Muore per diventare mamma di Alessandra Pieracci

Muore per diventare mamma Genova: forse è stata colpita da un'embolia a undici giorni dall'intervento chirurgico Muore per diventare mamma Obesa, si erafatta operare per dimagrire Alessandra Pieracci GENOVA Una giovane donna sposata da un anno, che voleva diventare mamma, è morta improvvisamente sabato scorso, undici giorni dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico contro l'obesità per poter poi affrontare una gravidanza. La magistratura ha apèrto un'inchiesta e solo l'autopsia potrà chiarire le cause che hanno stroncato una vita distruggendone un'altra, quella del marito, ma la tragedia npropone gli mterrogativi e i dubbi riguardo questo tipo di operazioni, che proprio a Genova sono cominciate, molti anni fa, per mano del caposcuola Giovanni Scopro aro. Antonella aveva 31 anni, come il marito, Maurizio, muratore, e abitava dal giorno del matrimonio nel popoloso quartiere di San Fruttuosa Lei era vigilatrice d'infanzia all'istituto pediatrico Giannina Gasimi. Perchè amava i bambini, tanto da assisterli nei momenti più terribili del dolore e della vulnerabilità, ma troppo per accontentarsi di accudire, consolare e curare quelli degli altri. Voleva un figlio Antonella, come lo voleva Maurizio. «Il sovrappeso era grave - ha raccontato il marito, ancora attonito per il crollo di tutte le sue certezze e speranze - Il nostro medico aveva detto che sarebbe stato troppo rischioso affrontare una gravidanza in quelle condizioni». L'obesità, prima, non era mai stata un problema, nè un ostacolo all'amore e alla felicità di coppia. Però Antonella avrebbe dovuto rinunciare alla maternità. I tentativi per dimagrire non avevano dato risultato: prima una dieta, poi un'altra, senza arrivare a vedere progressi. Così la donna, infermie¬ ra professionale, aveva cominciato a prendere in considerazione l'idea dell'intervento. «Sapeva bene di che cosa si trattava» ha spiegato il marito. Così, presi contatti con il chirurgo, primario dell'ospedale Galliera, Antonella si era sottoposta a una serie di esami. Era risultata, come ha dichiarato il marito, soltanto una beve forma di diabete. La donna era stata finalmente ricoverata il 6 dicembre e il 9 era stata operata: tecnicamente, una «riduzione bilec-pancreatica» perfettamente riuscita. Dopo un breve periodo di degenza post-operatoria, la giovane donna era stata dimessa, giovedì scorso, rientrando a casa felice per quel passo ormai affrontato e superato. Ormai sarebbe stata solo questione di tempo: prima ristabilirsi, poi dimagrire sotto controllo medico, quindi pensare al bambino. Però sabato pomeriggio, i primi sintomi: dolori lancinanti a una gamba, quindi la perdita dei sensi. Dopo poco la giovane donna si è ripresa, ma è stato solo un breve intervallo: ancora l'incoscenza, quindi la morte, alle 20. Inutile il disperato intervento del 118. Ora, dopo la relazione della polizia (una volante è intervenuta dopo la tragedia) e l'apertura dell'inchiesta da parte del sostituto procuratore di turno, si attende l'esito dell'esame autoptico. Antonella è stata operata nella seconda divisione chirurgica dell'ospedale Galliera. Responsabile della prima divisione è il professor Massimo Gazzaniga, ex presidente dell'Associazione italiana chirurghi, uno dei «bisturi» più noti in tutto il mondo. «Escludo che la morte sia da addebitarsi all'intervento. L'ipotesi più probabile resta quella di una tromboflebite, cui vanno soggetti i pazienti obesi, che può aver provocato un embo¬ lo». «Io non ho mai eseguito interventi di questo tipo, ma nessun chirurgo è troppo propenso a farne, perchè richiedono un impegno importante nei confronti di pazienti che vanno seguiti molto a lungo dopo il decorso post-operatorio, sia dal punto di vista metabolico che psicologico». il tipo di intervento cui è stata sottoposta la giovane deceduta è del tipo non reversibile. Si tratta di una resezione gastrica e della colicisti, con un by-pass che unisce le prime anse del digiuno alle ultime dell'ileo, ovvero le due estremità dell'intestino tenue, escludendone alcuni metri. «Diverso - spiega il professor Gazzaniga - il caso degli interventi laparoscopici, ovvero non invasivi, che in pratica creano una sorta di tasca nello stomaco, riducendone la capacità, dando r" n di il senso di sazietà che impe- di mangiare. In questa situazione è possibile l'eventuale ripristino. Non sono pochi i casi di chi vuole tornare com'era prima». L'ospedale Galliera di Genova dove è stata operata la vigilatrice d'infanzia

Persone citate: Gazzaniga, Massimo Gazzaniga

Luoghi citati: Genova