Predatore, ma pacifico

Predatore, ma pacifico IL DIAVOLO ORSINO DELLA TASMANIA Predatore, ma pacifico {Marsupiale dalla cattiva fama immeritata SUCCEDE abbastanza spesso che l'etichetta di "cattivo" si appiccichi a un animale come un marchio indelebile. Gli rimane addosso anche quando ci si accorge che proprio non se la merita. Emblematica a questo proposito é la storia di un piccolo marsupiale, che vive oggi una vita sempre più stentata in Tasmania, risola situata a sudest dell'Australia, tra Oceano Indiano e Oceano Pacifico. Nel 1808 uno zoologo chiamato Harris scoprì questa nuova specie di marsupiali (perciò il suo nome scientifico é Sarcophilus harrisi) e lo battezzò col nomignolo di "diavolo orsino". Ma, questo povero diavolo, di satanico non ha proprio nulla, né corna, né aspetto mefistofelico. Per poterlo studiare meglio, Harris ne catturò una coppia e la ficcò dentro una botte, dove la tenne per un bel pezzo. Chiunque diventerebbe furioso, relegato in una simila prigione. E' quindi più che naturale che i due animali, una volta liberati, fossero schiumanti di collera e aggressivi al massimo grado. Fu così che il Sarcophilus si guadagnò quel nome infamante e nacque la falsa credenza della sua malvagità. Non che sia uno stinco di santo, intendiamoci. E' un carnivoro, un predatore come la martora o il visone. Ma allevatori e zoologi assicurano che si può allevare e addomesticare con grande facilità. E diventa allora il più pacifico animale della Terra. Ha su per giù la taglia di un tasso e gli somiglia anche per la forma della testa. Al tempo stesso ha qualcosa nella sagoma che ricorda un orsacchiotto (da qui il nomignolo di "diavolo orsino). E' una creatura squisitamente notturna. Di giorno dorme come un ghiro. Di notte é vispo e arzillo. Sembra che abbia l'argento vivo addosso. Igienista ad oltranza, ama l'acqua e ci sguazza dentro con evidente piacere, facendosi anche delle belle nuotate. Per lavarsi la faccia, usa la stessa tecnica che usiamo noi: se la strofina ripetutamente con le zampe bagnate. Ha una voce piuttosto potente, che rintrona nel cuore della notte. Ricorda alla lontana il latrato di un cane. Lo zoologo Bernhard Grzimek racconta che quando il guardiano voleva pulire la gabbia di un diavolo orsino ospite dello zoo di Francoforte, aveva preso l'abitudine di farlo "cantare". Gli dava l'attacco con una nota giusta e l'animale continuava sullo stesso tono a gola spiegata. Nell'autunno australe, che corrisponde alla nostra primavera, i diavoli orsini sono in amore. Si formano le coppie e si celebrano le nozze. La gestazione é breve. A fine maggio o ai primi di giugno la femmina partorisce da due a quattro piccoli. Mai più di quattro, perché tanti sono i capezzoli materni disponibili. Secondo la tradizione di famiglia, i piccoli diavoli alla nascita sembrano più feti che neonati. Sono lunghi solo dodici millimetri, un quarantesimo della lunghezza dell'adulto, che misura circa mezzo metro. Come tutti i marsupiali anche questi essermi minuscoli nascono già "istruiti". Appena vengono alla luce, conoscono esattamente la strada da percorrere nella selva di peli materni per raggiungere il marsupio. Una volta arrivati in quella tasca calda e confortevole, si attaccano ciascuno a un capezzolo e non lo mollano più. Così, poco alla volta il bebé cresce e si trasforma, cambiando sembianze. Si ricopre di poli, mentre prima era nudo come un verme. E apre gli occhi che alla nascita erano chiusi. Tutto questo avviene nel buio del marsupio che, subito dopo l'ingresso dei piccoli, si chiude ermeticamente per azione di un muscolo circolare. Solo allo spuntare della primavera succede il grande evento. E' come se i diavoletti nascessero un'altra volta, tre mesi dopo la nascita vera e propria. Il marsupio sinora sigillato si dischiude e i diavoletti incominciano ad affacciarsi dalla sua apertura e a guardarsi intorno, in quel mondo ignoto tutto da scoprire. La madre però continua ad allattarli. Del latte, di questo cibo insostituibile i diavoletti continueranno a nutrirsi per circa cinque mesi. A questo punto i piccoli ne hanno abbastanza di restare al chiuso. E sembra che i genitori se ne rendano conto. Perché si danno subito da fare a costruire una tana molto accogliente, tutta per loro. Per questo vanno a cercare la cavità di un tronco o il riparo di una roccia o magari s'impossessano della tana già bell'e fatta di un vombato o di un altro marsupiale. In questo caso i genitori si limitano a rimettere a posto, per così dire, l'appartamento. Se invece scelgono una cavità naturale, la imbottiscono di erbe e di foghe. Fino al secolo scorso, diavoli orsini ce n'erano in abbondanza in tutta l'Australia. Lo testimoniano i resti ossei ritrovati in varie regioni del Continente Nuovissimo. Ma l'Australia é la parte del mondo in cui l'uomo ha inciso in maggior misura nel sowertùnento deU'equilibrio ecologico, con l'incauta introduzione di specie estranee. Per i diavoh orsini il nemico numero uno si chiama "dingo". E' il cane selvatico secondo alcuni studiosi rinselvatichito da domestico - introdotto nel continente dai primi coloni. Lo chiamano anche "cane muto" perché, a differenza dei cani domestici, non abbaia. I dinghi, oltre a diventare predatori di pollame e di canguri, se la presero anche con i diavoli orsini e ne fecero una vera carneficina. Il resto lo fecero gli stessi coloni, accusando i poveri diavoli non solo di assomigliare a Satana, forse per via della pelliccia nera (interrotta in realtà da qualche macchia bianca) e per la mania di urlare nel buio della notte, ma più concretamente perché divoravano polli e altri animali da cortile. E questa é una colpa che l'uomo non perdona. In conclusione, il piccolo innocuo marsupiale é completamente scomparso dall'intero continente australiano sin dall'inizio del secolo. Sopravvive oggi soltanto nelle zone più inaccessibili, aspre e rocciose della Tasmania, l'isola quasi ai nostri antipodi. Isabella Lattea Coiftnann LA VITA DEL DIAMOMI 01 TASMANIA Nonostante i territori sì sovrappongano, i diavoli riescono o evitarsi marcando spesso l'area dove si trovano. Possiedono più tane disposte in modo strategico, di norma su alture ACCOPPIAMENTI Da giovarti sanno arrampicorsi sufi oberi Amono l'ocqua e fcsonodoióoittkg nuotano volenti» ernongiono circa 160 a kg di carne all'anno 0 ^ 20b.i Sopra: sono animali notturni, si muovono sempre lungo gli stessi tragitti e percorrono dai 10 ai 20 km al giorno Sotto: il maschio si occoppia in media con 4 femmine, con ciascuna delle quali trascorre circa 10 giorni dentro la tana A I M I G I l I A I S I 0 IN IP Nascono 6 piccoli, ma ne vengono allevati ^^■ar ^ nascono o piccoli, ma ne ve NASCjTEj ol massimo 4 (lo media o 3) [Variazione della popolatione in una stessa area Nascita II piccolo apre Esceda Lascia la tona Diventa gli occhi marsupio temporaneamente indipendente ttacco con una nota giusta e nimale continuava sullo stesso no a gola spiegata. Nell'autun australe, che corrisponde alla stra primavera, i diavoli orsini no in amore. Si formano le ppie e si celebrano le nozze. La stazione é breve. A fine maggio ai primi di giugno la femmina rtorisce da due a quattro picco Mai più di quattro, perché nti sono i capezzoli materni sponibili. Secondo la tradizio di famiglia, i piccoli diavoli a nascita sembrano più feti e neonati. Sono lunghi solo dici millimetri, un quarantesio della lunghezza dell'adulto, subito dopo lingresso dei piccoli, marsupiale. In questo caso i getori si limitano a rimettereposto, per così dire, l'apparmento. Se invece scelgono ucavità naturale, la imbottiscodi erbe e di foghe. Fino al secscorso, diavoli orsini ce n'eno in abbondanza in tu

Persone citate: Bernhard Grzimek, Diavolo Orsino, Oceano Indiano

Luoghi citati: Australia, Francoforte