PERCUSSIONI D'AMERICA

PERCUSSIONI D'AMERICA PERCUSSIONI D'AMERICA Piccolo Regio: viaggio nel secolo ispirato al grande padreJohn Cage ■ L concerto «Percussioni d'America», in B programma martedì 21 alle 21 al Piccolo m Regio, intende celebrare l'attività di John Cage; anche se le musiche di Cage, a ben guardare, in questo caso non fanno la parte del leone. E' noto come il compositore americano attribuisse grande importanza all'aspetto ritmico e pulsante dell'evento sonoro: e proprio da ciò nacque in Cage, già negli Anni 30, l'esigenza di far musica in modo diverso, piegando l'elemento percussivo a fini espressivi e ricercando le fonti sonore in ambiti molto distanti da quelli delle strumentazioni classiche. Furono fondati perciò un quartetto e poi un intero complesso orchestrale di percussioni; so¬ prattutto, furono eseguite composizioni che utilizzavano oggetti come bidoni di benzina e pezzi di autovettura, stoviglie e vegetali. A questo mondo musicale paradossale ed eversivo, e a tutto quello che è venuto in seguito alle ricerche di Cage e compagni, è dedicata l'esibizione al Piccolo Regio: cinque percussionisti dell'orchestra del Tea tro - Carlo Cantone, Ranieri Paluselli, Gian ni Maestrucci, Teresa Mantelli e Fiorenzo Sordini - percorrono un lungo itinerario attraverso l'America di questo secolo < visitano i repertori e le più felici composizio ni del jazz e del minimalismo, di Gerswhin e Steve Reich, di Lou Harrison e del grande padre Cage (tel. 011/88.15.241). [a.fe.] Quattro dei Percussionisti del Regio. In alto, nella foto grande, George Pehlivanian. Sotto, Donato Renzetti e Francesco Paolo Potuti con Angela Venturino

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