Schroeder cala Passo del maxisconfo fiscale di Emanuele Novazio

Schroeder cala Passo del maxisconfo fiscale Berlino, tagli per 73 mila miliardi in sei anni Schroeder cala Passo del maxisconfo fiscale Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Sgravi fiscali per 42 miliardi e mezzo di marchi, 42 mila miliardi di lire, entro il 2005 a favore di imprese e i contribuenti privati. 73 miliardi di marchi, addirittura, se si aggiungono gli aumenti previsti agli assegni famigliari e altri benefici, così suddivisi: 54,3 miliardi a favore dei contribuenti privati, 17,1 a favore della piccola e media impresa, 1,6 miliardi a favore delle grandi imprese. Gerhard Schroeder «ha giocato un asso», come commentano alla Deutsche Bank Research di Francoforte: la riforma fiscale presentata ieri dal Cancelliere e dal ministro delle Finanze Hans Heichel potrebbe avere ricadute molto positive nella zona euro, favorendo il ritorno di investimenti in Gei-mania, e in questo senso rappresenta «un altro passo avanti verso la costituzione di un coerente background per la moneta europea». La riforma prevede la riduzione dell'Irpeg dal 40 al 25% l'anno prossimo, contemporaneamente alla, riduzione dell'aliquota massima Irpef dal 53 al 51%; quest'ultima scenderà ancora al 48,5% nel 2001, al 47% nel 2003 e al 45% nel 2005. L'aliquota minima scenderà a sua volta dall'attuale 23,9% al 22,9 l'anno prossimo, al 19,9 nel 2001, al 17 nel 2003, al 15% nel 2005. La quota esente salirà dagli attuali 13.067 marchi (poco più di 13 milioni di lire) a 13.499 marchi l'anno prossimo e a 14.093 nel 2001; nel 2003 salirà ancora a 14.525 marchi, nel 2005 a 15.011 marchi (pressapoco 15 milioni di lire). Per quanto riguarda le società per azioni o a responsabilità limitata, l'aliquota massima federale scenderà dall'attuale 40% (il 30% nel caso i capitali non siano trattenuti ma ridistribuiti agli azionisti) al 25% a partire dall'anno prossimo; per quanto riguarda le società di persone, la stragrande maggioranzza del «Mittelstand», se superano i 150 mila marchi annui di imposizione fisica sulla persona potranno Il cancellier e Schroeder scegliere il regime: passare all'Irpeg o detrarre il 10-12% della tassa comunale dalla tassa sul reddito. Ma la riforma definita ieri da Schroeder «la più grande mai realizzata in Germania» - ma considerata dagli industriali «tardiva» e «riduttiva» anche se «un primo passo» - riuscirà a concretizzarsi nei tempi annunciati dal governo rosso-verde? In prosposito esistono almeno tre ostacoli: il primo di carattere legale, il secondo politico, il terzo finanziario. Nel passato, alcune sentenze della Corte costituzionale hanno sottolineato che fra l'aliquota massima Irpef e quella Irpeg non devono esistere consistenti differenze. Secondo la riforma, invece, , l'aliquota massima Irpeg sarà enormemente inferiore a quella Irpeg. Il problema politico è rappresentato dall'opposizione: sosterrà la legge al Bundesrat, considerato che nuovi sgravi entreranno in vigore proprio nell'anno elettorale, il 2002? Ma per la Cdu e i liberali critici ieri con una riforma «che arriva in ritardo e complica le cose», anche se disposti al dialogo - sarebbe difficile giustificare un ostruzionismo contro tagli da tempo invocati. Infine il finanziamento degli sgravi: basterà percorrere la via delle privatizzazioni come annunciato ieri da Heichel? La scommessa, probabilmente, è sulla ripresa della congiuntura e sulla possibilità di stringere un accordo «all'olandese» con i sindacati da realizzare all'interno del «Patto sul lavoro». Di certo la riforma presentata ieri è un altro punto a favore del Cancelliere - dopo il salvataggio del colosso edile Philip Holzmann, la battaglia in favore della Mannesmann e i risarcimenti agli «schiav Iitler» - di fronte a un'opinione pubblica sempre più indispettita dallo scandalo dei fondi neri Cdu: le ricadute elettorali a favore dell'Spd potrebbero sentirsi già nei prossimi mesi, alle regionali di febbraio nello Schleswig Holstein e in quelle di maggio nel Nord-Reno Vestfalia. Il cancelliere Schroeder

Persone citate: Gerhard Schroeder, Hans Heichel, Holstein, Philip Holzmann, Schroeder

Luoghi citati: Berlino, Francoforte, Germania