Crack finanziario, spuntano le figlie di Eltsin

Crack finanziario, spuntano le figlie di Eltsin Crack finanziario, spuntano le figlie di Eltsin //procuratore Skuratov: «Specularono per milioni di rubli» Glulietto Chiesa inviato a MOSCA Il Procuratore Generale di Russia, Jury Skuratov, estromesso da Eltsin, reintegrato dal Consiglio della Federazione, ha colpito ancora. In un'intervista clamorosa al quotidiano moscovita «Moskovskij Komsomolets» ha ieri tirato fuori la lista dei nomi degli alti funzionari dello Stato russo che parteciparono all'operazione di «msider trading», lo scorso agosto, in cui una decina di miliardi di dollari (inclusi 4,7 del Eondo monetario internazionale) finirono dalle casse della Banca Centrale in quelle private degli oligarchi russi, dei loro «amici» e degli «amici degli amici». E, sorpresa, nella Usta compaiono come protagoniste indiscusse le due figlie di Boris Eltsin, Tatjana Djacenko e Elena Okulova. Entrambe, dice Skuratov, «giocarono per milioni di rubli» con le obbligazioni a breve termine e, a quanto pare, riuscirono a riconvertirle in dollari prima die il governo Kirienko le trasformasse in carta straccia. Ad aiutarle in questa impresa fu «un vice primo ministro», di cui Skuratov non fa il nome ma che con tutta evidenza è 0 mentore, cervello e manovratore di meta degl'intrighi della corte: AnatoUj Ciubais. L'altro è il banchiere Boris Berezovskij. Ma la compagnia è davvero illustre. Viene confermato quanto «La Stampa» pubblicò in ottobre, e cioè che Jury Skuratov - appena prima di essere licenziato dal Presidente - aveva aperto 780 procedimenti penali contro altrettanti funzionari statali di altissimo livello. Tatjana, in quanto consigliere del presidente, fa parte della Usta. Elena, in quanto mogUe del direttore generale dell' Aero fio t, è una chicca speciale. Ma gli altri nomi non sono da mene. C è, in testa a tutti, AnatoI ij Ciubais, ex vice premier, anche lui per «milioni di rubli», c'è l'ex ministro degU esteri Andrej Kozyrev, insieme a un altro vice-premier, Serov, al vice-ministro deUe finanze Vavilov, al mini¬ stro per l'istruzione pubbUca, Tikhonov, al vice presidente della Banca Centrale, Aleksashenko. Skuratov non fa l'elenco di tutti i nomi (ci vorrebbe una pagina intera), ma non risparmia nessuno. L'inchiesta fu fermata dice - proprio perchè Eltsin voUe salvare la «Famiglia» e i suoi più vicini collaboratori. Ma il Procuratore Generale, così rivelando, non sta commettendo a sua volta un reato? La risposta è astuta: «Io non dico che le accuse sono state già tutte provate, dico soltanto che i capi d'imputazione erano fondati e che si dovrebbe permettere all'inchiesta di continuare». Invece al suo posto, sebbene la destituzione sia stata annullata dalla Camera alta del parlamento russo, siede un altro Procuratore Generale «facente funzione», Jury Ciajka, che evidentemente sta in quel posto allo scopo precipuo di impedire che l'inchiesta continui. Ma, per la prima volta, Jurij Skuratov rivela anche chi diede il via alla sua azione: fu l'allora capo del governo Evgheny Primakov, U primo premier designato dalla Duma, che Boris Eltsin fu costretto a digerire dopo il disastro finanziano deU'agosto 1998. Fu Primamov - rivela Skuratov che mandò una nota al ministero degU Interni, in cui ingiungeva: «Bisogna agire senza perdere tempo, aprire ì procedimenti penali. Il danno inferto aUo Stato è enorme. Quali possibiUtà ci sono che il denaro perduto possa essere ricu perato?» Il tutto avvenne tra dicembre e gennaio. A febbraio scatta la controffensiva di Eltsin che prima Ucenzia Skuratov (facendo insieme circolare una cassetta pornografica che lo mostrava in compagnia di due prostitute), e poi Ucenzia nientemeno che capo del governo, iniziando una girandola di Ucenziamenti che mettono in evidenza una situazione - oltre le mura merlate del Cremlino - molto simde al panico. L'uscita di Skuratov, a tre giorni dal voto, appare come l'ennesimo, pesante colpo neUo scambio di mosse vietate che sta caratterizzando questa campagna elettorale, perfino più «sporca» di quelle del 1995 e 1996. Ed è una boccata d'ossigeno per il sindaco di Mosca, Jury Luznkov, principale alleato di Primakov, oggetto di una campagna di diffamazione che non ha precedenti nemmeno in questa Russia che naviga nel fango. li procuratore generale jurij Skuratov

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