«I tedeschi si sono mostrati gretti»
«I tedeschi si sono mostrati gretti» «I tedeschi si sono mostrati gretti» L'avvocato Witti: un indennizzo modesto, ma devo accettarlo corrispondente da BERLINO AVVOCATO Michael Witti, lei rappresenta oltre 40 mila «schiavi di Hitler», ebrei e non ebrei costretti a lavorare nelle fabbriche tedesche durante il Terzo Reich. La Germania pagherà nel complesso 10 miliardi di marchi, 10 mila miliardi di lire, di risarcimenti: è soddisfatto dell'intesa raggiunta in extremis? «Per niente, ma devo accettare l'accordo: è il massimo che si poteva ottenere, se si voleva evitare un contenzioso giuridico di imprevedibile durata, che avrebbe danneggiato persone di età spesso molto avanzata. Sarebbe stato irresponsabile e sciocco non accettare». Che cosa non le piace, nell'accordo? «Le vittime del nazismo hanno subito danni molto superiori a quelli che vengono quantificati con questa somma. Ma soprattutto, le vittime ancora in vita sono tl^pa-oltre un milione - perchè- questa somma possa garantire loro un risarcimento che le aiuti a vivere bene e con soddisfazione. Ognuno dovrebbe ottenere fra a e 16 mila marchi». r confronti? Perchè c'è voluto tanto a trovare un accordo? «Perché per oltre cinquantanni le imprese tedesche hanno fatto resistenza: semplicemente, non volevano pagare». Quante imprese parteciperanno alla Fondazione che dovrà amministrare gli indenizzi ai lavoratori forzati? Quante pagheranno? «A tutt'oggi sono poco più di sessanta, ma probabilmente qualcun'altra deciderà di unirsi. Troppo poche: centinaia di aziende preferiscono tacere, ed è j'aspqtto peggiore della vicenda». ; òfibe cosa farete»,,nei loro «E' molto difficile ammettere di essere impotenti: ma noi non possiamo obbligare a pagare le imprese contro le quali non si può fare causa in un tribunale americano». Come giudica, nel complesso, il comportamento del mondo industriale tedesco in una vicenda che ripropone la vergogna del passato? «Non si sono dimostrati ragionevoli. Si sono dimostrati gretti, nonostante alla fine si siano decisi a pagare». Come giudica il ruolo di Schroeder nelle trattative? Senza l'intervento del Cancelliere, che ha elevato da 3 a 5 miliardi la quota statale degli indennizzi, la trattativa sarebbe quasi certamente fallita. «In Schroeder ho visto l'uomo politico che ha sempre detto di essere il protettore dell'industria. Per fortuna negli ultimi giorni si è accorto che in gioco c'erano troppe cose, e che non si poteva mandare tutto in malora per due miliardi di marchi». Vuol dire che Schroeder ha difeso prima di tutto gli interessi dell'industria tedesca, in una vicenda dai risvolti politici e morali tanto vasti? «Il Cancelliere ha difeso anche l'immagine della Germania». I Verdi chiedono che l'accordo garantisca «sicurezza giuridica» soltanto alle imprese che hanno contribuito con somme «ragionevoli» al Fondo. Concorda? «Bisognerà discutere tutti gli aspetti di questa Fondazione, e uno dei punti centrali sarà questo: non credo però che potranno essere garantite soltanto le imprese che hanno accettato di pagare indennizzi. Bisognerà rassegnarsi ad accettare che, una volta firmato l'accordo, tutte le imprese siano al riparo da nuove rivendicazioni». Tutti i problemi sono dunque risolti? «No. Un problema sarà la distribuzione dei soldi, e la ragione è semplice: dieci miliardi di marchi sono pochi rispetto alle persone che attendono un indennizzo. Tutti, naturalmente, vogliono ottenere il massimo, ma tutti dovranno rinunciare a qualcosa per evitare ritardi incontrollabili». E' vero che voi avvocati una ventina o poco più guadagnerete milioni di marchi, miliardi di lire, da questa vicenda? «L'onorario dovrebbe corrispondere al due per cento della somma: nel complesso molti milioni di marchi, dunque. Ma considerando il numero delle vittime, le parcelle non sono poi così elevate». L'avvocato tedesco Michael Witti, che nella causa di risarcimento alle fabbriche tedesche ha rappresentato gli «schiavi di Hitler». A lui e agli altri venti avvocati del collegio che ha sostenuto l'accusa andrà un onorario miliardario: il due per cento del diecimila miliardi che le vittime Incasseremo
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