STORIA DI UN PRETE E CITTADINO
STORIA DI UN PRETE E CITTADINO STORIA DI UN PRETE E CITTADINO Monsignor Bettazzi ricorda don Primo Mazzolati La sera di martedì 14 dicembre il salone parrocchiale del Natale del Signore (via Boston 37) ospita, nel 40° anniversario della morte di don Primo Mazzolali (nella foto), una conferenza di monsignor Luigi Bettazzi sul tema «Prete e cittadino». Appuntamento alle 20,45. Giovedì 16 è in programma alle 9,30, nella stessa sede, una replica videoregistrata. Nell'occasione, mons. Bettazzi ha scritto questo artìcolo per «TorinoSette». RICORRONO quarant'anni dalla morte di don Primo Mazzolari, singolare figura di prete cremonese, cappellano militare nella prima guerra mondiale poi per lunghi anni parroco di Bozzolo, nel Mantovano. La sua fede adamantina in Gesù Cristo e l'amore sincero alla sua gente lo rese attento e critico verso le politiche che, sotto l'emblema di valori sociali, in realtà favorivano alcuni settori della società sfruttandone ed emarginandone altri. Fu perciò classificato come antifascista, subendo minacce ed emarginazioni; poi, pur denunciando le contraddizioni e le violenze del comunismo, non macò di criticare chi, sotto la bandiera della salvaguardia di valori cristiani, in realtà finiva col difendere gli interessi dei settori più fortunati, garantiti da leggi e comportamenti ispirati alla lotta ideologica. Venne perciò diffidato e penalizzato dai poteri civili, ma anche da quelli religiosi, pur continuando ad essere un punto di riferimento per coloro che non volevano soffocare aspirazioni a una società più giusta e fraterna sotto il pretesto di coerenza religiosa. Papa Giovanni XXIII, che proveniva dalla stessa gente per cui don Mazzolari aveva speso la sua vita e la sua opera di predicatore e di scrittore, lo volle ricevere quando ormai era al termine della sua missione e lo salutò come «la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana». Un prete che fu collaboratore di don Mazzolari (don Marino Santini) ha voluto lasciare ricordi, vivi e sinceri, alle volte anche critici ma sempre affettuosi, di come ha conosciuto questo che davvero possiamo riconoscere come un «profeta» del nostro tempo. t Luigi Bettazzi Vescovo emerito
Luoghi citati: Bozzolo
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