«Gliel'ho tirato bene il trappolone»

«Gliel'ho tirato bene il trappolone» II DEPUTATO «IL NASTRO CE L'HA BOSSI, LUI SA COSA FARNE» «Gliel'ho tirato bene il trappolone» Il leghista Rizzi: registrato il tentativo di corrompermi intervista roma GLIEL'ho tirato bene, il trappolone... Io so bene come vanno queste cose: tu parli e nessuno ti crede. Ma a me passare per bugiardo non piace...». Cesare Rizzi, prima di imbarcarsi per Roma Ladrona, faceva l'assicuratore a Erba, Lombardia prudente e laboriosa. Da casa sua («Tanto alla Camera mica si vota, c'è solo D'Alema che parla...») rincara le accuse lanciate contro i mastelliani dell'ex collega Bampo. Non due, ma cinquecento nuhoni per cambiare gruppo e bandiera. Soprattutto: non parole che volano, ma una casset- ta registrata apposta per inchiodare il «compratore» di deputati. Così, almeno, ha raccontato sulla «Padania» di ieri. Onorevole Rizzi, lei ovviamente conferma... «Confermo sì. Per chi mi prende? Per uno che va in giro a cacciare balle?» Per carità. Ma mi faccia capire: lei va sempre in giro con un registratore in tasca? «Guardi, allora le spiego. Quello là, il Bagliani - quello che stava con noi e poi è andato con Mastella - mi chiama sul telefonino e mi fa capire quello che adesso sanno tutti...». Cos'è che «sanno tutti», onorevole? «Che l'Udeur aveva delle offerte da farmi, no? Non è mica una novità: di voci del genere ne avevo già sentite parecchie, ne avevo pure parlato con il Bossi. Anzi, l'idea del nastro è stata sua. Così, quando ha chiamato pure me, sapevo già cosa fare». Ha tirato fuori il registratore? «No, no. Ho trovato una scusa. Gli ho detto: "Il telefonino alla Camera funziona male, richiamami al gruppo della Lega". Lì ci sono tutti i registratori che servo- no...». E lì Bagliani le ha offerto mezzo miliardo? «Beh, non direttamente. Mi ha detto che c'erano posti e c'erano soldi. Io ho finto di stare al gioco: "Quanti soldi - gli ho detto - non posso mica vendermi per due lire". La risposta è stata chiarissima: "Qui non è come nella Lega. Qui non ci sono problemi per i soldi. Quanto vuoi: 400,500 milioni. Non c'è problema». Bagliani le ha detto chiaramente che il mandante dell'operazione era Mastella? «No. Ma era abbastanza chiaro. O era diventato matto, oppure parlava a nome di qualcuno. Avrei dovuto pensare che mi stava offrendo dei soldi suoi? E poi gliel'ho già detto: non era solo un fatto di milioni. Era anche un'of¬ ferta politica: "Con la Lega non si riesce più a fare niente. Vieni qui, magari ci scappa pure un posto da sottosegretario, in futuro"». Quando l'ha ricevuta, questa telefonata? «Una decina di giorni fa». Prima del congresso socialista? «Sì, certo». E perché Mastella avrebbe dovuto offrirle mezzo miliardo in vista di una crisi che allora non sembrava così imminente? «In ballo non c'era il governo, ma il gruppo. Allora l'Udeur aveva diciannove deputati: ne bastava uno per fare tombola. E con il gruppo, lei mi insegna, arrivano pure i finanziamenti. Non a caso a fare il gruppo, Mastella, ci è arrivato». Sta dicendo che si è comprato qualcun altro? «Io so solo che l'onorevole Apolloni fino al mese scorso stava seduto vicino a me, e adesso sta seduto vicino a lui». Come spiega tutta questa attenzione per la Lega? Il «mercato» pare concentrato solo su di voi. «E che ne so, io? Avranno pensato che siamo in crisi. Sa com'è in politica, i partiti hanno degli alti e bassi. E non è che noi siamo proprio altissimi, adesso». Onorevole Rizzi, dove sono adesso i nastri che lei dice di avere registrato? «Ce li ha il Bossi». Non poteva portarli ai carabinieri? «Io li ho dati al Bossi. Lui sa cosa farne». Ir. ti b.l Il parlamentare della Lega Nord Cesare Rizzi

Luoghi citati: Erba, Lombardia, Roma