodanno, quando gli aeroporti milanesi muovono 1,19 milioni di passeggeri, il 14% più dell'anno scorso. E l'Assoaoreo, l'associazione delle compagnie italiane, insorge: questa situazione comporta «pesanti penalizzazioni in termini di immagino, a livello nazionale e internazionale, e di carattere economico por aziende impegnate in sofferte fasi di nasetto». Dal 14 dicembro, quando la Commissaria europea Loyola de Palacio ha chiesto al governo di valutare ancora gli impatti ambientali a Malpensa, Air Europe ha avviato le procedure per la cassa integrazione per il 15% del personale; Meridiana prevede perdite di 15 miliardi al mese nel prossimo trimestre; la Sea (che da ieri è senza amministratore delegato per le dimissioni di Tommaso Quattrini, pensa di incassare 200 miliardi in vi) Vi» meno, i vettori americani stanno rivedendo i propri piani, cancellando destinazioni. E Alitalia, la compagnia più interessata, con Malpensa a mezzo servizio dovrà rivedere tutti i progetti e congelare i piani di sviluppo, anche se il partner olandese Klm ha confermato che verserà comunque i cento milioni di euro che si era impegnata a dare entro fine '99 quale contributo per l'avvio dello scalo lombardo. Ieri Bruxelles ha fatto sapere che il cambio della guardia al ministero italiano non avrà influenza sulle decisioni: «Invitiamo il nuovo ministro - ha detto un portavoce - a prendere rapidamente contatto perché il dossier Malpensa possa trovare una soluzione la più rapida possibile. La Commissione Ue è pronta alla piena collaborazione. A questo punto la palla è nel campo degli italiani: sono loro che devono comunicarci la data migliore per i trasferimenti dei voli da Linate a Malpensa». Finora si è parlato soltanto del Primo aprile, che coincide tra l'altro con l'inizio dell'ora legale, ma le condizioni poste da Loyola de Palacio restano: la risoluzione dei problemi ambientali emersi attorno a Malpensa e un piano di trasferimento rispettoso delle norme europee sulla concorrenza tra le compagnie aeree. Me proprio per queste motivazioni i sindacati attaccano il governo. «Il blocco di Malpensa - dicono - non comprometterà soltanto l'Alitalia, ma l'intero sistema del trasporto aereo». La colpa, aggiungono, è del governo che ha deciso il blocco senza che l'Ue lo avesse imposto e per aver ceduto sulla valutazione di impatto ambientale senza tenere conto che a Linate «la situazione è molto peggiore che non a Malpensa». Il presidente dei piloti Anpac Augusto Angioletti attacca: «Stiamo assistendo al teatro dell'assurdo e a farne le spese sono i lavoratori. Del resto, di fronte alla litigiosità presente all'interno del nostro Governo, l'unica cosa che poteva fare la Ue è stata quella di sollecitare un chiarimento». Il segretario generale della Fit Giuseppe Surrenti sollecita il ministro Bersani ad attuare il trasferimento «almeno per la scadenza di gennaio», perché in ballo non c'è soltanto l'Alitalia, ma «l'intero sistema del trasporto aereo». Il neo ministro dei Trasporti Pierluigi Bersani
Persone citate: Augusto Angioletti, Bersani, Claudio Burlando, Giuseppe Surrenti, Pierluigi Bersani, Tiziano Treu, Tommaso Quattrini
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