Torna la sfida Siena-Sanpaololmi

Torna la sfida Siena-Sanpaololmi Torna la sfida Siena-Sanpaololmi Montepaschi rilancia per Banca Salento MILANO Il giorno dopo la rottura della trattativa con i vertici della Banca del Salento, il Sanpaolo Imi riunisce di nuovo il comitato esecutivo, quasi un segnale dell'intenzione di voltar pagina. Il comitato dà mandato al presidente Luigi Arcuti di sottoporre ad una assemblea da convocarsi l'aumento del numero dei consiglieri da 17 a 20 e il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto e alla vendita di azioni proprie. Due mosse in linea con la volontà di crescere per acquisizioni o fusioni e dunque di dotarsi sia di un quantitativo di titoli sufficiente a far fronte a eventuali nuove intese (l'ammontare della riserva di azioni proprie dovrebbe passare dagli attuali 1.500 miliardi a 1.900 miliardi), sia di posti in consiglio pronti per accogliere i futuri partner, compreso un partner già consolidato, la Cassa di Firenze. Sulle ragioni dello strappo tra Torino e Lecce, fonti del mercato fanno risalire la rottura a diversi motivi, primo fra tutti la volontà del Sanpaolo di sfuggire ad una spirale perversa di costanti rilanci. A far precipitare la situazione sarebbe stata l'insistenza degli uomini del Salento a voler rivedere alcuni termini del piano industriale e la richiesta di contare di più nel nuovo polo meridionale dove, oltre alle attività del Banco di Napoli e dell'istituto leccese, dovrebbe confluire anche le filiali del Sud del Sanpaolo stesso. Chiusa, almeno per il momento, la trattativa con Torino, i vertici del Salento, il presidente Giovanni Semeraro, il vicepresidente Lorenzo Gorgoni (che insieme hanno la maggioranza della banca) e il direttore generale Vincenzo De Bustis (anche lui aspirava ad un ruolo di primo piano nel polo Sanpaolo), hanno incontrato a Milano il direttore generale del Montepaschi Divo Gronchi, per discutere sul rilancio del gruppo senese che metterebbe sul tavolo un valore di 2.500 miliardi (300 in più dell'offerta Sanpaolo) e ulteriori garanzie sulla corporate finance. La vicenda, comunque, potrebbe in futuro avere ripercussioni sull'azionariato del Sanpaolo stesso, dove il Montepaschi è importante azionista con il 6,1%. Gronchi avrebbe ribadito che il suo istituto non ha intenzioni di uscire dal gruppo torinese, ma la frattura nata dalla competizione tra Siena e Torino per la conquista della banca leccese sembra di quelle difficili da sanare. Alla riunione del comitato del Sanpaolo di lunedi, al quale erano presenti i vertici del Salento, mancava il rappresentante del Montepaschi, Antonio Sciavi. Non va nemmeno dimenticato che l'advisor del Salento è Mediobanca, da qualche tempo non particolarmente tenera verso la finanza piemontese. Sia come sia lo scontro frontale ingaggiata sul Salento da torinesi e senesi è ulteriore conferma che, anche nel settore del credito, la lotta per la supremazia si è fatta ormai durissima. Iv.s.]

Persone citate: Antonio Sciavi, Divo Gronchi, Giovanni Semeraro, Gronchi, Lorenzo Gorgoni, Luigi Arcuti, Vincenzo De Bustis

Luoghi citati: Firenze, Lecce, Milano, Siena, Torino