Treni

Treni Treni GLI incontri con gli sconosciuti in treno hanno sempre avuto un grande fascino letterario (e cinematografico, se è per questo). Possono essere del genere inquietante, se siamo in un romanzo di Patricia Highsmith e l'occasionale compagno di scompartimento è il gioviale e pericoloso Mr. Ripley; del genere sentimoni alestruggente, se il set è una stazionane fumosa nella Londra impoverita del dopoguerra, e il film è l'immortale Breve incontro; del genere erotico, se a sobbalzare sui binari d'un ramo secco di provincia, nei vagoncini scomodi e ammuffiti dell'Italia prima del boom, sono il fante Tomagra e la vedova in gramaglie d'un racconto di Italo Calvino. Letteratura e cinema, si diceva; ma alzi la mano chi imbarcandosi per un viaggio in treno non ha, almeno qualche volta, fantasticato sulla sconosciuta che gli sedeva davanti, impenetrabile nella sua solitudine e nel suo silenzio. (S'intende che la stessa cosa capiterà forse anche alle viaggiatrici, ma qui si parla solo di quel che si conosce per esperienza diretta, e perciò il punto di vista è maschile, dispiaccia o no; del resto, questa non è una rubrica politicallycorrect). Dunque, fin da quando esistono i treni fa parte dell'immaginario maschile il sogno dell'in¬ contro con un'ignota compagna di viaggio e della conseguente avventura, magari consumata in assoluto silenzio, come appunto nel racconto di Calvino. In tempi recentissimi, però, il copione di queste fantasticherie ha subito una drastica innovazione grazie alle nuove tecnologie. Il viaggiatore è seduto davanti alla sconosciuta, da un'ora la studia di soppiatto, cercando di intuire il segreto che si cela dietro quel viso; ha esaurito tutti gli indizi che poteva ricavare dalle scarpe e dagli anelli, dal libro o dal giornale che lei sta leggendo; e siccome fra poco il treno entrerà in stazione si rassegna a perdere per sempre la donna che per un po' ha occupato potentemente i suoi pensieri. Ma proprio in quel momento un trillo familiare infrange il silenzio; la sconosciuta misteriosa fruga nella borsa, ne estrae il cellulare e attacca un'animata conversazione, nel corso della quale, disinvolta come se fosse completamente sola, confida alla sua migliore amica tutti i suoi problemi più privati. Quando scende dal treno, il viaggiatore sa chi è, cosa fa e dove abita, se è single o sta con qualcuno, e cosa farà questa sera. A qualcuno potrà sembrare spoetizzante, e invece è una delle rare occasioni in cui ci si può rallegrare dell'invenzione del telefonino.

Persone citate: Calvino, Italo Calvino, Patricia Highsmith, Ripley, Tomagra, Treni

Luoghi citati: Italia, Londra