FRANCESCO MENZIO NEGLI AUTORITRATTI
FRANCESCO MENZIO NEGLI AUTORITRATTI FRANCESCO MENZIO NEGLI AUTORITRATTI Francesco Menzio è stato uno degli artisti più importanti e amati a Torino in questo secolqche sta per chiudersi. Esponente di spicco del Gruppo dei Sei insieme con Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Enrico Paulucci e Jessie Boswell, Menzio fin dagli anni '20 s'impose come uno degli italiani più impegnati nell'arduo compito di sprovincializzare l'arte, invischiata durante il fascismo nel cosiddetto Ritorno all'Ordine. Fautore di uno stile Ubero da vincoli accademici e propagandistici, la sua ricerca pittorica si mosse in stretta sintonia con le nuove tendenze postimpressioniste e espressioniste d'oltralpe, in particolare parigine. Nel centenario della nascita (nel 1899 a Tempio Pausania in provincia di Sassari dove i genitori piemontesi s'erano trasferiti), e a venti dalla morte (1979) l'Accademia Albertina dedica a Menzio un'intensa retrospettiva, voluta dal direttore Carlo Giuliano e curata dal prof. Rolando Bellini. La sede non è casuale, perché all'Accademia Menzio era stato iniziato alla pittura da Felice Casorati, diventando poi, a sua voltò, titolare della cattedra di Pittura dal 1953 al 1970. Nell'impossibilità di riiinire in antologica tutto Menzio, come avvenne nel 1980 a Palazzo Madama, si è deciso di rileggere l'articolata vicenda del pittore torinese attraverso il tema dell'autoritratto (foto). E' nata così una mostra intima, giocata sulla chiave degli affetti, come testimoniano anche le tante fotografie riunite nella sezione documentaria che chiude il percorso espositivo insieme al grande «quadro di famiglia», dove Menzio si autoritrae con moglie, figli e nipoti. Una dettagliata analisi c'è nei testi di Rolando Bellini e di Airis Masiero nel catalogo Hopefulmonster. Nella sede di via Accademia Albertina 6, inaugurazione il 16 dicembre alle 18; mostra aperta fino al 13 febbraio 2000. Guido Curio
Luoghi citati: Sassari, Tempio Pausania, Torino
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