Torna in manette Pigorini Si indaga su Mannesmann

Torna in manette Pigorini Si indaga su Mannesmann Milano: per tangenti sul gasdotto italo-algerino Torna in manette Pigorini Si indaga su Mannesmann MILANO A cicli la storia delle tangenti Eni riaffiora sempre. Dopo mesi e mesi di silenzio ritornano alla ribalta personaggi come Pici francesco Pacim Battaglia e Pio Pigorini, ex presidente della Snam, arrestato ieri sera con l'accusa di corruzione. L'unica novità è il nome dell'azienda che avrebbe pagato tangenti: la tedesca Mannesmann, adesso colosso telefonico proprietaria in Italia di Infostrada e Omnitel. All'epoca di cui si parla (tra il '92 e il '94) si occupava di tutt'altra produzione e forniva prodotti all'Eni per la costruzione del gasdotto italo-algerino. Nell'ambito della più complessa (e apparentemente infinita) inchiesta sui fondi neri dell'Eni è stato riascoltato il banchiere Pacinì Battaglia, proprietario della Karfinco attraverso cui son passate tangenti per decine di miliardi. E otto miliar¬ di era - secondo quanto ha raccontato Pacini - la cifra desti nata a Pigorini per garantirsi gli appalti, camuffata da un com penso per intermediazioni. In percentuale un 2-3 per cento sugli appalti stessi. Dopo aver ascoltato il banchiere, il pm Fabio De Pasquale aveva incaricato la Guardia di Finanza di acquisire documenti presso la sede della Mannesmann in Germania. Li ha fatti analizzare, li ha confrontati con i conti passati attraverso la Karfinco e alla fine ha chiesto e ottenuto dal gip Maurizio Grigo l'ordine di custodia cautelare per Pigorini. L'ex manager, a sei anni dal primo arresto per lo scandalo Eni, si è ritrovato così in cella; sicuramente sorpreso dopo che, patteggiando la pena e restituendo alcuni miliardi (secondo gli inquirenti li teneva in un conto alle Bahamas) credeva di aver «chiuso i conti» con Mani Pulite. Ir.m.]

Persone citate: Fabio De Pasquale, Mani, Maurizio Grigo, Pacini, Pacinì Battaglia

Luoghi citati: Bahamas, Germania, Infostrada, Italia, Milano, Omnitel