L'anno della naja sarà a pagamento di Guido Novaria

L'anno della naja sarà a pagamento Si sceglierà quando partire e dove andare L'anno della naja sarà a pagamento Guido Novaria BOLZANO A naja per un anno pagato, con la possibilità di scegliere quando partire e dove andare. E' la risposta dello Stato Maggiore dell'Esercito per evitare la «minimizzazione dei reparti», conseguenza inevitabile della sempre piti vicina abolizione della leva e della creazione di un esercito di professionisti. Nasce infatti il volontario a ferma annuale che potrà essere inserito in 19 reggimenti distribuiti in tutta la Penisola. Un quarto dei volontari - poco più di 3200 uomini - e destinato alle truppe alpino, quelle che più di altri, negli ultimi anni, hanno sofferto la «crisi di vocazioni», soprattutto al Nord, dove sono concentrati i reparti che dipendono dal comando di Bolzano. Spiega il generale Giovanni Marizza, capo di Stato Maggiore delle truppe alpine: «Potremo così riprendere il reclutamento nelle vallate e nelle province tradizionali da dove l'arrivo di alpini era diminuito in maniera drastica». Conseguenza diretta della trasformazionem, ad esempio, della brigata Taurinense in un reparto di professionisti. Spiega il generale Pasquale De Salvia, generale comandante degli alpini: «Nel '99 i quasi duemila uomini persi con il calo della leva, è stato solo in parte compensato dall'incremeto dei volontari, reclutati soprattutto nelle regioni meridionali». Dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, la percentuale di volontari è stata finora minima: «In queste regioni, fare il militare professionista non è visto come una prospettiva occupazionale concreta: i dodici mesi di servizio invece possono rappresentare un'alternmativa al rischio di vedere ridotti drasticamente i reggimenti alpini». Al comando generale di Bolzano, le prime indicazioni sulla risposta dei «volontari annuali» hanno preso in contro¬ piede lo Stato Maggiore: «Dalle richieste di informazioni giunte ai vari comandi di reggimento o ai distretti, su c'è da credere che il numero dei 3200 volontari che impiegheremo nel 2000 sarà raggiunto senza particolari problemi». Interessati soprattutto i «coscritti» del Nord-Est. «Potranno scegliere le caserme fra Vipiteno, Feltro, Cividale, Tolmezzo e Trento, quindi con la possibilità di rientrare a casa nei fine settimana, se non impiegati per servizio». Ad attirare i ragazzi c'è anche lo stipendio che potrà arrivare fino al milione al mese: «E' chiaro che può essere uno stimolo per chi è a casa senza un'occupazione». Ma l'Esercito spera anche di incrementare i soldati professionisti, il cui numero finora è nettamente inferiore alle necessità, specie dopo l'impiego nelle numerose missioni di pace della Nato e dell'Onu. Aggiunge il generale Marizza: «Il volontario in ferma annuale potrà essere inviato in Kosovo, o in Bosnia o nelle altre zone all'estero dove operano i nostri soldati: insomma, per dodici mesi, sarà un profession sta a tutti gli effetti». Nel 2000, gli alpini torneranno in Albania e a Sarajevo, oltre alla formazione della nuova briga ta italo-sloveno-ungherese. A sostenere la novità della ferma annuale scende anche in campo l'Associazione nazio naie alpini che parteciperà attivamente al reclutamento «Ogni reggimento è stato abbi nato alle sezioni Ano della zona, con l'obiettivo di ridestare l'interesse verso le vita militare che in ambito alpino può offrire esperienze profes sionalmente utili». Conclude Marizza: «Questi ragazzi, co me i loro colleghi volontari a ferma prolungata, non corre ranno neppure il rischio di essere utilizzati nei servizi di pulizia delle caserme e nelle preparazione dei pasti». La maggioranza dei reparti alpini ha ormai appaltato questi lavo ri ad imprese civili. Il volontario a ferma annuale sarà pagato con uno stipendio j fino a un milione e potrà essere inserito In 19 reggimenti distribuiti in tutta la Penisola

Persone citate: Cividale, Feltro, Giovanni Marizza, Marizza, Pasquale De Salvia