Meluzzi lascia Cossiga per i Verdi di Raffaella Silipo
Meluzzi lascia Cossiga per i Verdi Ma l'arrivo del senatore scatena una rivolta. I piemontesi alla Francescato: o lui o noi Meluzzi lascia Cossiga per i Verdi Raffaella Silipo D A liceale simpatizza per l'estreI ma sinistra. Studente di medicina si avvicina al pei. Giovane professionista si converte al psi, grazie anche alle nozze con un'esponente socialista di spicco. A quarant'anni cambia moglie, fede politica e, siamo nel 1994, si candida con Forza Italia al suo esordio, battendo il diessino Sergio Chiamparino nello storico collegio rosso di 'l'orino -Miniliori. Dopo qualche anno a Montecitorio, oltre a scrivere un libro sul pensiero Zen, muta idea su Berlusconi, «che invece di fare l'innovatore gioca di rimessa». E' il '98 e si iscrive al groppo misto e immediatamente dopo alrUdr. Nel febbraio '99, con i cossighiani, aderisce a Ri-Popolari per l'Europa. Chi è l'avventuroso senatore di cui sopra, pittoresco simbolo dell'italica arte di arrangiarsi? I curiosi del Palazzo avranno già riconosciuto Alessandro Meluzzi, psichiatra, torinese, che ieri ha annunciato l'ennesima migrazione. Lascia l'Upr per i Verdi, causa «totale dissociazione rispetto alla scelta di non appoggiare il governo» e «timore di finire inglobato nell'area berlusconiana». Rende nota, Meluzzi, «la volontà di continuare a lavorare alla prospettiva di un umanesimo solidale che tenga insieme credenti e laici, contro una visione insopportabilmente mercantilistica del mondo». Ora, la notizia non sta, evidentemente, nell'ennesima prova di inquietudine parlamentare del Meluzzi, non priva di una sua genialità nell'ai)nusare dove tira il vento, ma nel fatto che stavolta non è accolto a braccia aperte. Se infatti è lieto il coté romano del partito, assai scontenti sono i verdi torinesi. «Con affetto accogliamo Meluzzi - dice il capogruppo al Senato Maurizio Pieroni, che grazie a lui raggiunge quota 15 iscritti -. I Verdi stanno cambiando radicalmente, il contributo di Meluzzi sarà prezioso». Per contro gli ambientalisti subalpini, in una lettera alla leader Grazia Francescato minacciano addirittura di uscire dal partito: «0 noi o lui - dice il portavoce Roberto Tricarico -. Abbiamo due strade: o non andiamo all'Assemblea Nazionale di Chianciano del 22 e 23 gennaio o ci rivolgiamo al comitato dei garanti, perché Meluzzi è incompatibile con il movimento verde. Ancora nella recente campagna elettorale per le provinciali, quando era candidato della Baie- na rosa, auspicava il taglio di alberi per far posto a parcheggi e in più è un dichiarato proibizionista. Non vogliamo che i Verdi partecipino a questo calcioli) creato». Meluzzi peraltro non è uomo da turbarsi per una polemica: «Mi sembra una reazione molto torinese - fa sapere -, nel senso deteriore del termine, e molto "cheap". Sono amico della Francescato da 20 anni, da 10 sono iscritto al Wwf, da sempre difendo l'ambiente, ho fatto molte mterrogazioni sui temi ambientali, ho diretto per 12 anni una rivista intitolata "Essere secondo natura". Sono proibizionista, ma il movimento verde che è pluralista può lasciar convivere posizioni diverse. Io dico: venite a Chianciano, è quella la sede per discutere». Tanto eclettismo, evidentemente, non piace a tutti. Esprimono dubbi Saro Pettinato e Fiorello Cortiana, il capogruppo torinese Silvio Viale è addirittura sprezzante: «lì' un'appendice al mercato delle vacche. Siamo alla deriva romana delle ideologie: per un numero in più rinunciamo a qualsiasi coerenza. Meluzzi vuole restare nel centrosinistra? Faccia l'indipendente e aderisca al nostro gruppo, poi ne riparleremo». Si segnala, a margine, la questione Massoneria: già, perche è a lei che Meluzzi è più fedele che a qualsiasi partito, prova ne sia il fatto che mesi fa fu addirittura primattore, con tanto di mantello da Templare in un'opera teatrale di argomento massonico, firmata dall'ex andreottiano Andreani e andata in scena in un teatro torinese. «Rivendico con orgoglio la mia appartenenza - dice Meluzzi - e vi ricordo che massoni sono stati Allende e Bakunin, Goethe e Che Guevara». A tirare le logge in ballo era stato, malizioso, l'ex leader verde Luigi M anco ni : « Da garantista non ho opposizioni di principio al fatto che si iscriva ai verdi un appartenente a una loggia massonica. Anche se come ricorda il suo leader fino all'altro ieri, Francesco Cossiga - si tratta di una loggia poveraccia e di infimo rango». E qui ci permettiamo di dissentire. Vista l'abilità di Meluzzi ad annusare il vento politico, vera cartina di tornasole di cambiamenti più o meno epocali, altro che «infimo rango»: per i Verdi il futuro s'annuncia radioso. MOVIMENTI, ANNI 70 - Simpatizza per Lotta Continua e poi per il Pei. ANNI 80 • Posizioni vicine ai socialisti. 1994 » Eletto in Senato per Forza Italia, battendo nel collegio Mirafiori il diessino Chiamparino. 1996 • Rieletto per Forza Italia in un collegio napoletano. 1998 • Lascia Berlusconi, si iscrive al gruppo misto e immediatamente dopo all'Udr. Febbraio '99 - Con i cossighiani, aderisce al gruppo Ri-Popolari per l'Europa. Dicembre '99 - Lascia i cossighiani per i Verdi iiiiniirmiiniii'iinii ..ni Il senatore Alessandro Meluzzi: da ieri fa parte del gruppo Verde avendo abbandonato l'Udr di Cossiga
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