«Appoggio al premier se c'è la riforma»

«Appoggio al premier se c'è la riforma» Un vertice nella sede dello Sdi delinea una nuova strategia: modello elettorale che ricalchi quello delle regioni «Appoggio al premier se c'è la riforma» // Trifoglio vuole «garanzie» sulla quota proporzionale Maria Teresa Meli ROMA Alla vigilia dell'incontro con il Capo dello Stato, i «quattro gatti» del Trifoglio, seduti attorno a un tavolo, nella sede dello Sdi, a piazza in Lucina, studiano il da farsi. Le voci che si rincorrono nei palazzi della politica raccontano di un Ciampi molto «preoccupato» perché il presidente del Consiglio dimissionario non dispone di «voti certi». «Dove si va?» è l'interrogativo che si pone l'inquilino del Colle. Di contro, un altro «tam tam» narra di D'Alema determinato ad andare avanti. «I numeri è il ragionamento del premier - li ho, e comunque, non è un problema di numeri, ma politico: io ho una maggioranza politicamente coesa, quindi il governo st farà». Tendono l'orecchio a tutte queste indiscrezioni, i «quattro gatti», reduci da ore e oro di riunioni, stanchi e trepidanti, perché alle sette di sera non è ancora giunto alcun segnale da Botteghe Oscure o da Palazzo Chigi. E alla fine calano sul tavolo la carta che si preparano a giocare oggi. Ossia, quella della riforma elettorale. Si, la riforma irrompe nella crisi. Enrico Boselli oggi andrà da Ciampi per fare più o meno questo discorso: noi non abbiamo nessuna pregiudiziale nei confronti dv DAlema eome persena, il problema b se si vuole fare un «governicchio» o un «governo forte», Nel secondo caso il Trifoglio è disponibile al confronto, anche con il premier dimissionàrio. Ma pone una condizione che diventa la vera discriminante che deciderà l'ingresso dei «quattro gatti» dontro il governo. E cioè che la maggioranza si impegni a una riforma della legge elettorale che ricalchi quella delle regionali, inclusa l'elezione diretta dei presidenti delle giunte e il salvataggio dèlia proporzionale. Insomma, il Trifoglio sposta in avanti il fronte della trattativa. Il tentativo di «sparigliare» la situazione e di fermare il treno in corsa di un D'Alema bis senza Trifoglio e con una maggioranza precaria si gioca proprio su tm terreno quanto mai insidioso per il premier. Eccezion fatta per diessini e Democratici, le forze della coalizione - i cosiddetti partiti minori - non spasimano certo per l'uninominale maggioritario e l'idea della riforma elettorale «versione regionali» potrebbe tentare qualcuno. Nella maggioranza. Ma anche nell'opposizione. E infatti tenta pure Forza Italia. Tant'è vero che l'altro ieri il professor Giuliano Urbani, dopo aver ascoltato il discorso pronunciato da Arturo Parisi, si esprimeva così: «Deve essersi sbagliato a fare quel riferi-mento alle regionali, perchó-se la legge elettorale fòsse veramente quella noi ci metteremmo subito attorno a un tavolo per chiudere un accordo». Con lo «spettro» del referendum lì dietro l'angolo, alcune forze politiche potrebbero prendere in considerazione la proposta del Trifoglio. Del resto, nel centro sinistra, la paura di quel quesito è forte, tanto forte che qualche formazione minore potrebbe addirittura essere tentata dalla strada delle elezioni anticipate con l'attuale legge pur di evitare l'appuntamento con il referendum. E il fatto che ora Boselli e compagni! propongano di aprire un confronto con la coalizione sul modello elettorale delle regionali potrebbe quindi non cadere nel vuoto. Dunque, apre una partita diversa, ora, il Trifoglio. Non si chi ide a riccio, ripetendo il suo «no» a D'Alema. Bensì invita il presidente della Repubblica a prendere in mano le redini della situazione e a rispondere all'interrogativo postogli dai «quattro gatti»: «governo forte o governicchio?». E pensare che ancora oggi pomeriggio, a Palazzo Chigi, si ragionava sul tipo di astensione che il Trifoglio era disposto a dare: costruttiva o no? Adesso il problema non è più quello. Certo, in questo modo i tempi si potrebbero allungare, perché la trattativa, che sembrava chiusa, si potrebbe riaprire. A meno che la maggioranza e Ciampi non decidano di rispondere con un secco «no» al Trifoglio. Un «no» che, però, potrebbe costare in termini di stabilità al D'Alema bis. Epperò il premier è per la strada più breve possibile, perché teme che lo scorrere dei giorni produca un incancrenirsi della situazione e un suo conseguente logoramento. Scricchiolii, nella coalizione, per ora non ci sono. Ma l'inquilino di Palazzo Chigi sa bene che i Democratici non sono entusiasti e che il ppi è in sofferenza. Il direttore del Popolo, Gerardo Bianco, premettendo di parlare a «titolo personale» ritiene, per esempio-,'^che «senza il Trifoglio dentro il governo; sarebbe meglio sf il ppi restasse fuori». E un segnale,' pìccolo, riià è uh segnale. Tra l'altro Bianco, che parlamentare non è, può concedersi il lusso di dire apertamente ciò che pensa. E ciò che pensa è condiviso da una parte del gruppo ppi della Camera. Per questo motivo, D'Alema preme perché i tempi siano celeri e sta già lavorando alla lista dei ministri con l'obiettivo di riuscire a far entrare nella compagine governativa qualche nome di peso, come quello del segretario Cisl Sergio D'Antoni. Dietro l'angolo c'è lo «spettro» del referendum e la proposta di Boselli tenta anche Berlusconi La compattezza della maggioranza per il momento tiene Ma il presidente del Consiglio teme che i tempi lunghi finiscano per logorarla e quindi vuole percorrere la strada più breve possibile IL TOTO MINISTRI NUOVO GOVERNO Massimo D'Alema nessuno Sergio Mattarella Lamberto Dini Giuliano Amato Oliviero Diliberto Sergio D'Antoni Vincenzo Vìsco Piero Fassino Agazio Loiero (UDR) PRESIDENTE DEL CONSIGLIO VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO INTERNO ESTERI TESORO GIUSTIZIA INDUSTRIA FINANZE DIFESA POLÌTICHE AGRICOLE GOVERNO DIMISSIONARIO Massimo D'Alema Sergio Mattarella Rosa Russo jervolino Lamberto Dirti Giuliano Amato Oliviero Diliberto Pierluigi Bersani Vincenzo Visco Carlo Scognamiglio Paolo De Castro RAPPORTI CON ^c^; T ItTf AtUAKENTCr Elena Montecchi - (DS) Cesate Salvi LAVORO Cesare Salvi Wìller Bordon TRASPORTI Tiziano Treu Salvatore Cardinale COMUNICAZIONI Salvatore Cardinale Enzo Bianco LAVORI PUBBLICI Enrico Micheli Antonio Maccanico RIFORME ISTITUZIONALI Antonio Maccanico Luigi Berlinguer ISTRUZIONE Luigl Berlinguer Giovanna Melandri BENI CULTURALI Giovanna Melandri Irene Pivetti Edo Ronchi Dario Franceschini Ortensio Zecchino Silvia Costa Enrico Letta Franco Bassanlni Katia Belillo Gloria Buffo SANITÀAMBIENTE COMMERCIO CON L'ESTERO RICERCA SOLIDARIETÀ' SOCIALE POLITICHE COMUNITARIE FUNZIONE PUBBLICA AFFARI REGIONALI PARI OPPORTUNITÀ' Rosi Bindi Edo Ronchi Piero Fassino Ortensio Zecchino Livia Turco Enrico Letta Angelo Piazza Katia Belillo Laura Balbo Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema va verso il reincarico

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