«Rispettiamo questa sua scelta» di Dacia Maraini

«Rispettiamo questa sua scelta» «Rispettiamo questa sua scelta» Dacia Maraini: impossibile farne una bandiera Il vescovo di Noto: non ci sono né vincitori né vint Francesca Sforza «Trovo veramente scandaloso che un caso così paradossale sia diventato un argomento da usare prò o contro la battaglia sull'aborto». Queste le parole di Dacia Maraini a commento della decisione del giudice di non far abortire la tredicenne psicolabile di Pozzallo. «Se la ragazzina è in grado di decidere che vuole un bambino, ben venga la sua decisione, aggiunge la scrittrice. «Nessuna donna è contenta di abortire. Certo, il suo è un caso limite, ma proprio per questo è impossibile farne una bandiera. Bisogna avere fiducia nei suoi tutori, nei giudici, in chi la conosce da vicino. Tutto il resto - le prese di posizione, le alzate di scudi, la volontà di accapigliarsi ad ogni costo - finisce per pesare sulle spalle della ragazza. Bisognerebbe fare silenzio. E avere più pietà, più affetto, più comprensione». Stavolta è diverso; sembrano dire le donne che da sempre si sono battute per l'aborto. Anche Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna, che ha espresso un parere negativo sulla decisione del giudice Di Sarno a far proseguire questa gravidanza, non può non sollevare qualche dubbio: «Su questa vicenda tristissima ha dichiarato - si sono alzati troppo i toni. Sarebbe stato preferibile un po' di silenzio e forse tutto sarebbe andato come dovuto, specialmente nell'interesse di questa ragazzina con problemi così gravi e anche del nascituro». La psicologa Gianna Schelotto, invece, non ha dubbi: «Io sono un'abortista convinta, ma se la ragazza sostiene che vuole il bambino, è giusto che lo abbia. Non è per sostenere la responsabilità della macini che abbiamo sempre difeso la possibilità di abortire? 0 la ragazza viene interdetta completamente, oppure è giusto che abbia il suo bambino. È vero, ha dei problemi psichici, e questa decisione potrebbe sembrare il frutto di un'irresponsabilità. Ma altrettanto irresrwrisabile sarebbe non prendere in considerazione una sua precisa ed esplicita volontà». Dal mondo cattolico i toni sono pacati, senza accenno a trionfalismi. «In questa vicenda non ci sono né vincitori né vinti, ma solo persone che erano in attesa della vita», ha detto monsignor Giuseppe Malandrino, vescovo di Noto. E come ha ricordato padre Innocenzo Gargano, priore di S. Gregorio al Celio, e da sempre vicino ai ragazzi in difficoltà, «bisognerebbe rendersi conto.che l'interesse della madre e quello del bambino non rappresentano diritti contrapposti. Compito delia legge è riuscire a conciliarli. Il bambmo aggiunge - una volta soppresso nùn esiste più, mentre la madre, per quanto si trovi in una situazione ( iilììcile, può essere aiutata». Speriamo che dopo tutto questo rumore, il silenzio che verrà non si tramuti neU'indiffarenza, o nella dimenticanza.

Persone citate: Dacia Maraini, Di Sarno, Francesca Sforza, Gianna Schelotto, Giuseppe Malandrino, Innocenzo Gargano, Valeria Ajovalasit

Luoghi citati: Pozzallo