«Stavano male, Pho fatto perché l'eutanasia è vietata» di R. Cri.
«Stavano male, Pho fatto perché l'eutanasia è vietata» Cattolica: il bagnino ha confessato l'omicidio di madre e sorella «Stavano male, Pho fatto perché l'eutanasia è vietata» RIMIMI «Ho ucciso due persone, ma non sono un assassino. Ho dovuto farlo per porre fine alla loro mutile sofferenza. In Italia non è possibile l'eutanasia, ma non potevo vederle soffrire». Il racconto che Massimo Perini, 51 anni, bagnino di salvataggio, ex militante di Lotta Continua, ora vicino ai gruppi dei centri sociali, ha fatto per tutta la notte, dopo essersi costituito ai carabinieri di Cattolica, è stato, nella lucida foiba, agghiacciante. Dall'una fino all' alba, quando è stato dichiarato in stato di fermo con l'accusa di duplice omicidio aggravato, ha raccontato con puntigliosa precisione come e in che modo, facendo le prove, calcolando le posizioni giuste, ha deciso di uccidere la madre Flavia Fioroni Favalcro, 78 anni, maestra in pensione, malata di cancro allo stadio terminale, e la sorella Marisa, 38 anni, riconosciuta invalida per problemi psichici. Perini, pantaloni di pelle nera, cintura borchiatd, stivaletti è bomber comprato a Roma nel breve tentativo di fuga, ha raccontato del peso che sentiva su di sè, della situazione che peggiorava sempre, della mamma che gli chiedeva di morire e che non avrebbe mai accettato che la Figlia venisse ricoverata in una clinica psichiatrica. «E allora ho cominciato ad attrezzarmi. Mi sono preparato. Mi sono fatto fare una mazza di ferro, ho comprato un martello, ho studiato quali erano le posizioni in cui dovevo colpire, per ucciderle senza che se ne accorgessero». In casa ha aspettato almeno tre ore, fino alle 4, «per controllare che diventassero fredde», per lavarsi, cambiarsi, raccogliere dei soldi. Poi il viaggio da Rimini fino a Roma pensando a come uccidersi. Dopo aver cercato una televisione per avere notizie, Massimo Perini ha ripreso il viaggio verso casa rimandando il progetto di suicidio ad Ancona e poi a Senigallia dove è sceso dal treno per «un sopralluogo sui binari». Verso le 23 la telefonata ad un amico di Gradare, Gabriele, che lo ha convinto a tornare e a presentarsi ai carabinieri, [r. cri.]
Persone citate: Flavia Fioroni, Massimo Perini, Perini
Luoghi citati: Ancona, Cattolica, Italia, Rimini, Roma, Senigallia
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