La guerra intestina dei Padani

La guerra intestina dei Padani d La guerra intestina dei Padani Ortodossi e «Sbandati» fra liti e colpi bassi ROMA E adesso il Cesare ha pure una bobina segreta. «Una roba bella pesante», la definisce lui. «Una registrazione ancora più grave di quella fatta ascoltare alla Commissione», dice Luciano Violante. Una cassetta, spiega il presidente nella sua relazione alla Camera, «dove l'onorevole Bagliani indicherebbe i nomi di coloro che gli avrebbero dato il mandato a contattare altri deputati e di coloro che avrebbero dato il mandato a contattare altri deputati e di coloro che avrebbero garantito il suo futuro e avrebbero potuto garantire quello dei contattati...». Una prova, si rammarica Violante, «che l'onorevole Rizzi non ha voluto né far ascoltare né consegnare, riservandosi di consegnarla all'autorità giudiziaria...». Cesare Rizzi, «la spia che venne dal Nord» come lo definisce qualche collega spiritoso, se la ride di gusto: «Perché non gli ho dato il nastro? Così, non mi andava...», sbotta. Poi, identico a Bossi persino nell'accento, articola meglio il suo pensiero: «Per incastrare quello là, bastava la prima cassetta. Se i giudici vogliono quell'altra, gliela porto a loro la cassetta. Per il teatrino del giurì, quello che ho fatto basta e avanza L'avevo detto che sarebbe finita così, senza niente di niente. Han detto che quello là e stupido, e se ne son lavati le mani». Poi detta il suo comma 22: «Uno che è matto fa cose da matto - dice - Ma i matti mica se ne vanno mica in giro a comprarsi i deputati degli altri. O no?». Inutile far notare che qualcosina in più il giurì d'onore l'avrebbe anche detta. Quello che importa davvero, al Rizzi e ai suoi, è lanciare sputi metaforici e realissime invettive contro quelli che la cattiveria toscana di Fabio Mussi ha definito «gli sbandati della Lega». 11 caso Bampo, i milioni promessi magari senza averli, magari per farsi belli con il nuovo capo venuto dal Sud, hanno provocato le reazioni più difformi: proposte serie come quella di Luciano Violante, liti feroci tra maggioranza e opposizione, querele e denunce. Ma loro, i reduci dell'esercito che fino a qualche mese fa sognava compatto di liberare la Padania, si lanciano addosso veleni e rancori. Sènza risparmio. E senza neppure la fantasia di Umberto Bossi che, tramontato l'amore per Gianfranco Miglio, bollò il vecchio professore con l'irrunaginifica etichetta di «scoreggia nello spazio». In Veneto, poi, lo scontro è durissimo: quelli che marciavano insieme per la gloria dei serenissimi, che presidiavano insieme la procura di Verona (ricordate? «Via, via Papalia»), ora si tirano calci verso le parti basse. E, paradosso dei paradossi, chiedono aiuto ai giudici «italiani». L'ultimo della serie è Daniele Apolloni, uno che con Mastella ci è andato gratis, ma che ieri mattina ha chiesto un miliardo di danni morah a Stefano Stefani, segretario del Carroccio veneto, vicentino come lui. «Visto il personaggio, bisognava dargli una botta in testa, prima o poi...», spiega in un Transatlantico quasi deserto. «Quello là», si legge nella denuncia per «diffamazione, ingiurie e calunnie», ha convocato una riunione di bossiani ortodossi, senza accorgersi delle spie in odore di eresia: sei «emissari» del nemico mastelliano. «Li avevo mandati a vedere che cosa pensava di fare», ammicca Apolloni, ben contento di sè e della sua idea. Lì, l'onorevole segretario Stefani avrebbe dato il suo gentile giudizio sull'ex compagno di camicia verde: «Apolloni? E' un fallito e un pezzo di merda...». Poi, stando alla denuncia presentata al commissariato di Montecitorio, avrebbe azzardato una diagnosi sulla recente conversione di Apolloni: «I ghe ga dà i sghei! Si è venduto per i soldi...». Stefani, al telefono da Vicenza, cade dalle nuvole ma non sembra dispiaciuto. «Apolloni vuole un miliardo? Bene, vuol dire che mi considera più importante dei suoi amici che vanno in giro a offrire due lire. Preoccupato? E perché mai, ho detto solo la verità. Basta guardarlo, Apolloni, per capire che ho ragione io. Fallito lo è di sicuro. Venduto lo 3a solo lui, certo che dalle sue parti qualcosa deve essere successo. Il resto? Beh, le opinioni sono opinioni...». [g. tib. ] C'è anche chi chiede aiuto ai «giudici italiani» CosìApolloni reclama un miliardo di danni morali da un dirigente del Carroccio

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