Super, da Bruxelles due anni di proroga di Francesco Manacorda

Super, da Bruxelles due anni di proroga Rinvioal22n'I«'nllmanovre» l Super, da Bruxelles due anni di proroga Eilprezzo, ormai senza freni, raggiunge quota2070 lire Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES La benzina super sparirà al più tardi il 1 o gennaio del 2002 dai distributori italiani. La Commissaria europea all'Ambiente, la svedese Margot Wallstrom, ha annunciato ieri di aver concesso una proroga di due anni del di vieto di vendita del carburante con piombo all'Italia, alla Spagna e alla Grecia rispetto alla scadenza prevista del lo gennaio 2000. Anche il Portogallo e i territori francesi d'Oltremare hanno ottenuto dei rinvìi. E intanto i prezzi del carburante in Italia continuano a salire: le rilevazioni settimanali del ministero dell'Industria indicano un prezzo medio consigliato di 2.070 lire il litro per la super, mentre la benzina vende è a 1.990 lire. Se la Wallstrom viene incontro alla richiesta avanzata da Roma l'Italia aveva domandato a Bruxelles che il divieto di vendita venisse ritardato di tre anni, la Commissaria aveva replicato prima rifiutando qualsiasi dilazione e poi limitandosi a un anno - boccia però in pieno la linea sostenuta dal nostro governo per sostenere la necessità di una proroga. L'Italia, infatti, aveva avanzato due motivi fondamentali per chiedere un rinvio: in primo luogo il fatto che si sarebbero dovute rottamare circa un terzo dei 5,5 milioni di auto che oggi usano benzina super e modificare le altre, con una spesa complessiva stimata in 131 mila miliardi. L'altro motivo era che anche con l'uso degli additivi adatti per far funzionare a benzina verde le auto non catalizzate - sosteneva il nostro governo - non si sarebbe ridotto 1 inquinamento ambientale. Ma gli Stati che hanno chiesto la proproga, replica adesso un comunicato della Commissione «non hanno dimostrato in modo ubbastanza convincente» che il divieto di vendita dal lo gennaio 2000 «provocherebbe gravi difficoltà socioeconomiche oppure non comporterebbe complessivamente benefici sotto il profilo ambientalo». 11 rinvio 6 quindi accordato, spiega la Wallstrom, «non por motivi ambientali, che anzi danno ragione a noi, ma solo per dar tempo alle autorità nazionali di informare i consumatori» e per ritirare la benzina con piombo «con disagi minimi por la popolazione», La Commissaria ha comunque il dente avvelenato contro la linea scelta da Roma: «Sulla stampa italiana - ripete polemica due volte - si sono lette informazioni molto sbagliate e ci sono stati enormi malintesi». «E io stessa - aggiunge - ho sentito un deputato italiano al Parlamento europeo spiegare qualche giorno fa che due milioni di auto avrebbero dovuto essere rottamate e che i pensionali italiani sarebbero stati i più colpiti da questo provvedimento». Le nostre autorità insomma, vengono accusate in modo implicito aver fatto una vera e propria opero di disinformazione, giocando sugli allarmismi per scatenare l'opinione pubblica contro Bruxelles. Allo stesso modo, nel suo comunicato, la Wallstrom ripete che in Italia, Spagna e Grecia «regna una diffusa incertezza sul da farsi perché i consumatori non sono stati correttamente informati delle misure semplici che potrebbero prendere per permettere ai loro veicoli di funzio¬ nare anche dopo il ritiro della benzina con piombo». Ma dietro la polemica riaccesa dalla Wallstrom si nasconde una battaglia in seno all'esecutivo di Bruxelles e con le capitali interessate che ha piegato la Commissaria svedese. La proroga di un anno che la Wallstrom aveva deciso di accordare all'inizio, infatti, aveva lasciato molto insoddisfatte Italia, Spagna e Grecia. Al vertice di Helsinki, dieci giorni fa, i tre governi hanno così posto il problema direttamente al presidente della Commissione Romano Prodi ottenendo una rassicurazione. Proprio per questo, a quel che pare, dopo aver cercato di opporsi a qualsiasi cedimento la Commissaria ha dovuto arrendersi e allungare i tempi della proroga. Ieri ha ammesso che c'è stato un processo politico alla base della decisione, ma ha anche detto che «non mi sento sconfitta. Quel che importa è essere pragmatici ed ottenere risultati». GLI INCENTIVI ALLO STUDIO CO SONO 16 MILIONI LE AUTO NON CATALITICHE CHE DOVRANNO ESSERE RICONVERTITE. SECONDO L'AC! SONO 5 MILIONI LE VETTURE CHE RISCHIANO DI NON POTER ESSERE ALIMENTATE CON LA BENZINA VERDE. (D GU INCENTIVI, HA GIÀ DETTO RONCHI, POTRANNO INTERESSARE IL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ O ESSERE DI NATURA FISCALE O ALTRO ANCORA <D ALLO STUDIO DELL'ESECUTIVO CI SONO SGRAVI SUL PAGAMENTO DEL BOLLO AUTO, SUL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ E SULL'ACQUISTO DI VETTURE USATE MA CATALITICHE ® IN ESAME ANCHE LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A CHI ROTTAMA SOLTANTO LE VETTURE NON CATALITICHE, SENZA COMPRARNE UNA NUOVA <3) LE CASE AUTOMOBILISTICHE, DAL CANTO LORO. CON L'AIUTO DEI CONCESSIONARI. POTREBBERO OFFRIRE ULTERIORI SCONTI SULLE VETTURE NUOVE Il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi Il governo italiano è accusato da Bruxelles di prendere tempo

Persone citate: Edo Ronchi, Margot Wallstrom, Romano Prodi, Wallstrom