Dalla Body Art alle magie di Ensor

Dalla Body Art alle magie di Ensor TRA CLASSICI DEL PASSATO E INSTALLAZIONI AVVENIRISTICHE: COSA SUCCEDE NELLE CAPITALI DI FINE MILLENNIO Dalla Body Art alle magie di Ensor NEW York è la metropoli più ricca di proposte, di faraoniche occasioni, e, perché no, di «saldi». Possiamo partire dal Whitney Museum dove ci insegnano cosa è stato artisticamente questo secolo negli «States», infatti troviamo in mostra la seconda parte di Un secolo americano: arte e cultura 1950-2000, in questa «trance» possiamo percorrere, come in un film, questi ultimi cinquant'anni di arte. Si passa da un gruppo di labirintici Pollock, a Stili, a Kaprow, a Wahrol, alla Sherman, e poi giù verso concettualisti, minimalisti e associati. Dopo si può fare un salto a Moma per vedere come un Museo straordinario ha deciso di raccontare la propria storia, che coincide poi, proprio con l'inizio del Moderno e delle Avanguardie. MoMa 2000. Modera starts è un segmento di un progetto totalizzante, in questo caso limitato agli anni tra il 1880 e il 1920, dove troviamo straordinarie opere di Cézanne, Scinole, Braque, Matisse, Picasso, Léger, de Chirico, Marinetti, ecc. Praticamente tutto il «Gotha» europeo. All'American Museum of Naturai History è invece Body Art: marks of ldentity, da Eva Hesse a Rainer un violento viaggio intorno al corpo, oggi al centro di ogni prospettiva. Ma se per finire vogliamo entrare nel prossimo millennio sfidando l'ira del Sindaco Giuliani, basta passare il «ponte» e andare al Brooklyn Museum, dove Sensationl (ovvero la Saatchi Collection) impazza con la «Madonna» decorata di sterco d'elefante, di C. Olili, e il «maiale» in formalina di D. Hirst, le proposte più osée degli emergenti. A Londra, dove impazzano all'alba del Terzo millennio - fra candele pirotecniche e fuochi artificiali - italiani di diverse generazioni, tutti garantiti doc. All' listorick Collection of Modera Art, si trova una personale di Gino Severini, di Lucio Fontana, alla Hayward Gallery, si mostra la multiforme ricerca, ad Oxford, al Museo d'Arte Moderna troviamo Michelangelo Pistolotto: prospettive mutevoli. Berlino vive nello stesso tem- NEL MONDO po l'ultimo Capodanno del Novecento e il primo da capitale della Germania unita, e la sua rinnovata fama di città di grandi fermenti culturali, sta anche nelle feste del Kulturforum, dove all'interno dei Musei si fanno, nell'ultima notte del XX secolo, visite guidate, e concerti. In varie sedi da seguire la mega-mostra sull'Arte in Germania nel XX secolo. In particolare al Martin Grophius Ban si celebra La collezione Grothe, l'arte tedesca dal 1960 al 1990 a Berlino. Trent'anni di «giovane» arte tedesca, guidata dal grande «vate» Beuys, e dai suoi amici Richter, Polke, Baseliz, per arrivare alla sempre «verdissima» Trockel. Se passiamo a Bruxelles, arrivando al Museo di Arte Antica, non possiamo non visitare la mostra - magistralmente diretta da De Wilde - di James Ensor. A Parigi - dove troneggia una clessidra di 10 metri, che segna il passare dei giorni che precedono il 2000 al Musée d'Art Modèrne de la Ville de Paris, siamo subito avvolti dal fuoco divampante ed entusiasmante della grande mostra: Le fauvisme ou l'éprouve du feu. Una cavalcata tra duecento opere di indiscutibile fascino e qualità. Si mette a confronto la fantasia di Matisse, Dufy, de Vlaminck, Derain, Van Dongenn, con il lavoro parallelo di Kandinskij, Munch, Mondrian, Kirchner. Ma se rimane un'ora, prima di ripartire, allora bisogna correre al Centro Nazionale di Fotografia, a vedere il lavoro di due straordinari artisti dello «scatto» Tracey Moffat e Vick M uni/. Non meno intrigante è l'offerta della Spagna. A Madrid, al Prado c'è una mostra che vale un viaggio Velasquez, Rubens e Van Dyck: pittori cortigiani del XVII secolo. Arrivando a Barcellona, si respira un'aria più frizzante, proiettata verso il futuro, infatti oltre alla mostra di Picasso. Paesaggio interno ed estorno (naturalmente al Museu Picasso), ci viene incontro al Centro di Cultura Contemporanea - Cosmos, una rassegna, magistralmente orchestrata da Jean Clair. 380 opere, tra dipinti, sculture, disegni, libri, e fotografie, ripercorrono i rapporti molteplici, e ansiogeni, tra l'uomo e il cosmo, una carrellata di autori che vanno da Friedrich a Van Gogh, da Pellizza da Volpedo, all'americano, degli anni Ottanta-Novanta, Bleckner, al tedesco Kiefer. In fine in Portogallo, a Porto, al nuovissimo Museo Serralves, progettato da Alvaro Siza Vieira, l'esposizione inaugurale porta l'emblematico titolo Circa 1968. Un nutrito gruppo di «stars» è chiamato a disegnare la frenesia di sentire, e di fare, di sperimentare, degli Anni Settanta. Si ricordano con simpatia i cineoggetti di Lygia Clark, e accanto in ordine sparso: Anselmo, Nauman, Wiener, Richter, Boltanski, Kabakov, e molti altri. (m. ve.] Body art: Marks of Ideritity New York, Museum of Naturai History, Central Park West e 79ma strada Orario dalle 10 alle 17,45. Fino al 29 maggio 2000