Scaffale

ScaffaleScaffale Un secolo a Torino (Editrice La Stampa, pp. 228, L. 7900 con l'acquisto del quotidiano). Raccolta degli articoli pubblicati nella cronaca di Torino che illustravano i principali momenti storici e culturali di questi cento anni che si avviano alla conclusione. Santa Maria di Vesolano. Il pontile a cura di Paola Salerno (Allemanda pp. 144, s.i.p.). La tradizione mariana dell'abbazia di Vezzolano è ampiamente attestata e testimoniata soprattutto dalla documentazione iconografica, di cui le due fasce orizzontali del bassorilievo del pontile o «iubé» (datato 1189) costituiscono l'opera di maggior pregio. Il restauro del ciclo aegli antenati di Cristo e delle scene della dormizione, del risveglio, della glorificazione di Maria è ora raccontato in questo libro a più mani, corredato dalle belle fotografie di Filiberto Rotta. Naufragio sul Monte Bianco di Yves Ballu (Vivalda, pp. 404, L. 35 mila). Con scrittura tutta in diretta, un capitolo dopo l'altro come in un diario di contorni netti. 27, 28, 29,30, 31 dicembre 1956, 1, 2, 3, 4 gennaio 1957. I giorni di una tragedia che si consuma goccia a goccia. La storia di due giovani di 23 e 24 anni, Francois Henry e Jean Vincendon, sperduti a 4000 metri di quota sul Bianco, che per una serie di fatalità e di errori diventa la loro trappola mortale. L'Alpe (Friuli e Verlucca, pp. 145, L. 19.500). Rivista internazionale dedicata alla montagna, nata da un accordo con l'editore Cleri at di Grenoble. L'edizione italiana è diretta da Enrico Camarmi. Sul primo numero articoli di storia e cultura alpina sui mille anni della fiera dio S. Orso, sui grandi passi, sulle guide alpine, sull'industria del turismo, sul Gottardo e numerose rubriche. Ricca la parte iconografica. Come foto Sbiadite di Giorgio Ben (Claudiana, pp. 248, L. 25 mila). Nient'affatto sbiadite le foto di parole che Giorgio Bert, prima di tutto medico e «ogni tanto, scrittore», costruisce in questo suo romanzo o galleria romanzata della memoria valdese tra Otto e Novecento, al «tempo in cui alle Valli la vita quotidiana era modellata la parola di Dio». La storia di zia Clotilde e di zia Sophie (tant'Sopbie e tant'Clotilde) capaci di scelte libere e indipendenti, fuori dalla stretta comunità locale. Molto bella la scena quasi iniziale della nonna morente, del versetto biblico a cui consegna il suo testamento spirituale al nipote diciassettenne: «J'ai combattu le bon combat; j'ai achevé ma course, j'ai gardé la foi» (ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, go serbato la fede). Trecento giorni in trincea di Giovanni Battista Gambarana (Lorenzo Editore, pp. 70, L. 15 mila). Diario di guerra di un «ragazzo» del '99, pubblicato dai figli a vent'anni dalla morte del padre. Un diario semplice e tutto cose, dove la morte si mescola - nonostante tutto - alla lodevole incoscienza dell'allegria.

Luoghi citati: Friuli, Gambarana, Torino