«Gli incentivi meno auto in giro» di Bruno Gianotti

«Gli incentivi meno auto in giro» «Gli incentivi meno auto in giro» Gli importatori: in 5 anni tutte catalizzate Bruno Gianotti ROMA «Decisione ragionevole, decisione ragionevole che andrà affrontata senza misure traumatiche», commenta il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani. «Non c'è da allarmarsi - aggiunge - e noi non siamo impreparati: non ci sarà una megarottamazione, ma bisognerà attuare una serie di accorgimenti». C'è tempo, conclude il ministro, ma per gli incentivi, puntualizza «aspetterei ci fosse il nuovo governo: si tratta di misure possibili ma bisogna procedere in modo ordinato e per questo ci penserà il nuovo esecutivo». D'accordo il ministro dell'Aulente Edo Ronchi: la maggior parte delle vecchie auto a super «non si deve buttar via» ed i due anni di moratoria sono «un tempo più che sufficiente per trovare una soluzione». Ma come potrebbe svilupparsi il piano del governo? L'Unrae, l'associazione dei rappresentanti di auto estere, propone un programma di 5 anni per sostituire gradualmente i 16 milioni di vetture non cataliche. Per farlo, sostiene il presidente Salvatore Pistola «sono naturalmente necessari incentivi». Quindi Pistola propone un premio di rottamazione per chiunque si disfi della sua vecchia auto e il passaggio di proprietà gratuito per chi acquista un'auto usata catalizzata, più una riduzione dell'Iva per chi acquista un'auto nuova e in cambio rottame una vecchia. Tutto il piano si potrebbe controllare attraverso passaggi di proprietà che dovranno passare darli attuali 2,5 milioni a 3,5 milioni, mentre le rottamazioni dovranno passare da 1,4 milioni a 2,8 milioni di unità. Le vendite del nuovo si attesterebbero quindi a circa 2,5 milioni. E il parco circolan¬ te finirebbe addirittura per ridursi a 28,5 milioni di auto, tutte catalizzate. Più in dettaglio, il centro studi Promoter, calcola che, con gli incentivi per l'acquisto di auto usate catalizzate a chi rotta ma una vettura non catalizzata, nel 2000 il mercato dell'usato potrebbe superare ampiamente la soglia di 3 milioni di vendite. Se poi l'incentivo dovesse essere di 1,5 milioni di lire, le vendite di usato del prossimo anno potrebbero arrivare a 3 milioni e 500 mila unità con un giro d'affari di 31.500 miliardi di lire contrai 21 mila stimati nel '99. Ma la ricaduta sarebbe benefica su tutto il settore e spingerebbe le vendite di auto nuove fino a 2,5 milioni nel 2000. Tutto confermato dal mensile Usa Interautonews: grazie agli incentivi per la rottamazione, le prime stime indicano aumenti che vanno dalle 100 mila unità (che riporterebbero il 2000 sullo stesso livello del '99 a 2,3 milioni di unità), ad un massimo di 2,44 milioni di immatricolazioni, che oltre a significare un incremento del 10% sarebbe anche il nuovo record assoluto. L'Ari, non troppo soddisfatta della proroga biennale, insufficiente, dice il presidente Rosario Alessi, «perché chi possiede un'auto del 1983, non credo sia un cultore delle auto storiche, ma forse non è abbastanza abbiente da permettersi un' auto nuova». Quindi l'Ari chiede al governo incentivi speciali: «Devono arrivare perché l'automobilista non ha colpe. La super non l'ha scelta di sua iniziativa e l'auto che possiede è stata immatricolata con il consenso dello Stato. E allora lo Stato, che guadagna molto dalle tasse che sborsano gii automobilisti, deve farsi carico di un problema reale che si presenta alle famiglie italiane».

Persone citate: Edo Ronchi, Pierluigi Bersani, Rosario Alessi, Salvatore Pistola

Luoghi citati: Roma, Usa