IL GIOVANE HOLDEN DI ZIBETTI

IL GIOVANE HOLDEN DI ZIBETTI AL GARYBALDI IL GIOVANE HOLDEN DI ZIBETTI L'attore ripercorre Salinger e domenica sono di scena i bimbi CHE impresa coraggiosa, e un poco azzardata, affrontare i grandi miti letterari per farli diventare altro, artisticamente altro, sceneggiatura o drammaturgia o performance che sia! Si rischia, questo è certo, perché il confronto è pericoloso e schiacciante, perché le grandi opere appartengono a ciascuno di noi, hanno preso la forma e le immagini che la nostra immaginazione ha conferito loro, perché un mito ha mille facce, una diversa per ogni lettore. Eppure può essere proprio questo particolare e personalissimo punto di vista a diventare interessante, a raccontare una sorta di storia parallela che si nutre di riferimenti comuni, di un amore esclusivo e condiviso, e che si rende capace di svelare insospettate prospettive. Ci auguriamo che l'allestimento che Roberto Zibetti presenta al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese da mercoledì 15 a sabato 18 dicembre sia animato da questa urgenza, perché il libro cui fa riferimento è tra i più amati e forse tra i più difficUi da elaborare: «Il giovane Holden» di J.D.Salinger. Lo spettacolo che Zibetti, attore trentenne formatosi a Torino alla scuola di Ernesto Cortese, ha scritto a sei mani insieme con Benedetta Francardo e Paola Rota si intitola «Me». Si dice nella presentazione: «Questo libro ha la struttura perfetta e incantevole delle for¬ mazioni atomiche; silenziose, sincroniche e potenti. Muoversi al suo interno è come camminare in una grotta di minerale bianco e sentire l'eco e il rumore di fiumi sotterranei». E ancora: «Attraverso il linguaggio approssimativo e scontato di un adolescente, Salinger riesce a creare delle immagini di straordinario nitore prospettico. Sulla scena abbiamo tentato di restituire tridimensionalmente alcune di queste immagini servendoci di pochi elementi». Ha collaborato all'allestimento Cristina Daneo. Per i più piccoli invece, che non hanno ancora letto «Il giovane Holden» e non conoscono nemmeno i turbamenti adolescenziali e post adolescenziali di cui il protagonista del libro si fa portavoce, la Domenica dei ragazzi del Garybaldi propone il 12 dicembre alle ore 16,30, uno spettacolo dedicato a loro e al loro mondo, nato dall'esperienza di due attrici che da tempo si occupano d'infanzia: Mariella Fabbris e Adriana Zamboni del LAboratorio Teatro Settimo. S'intitola «Mestiere di bambino» e prende lo spunto da una favola molto nota ai bambini, quella dell'elefantino Babar, che compie una sorta di scalata verso la propria indipendenza usando comae carte vincenti l'intelligenza e la sensibilità verso gli altri. Al termine della rappresentazione, una merenda in tema con lo spettacolo appena visto (tel.011/89.70.831 ). [m.bo.l Roberto Zibetti. Sotto, Adriana Zamboni e Mariella Fabbris. Nella foto in basso a destra Sandra Garuglieri

Luoghi citati: Settimo Torinese, Torino