Ballano la tarantella le statuine del presepio

Ballano la tarantella le statuine del presepio NATALE 2 Ballano la tarantella le statuine del presepio Lea Mattarella SAN Gregorio Armeno, la piccola e variopinta strada napoletana in cui da secoli si concentrano le botteghe degli artigiani specializzati nella creazione dei pastori, è già invasa dalla consueta folla di amatori e compratori in cerca della figura mancante alla costruzione del nuovo presepe. Perché «a Natale - come ripeteva Eduardo De Filippo nella parte di Luca Cupiello - a Napoli il presepio si fa in tutte le case». Che questa tradizione partenopea non sia più limitata ad un ambito locale lo dimostrano oggi alcune iniziative volte ad indagare il periodo di maggiore fioritura del presepe napoletano, avvenuto tra il XVIII e il XIX secolo. Allora, nella messinscena della rappresentazione, l'episodio sacro della Natività fu quasi nascosto in un angolo, e intorno all'evento principale sorsero scene sempre più ricche e fantasiose che riproposero i costumi e le usanze contemporanee. Una mostra al Castello Sforzesco di Milano, curata da Claudio Chirivino e Bubi Mangoni di S. Stefano, ha selezionato, fino al 16 gennaio, circa 150 figure tratte dalle scene principali delle composizioni presepiali, dal Mistero all'Annuncio ai pastori, dalla Fuga in Egitto alla Taverna, fino al Mercato. Tra le piccole sculture, attribuite a maestri come Giuseppe Sanmartino, Francesco Celebrano, Giuseppe Gori, Nicola Somma, mancano però i protagonisti del Corteo dei Magi, Ed è forse questo, tra gli episodi, quello che consente, per il carattere esotico, la sontuosità delle vesti e la ricchezza dei doni, la maggiore libertà inventiva. La mostra è stata comunque l'occasione per procedere al restauro delle figure presepiali della raccolta del museo del Castello Sforzesco, che da questo momento saranno esposte permanente¬ mente in una scenografia realizzata secondo le caratteristiche della tradizione storica napoletana. Gli allestimenti del Museo di San Martino, di Palazzo Reale e della Reggia di Caserta costituiscono il nucleo principale del volume Civiltà del presepe a Napoli appena pubblicato da Electa Napoli (pp. 167, L. 70.000). Introdotto da una presentazione di Nicola Spinosa e da un saggio di Elio Catello, il libro presenta splendide immagini suddivise per temi. La diffusione di un collezionismo di queste preziose figurine, alte non più di 40 cm, dalla testa in terracotta e il corpo composto di stoppa rivestita attorno ad un'anima di fil di ferro che consente una notevole gestualità, è confermato dalla recente asta organizzata a Roma da Semenzato che ha disperso una collezione comprendente circa 400 pezzi. I più importanti, come una Regina Mora, attribuita a Lorenzo Mosca, o una coppia di ballerini di Tarantella, attribuiti a Nicola Somma, hanno raggiunto la stima prevista di 60 milioni. Un'esposizione a Milano un'asta a Roma e un volume a Napoli ripercorrono la tradizione «Giovane suonatore di Mandola» attribuito a Cappiello Natale al Castello Sforzesco Milano, Sala Castellana Orario 9,30-17,30 Fino al 16 gennaio