Tognazzi: tradisco Maurensing di Simonetta Robiony

Tognazzi: tradisco Maurensing Incontro con il regista di «Ultra» e «Piccoli equivoci», che per la prima volta ha girato un film in costume Tognazzi: tradisco Maurensing A febbraio nelle sale «Canone inverso» Simonetta Robiony ROMA Ricky Tognazzi ha appena finito di montare «Canone inverso», il film dal romanzo omonimo di Paolo Maurensing, come dice lui, tradotto e tradito per lo schermo insieme a Graziano Diana e Simona Izzo. E' la prima volta che gira un film in costume, per di più in inglese, la lingua di sua madre, in una città straniera com'è Praga, e con un gruppo di attori europei, non più solo italiani. Francese è Melarne Thierry, la ragazza-apparizione di «La leggenda del pianista sull'oceano» di Tornatore, l'unica modella al mondo poco più grande di una miniatura. Inglesi sono i due giovanissimi protagonisti: Hans Matheson dagli occhi di un animale selvatico, e Lee Williams con la pelle candida come quella di una fanciulla di fine secolo. Accanto a loro Gabriel Byrne e Nia Roberts, più un coro di personaggi minori affidati a Adriano Pappalardo, Andy Luotto, Andrea Prodan, Domiziana Giordano, Mattia Sbragia e poi Peter Vaughan, Douglas Harrison, Rachel Shelley, Gregory Harrison, Dasha Blahova. «Avevo voglia di fare un film europeo, anche se non so esattamente cosa significhi. Per di più mi piace molto Paolo Maurensing che è uno scrittore triestino, quindi un italiano particolare. Appena l'ho letto ho capito che avrei potuto ricavarne una bella sceneggiatura perché qua, a differenza che ne "La variante di Lunenburg" dove sono gli scacchi a occupare una posizione centrale, protagonista della storia è la musica». E infatti la colonna sonora affidata a Ennio Morricone, stavolta, è stata composta prima di cominciare a girare: la sinfonia di «Canone inverso», una fuga a due voci che si intersecano tra loro, segna infatti in maniera ineludibile l'intreccio del destino di due giovani violinisti ebrei nella Praga dell'immediato ante-guerra, Ricky Tognazzi, che nel film s'è ritagliato la parte di un barone, nega che dietro la decisione di girare questo film ci sia il desiderio di sfuggire all'esame della nostra quotidianità, troppo squallida oppure troppo banale per reggere l'impatto del grande schermo. «Certo, da "Piccoli equivoci" a "Ultra", in tutti i miei film precedenti, ho parlato dell'Italia contemporanea, con toni che andavano dalla commedia alla tragedia. Ma guardare al passato preservandone la memoria non significa aver fastidio dell'oggi. Anzi. Alla fine di questo secolo m'è parso un dovere, prima che fosse troppo tardi, raccontare gli ultimi testimoni di quella tragedia che per tutti noi europei, ma in particolare per gli ebrei, è stata la seconda guerra mondiale». «Canone inverso», comunque, non è un film politico e neanche storico. La famiglia, i conflitti tra padre e figlio, l'arte, l'amore, l'amicizia tra maschi adolescenti, la voglia di emergere, la paura di non farcela, la ricerca dell'identità, sono sentimenti comuni a ogni generazione, in ogni Paese. «Del resto», dice Ricky Tognazzi, «il mio metodo di lavoro è sempre lo stesso. Prima di cominciare, anche stavolta, ho voluto documentarmi ? ho intervistato alcuni musicisti. Quelli che insegnano a Santa Cecilia e quelli che là vanno a studiare. Antonello Venditti, che è il primo marito di mia moglie Simona, e Franco Battiato, che è un amico, per capire cosa significhi avere il dono della musicalità». Battiato, che pure ha una casa sull'Etna affacciata su una valle verdissima, gli ha confessato di aprire raramente le finestre perché la bellezza della natura un musicista deve trovarla dentro e non fuori le note. Destinato ad uscire in febbraio con Cecchi Gori non per ragioni di calcolo ma di lavorazione, «Canone inverso» potrebbe esser preceduto dal suo film su Borsellino, già tra-, smesso con successo dalla tv americana Hbo che l'ha finanziato ma che da noi ancora non si sa se andrà prima nelle sale oppure solo in televisione. «Sarà Cecchi Gori a scegliere: a me interessa che venga visto». Protagonista femminile è Melanie Thierry la ragazza-apparizione di Tornatore la colonna sonora è di Ennio Morricone L'attrice francese Melanie Thierry

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