L' economia Usa balle le statistiche

L' economia Usa balle le statistiche L' economia Usa balle le statistiche Rivisto dal5,5 al5,7 il dato sulpil trimestrale WASHINGTON L'economia americana chiude il millennio con un altro ruggito. La crescita del pil nel terzo trimestre è stata superiore al previsto (5,7% anziché il 5,5% dell'ultima stima) a conferma della straordinaria robustezza dell'economia americana alla fine di un decennio di espansione. L'altro aspetto incoraggiante è che a dispetto di questa crescita eccezionale, l'inflazione rimane sotto controllo, attorno all'I%. Segno, dicono molti economisti, che la produttività americana continua a migliorare, neutralizzando la pressione al rialzo sui prezzi. La scarsa inflazione - oltre al desiderio di non complicare la situa¬ zione per i mercati già alle prese con il Millennium bug - ha contribuito alla decisione della Federai reserve di non alzare i tassi a breve questa settimana. Ma il vigore dell'espansione costringe la Fed a rimanere vigile sul fronte prezzi, e Alan Greenspan non esclude un ritocco all'insù sin dalla prima riunione del 2000 della banca centrale. Tanto più che l'economia americana, trainala dal boom'dèi consumi natalizi, ha continuato a crescere a ritmo sostenuto ànriflè'rie! quarto trimestre'di' quest'anno. La crescita complessiva per il 1999 viaggia attorno al 4 per cento nonostante un secondo trimestre deludente ( 1,9 per cento). La notizia del ritocco all'insù dei dati per il terzo trimestre ha avuto uno scarso impatto sui mercati. Ma il quadro decisamente positivo quasi uno stato di grazia dal punto di vista economico - e le buone prospettive per l'inizio dell'anno venturo riducono le probabilità di una corsa alla vendita prima della fine dell'anno, come alcuni analisti avevano temuto. A trainare l'economia americana nel terzo trimestre è stato ancora una volta l'eccezionale spesa sui consumi, che da sola rappresenta i. ^tiue'tetzi'delHntera attività economica. Le imprese, che adesso contano su una continua espansione dei consumi, hanno deciso di accelerare l'incremento delle loro scorte (38 miliardi di dollari nel periodo da giugno a settembre). Nel secondo trimestre la crescita era rallentata anche a causa del fatto che le aziende avevano ridotto le lóro scorte in previsione di un rallentamento del ciclo espansivo. Ma le regole che si applicavano una volta ai tradizionali cicli economici sembrano non valere più di fronte ad un boom decennale che non dà ancora alcun segno di stanchezza. Nonostante la forza del dollaro, l'export americano è riuscito a segnare un grosso balzo in avanti (11,5 per cento). L'import è cresciuto ancora di più (14,5 per cento), incrementando il già vertiginoso deficit commerciale americano l'unico dato che continua a preoccupare alcuni analisti. Ma il deficit ha comunque inciso poco sull'andamento dell'economia, sottraendo appena lo 0,72 percento alla crescita del pil. Complessivamente, l'economia americana ha prodotto nel terzo trimestre 122 rm'Uardi di dol' lari in più, in beni e servizi, rispetto al trimestre precedente. Il che porta la produzione americana alle soglie dei 9 mila miliardi di dollari ( 18 milioni di miliardi di lire). [a.d.r.] Il segretario al Tesoro Usa Larry Summers

Persone citate: Alan Greenspan, Larry Summers

Luoghi citati: Usa, Washington