Gli spiriti selvaggi

Gli spiriti selvaggiGli spiriti selvaggi NEL prossimo secolo, e nei secoli a venire, nessuno andrà più a caccia di terre inesplorate. Il mondo è diventato piccolo come una scatola di cioccolatini. E dire che solo cinquantanni fa un prete piemontese battezzava fiordi e ghiacciai all'altro capo della Terra, dove le mappe erano ancora piene di buchi bianchi da riempire e gli occhi abbracciavano l'ignoto, in uno sguardo che pareva infinito. La Patagonia era l'ultima Thule. Padre De Agostini l'ultimo esploratore. Nativo di Pollone presso Biella, partito missionario per il Sud America nel 1909 (appena ordinato salesiano), Alberto Maria* De Agostini ha speso una vita al servizio della geografia nelle lande semideserte della Patagonia e della Terra del Fuoco. In quasi mezzo secolo di attività esplorativa ha avuto il privilegiò di conoscere gli ultimi indios, di addentrarsi sul mare di ghiaccio dello Hielo Continental, di sfiorare gli abissi granitici del Fitz Roy, di sorvolare terre sconosciute e scalare monti mai scalati, come il San Lorenzo e il Sarmiento. Ma soprattutto ha documentato con impareggiabile cura le sue scoperte geografiche e antropologiche, lasciando un patrimonio di fotografie e di filmati che sono l'ultima testimonianza della Patagonia prima dell'avvento del grande alpinismo e della successiva contaminazione turistica. Walter Bonatti ha ripercorso molti degli itinerari di padre De Agostini dallo Stretto di Magellano allo Hielo meridionale, non con lo spirito dell'esploratore, ma con gli occhi dell'uomo di avventura alla ricerca della natura selvaggia. Dalle sue fotografìe scaturisce un omaggio al missionario scomparso nel I960, ma anche, e soprattutto, una reinterpretazione degli stessi paesaggi e delle stesse emozioni in chiave contemporanea. Ne esce un mondo a colori, dove la wilderness è assoluta protagonista e montagne, ghiacciai, deserti, laghi e foreste pietrificate rendono la potenza e la solitudine di un universo primordiale. L'uomo indigeno o straniero - è volutamente lasciato in disparte. Oggi la Patagonia è un mito letterario, prima ancora che un riferimento geografico. Tutto il mondo occidentale ha sognato sui libri di Chatwin, Sepùlveda e Coloane, e ogni viaggio organizzato fa i conti con un'immagine già costruita. Per questo sono lontani i tempi di padre De Agostini, che partiva senza mappe e senza certezze, ma innanzitutto partiva con la mente libera e assetata di conoscenza. Così come si addice agli esploratori. Enrico Carnami

Persone citate: Alberto Maria, Chatwin, Coloane, Fitz Roy, Sarmiento, Walter Bonatti

Luoghi citati: Biella, Pollone, Sud America