Un bel brindisi nelle catacombe

Un bel brindisi nelle catacombe SOGNI DI FINE MILLENNIO NEI SOTTERRANEI DI VILLA ADA Un bel brindisi nelle catacombe ROMA -PROFANA Niccolo Ammaniti NESSUNO dei miei amici, sapendo come sono insopportabile, ansioso, nervoso l'ultimo giorno dell'anno mi chiederà di passarlo insieme, e siccome quello di quest'anno vale mille e noi, sfortunati, siamo costretti a sorbircelo, i miei amici, per quel giorno, mi eviteranno sicuramente e, certamente, questa maledetta notte la passerò solo, chiuso in casa cercando di pensare che è un giorno come un altro, un giorno qualsiasi, una notte dove bisogna dormire, che fuori non c è la guerra civile, l'apocalisse e la fine del mondo. Me ne starò a letto dal mattino, già lo so, misurandomi la febbre, smaniando e leggendo un libro senza leggerlo, accendendo e spegnendo la televisione e alla fine stremato, porca miseria, brinderò nel letto e nell'orrore io Paola Barale, Bonolis, Maurizio Costanzo e gli altri amici di Canale Cinque. E starò male, malissimo, piangerò o tenterò di piangere. E godrò della mia sfiga antica. Mi crogiolerò nel dolore di essere solo e nello stesso tempo soffrirò della mia infantile stupidità che mi fa crogiolare nel dolore scemo. RO-PRONiccolo MA ANA mmaniti Ma se, a un certo punto, in questa notte infausta e senza fine, qualcuno busserà alla porta potrei anche aprire. E se arriverà un amico, un amico sconosciuto che mi vuole bene e non ha nessuna paura ad uscire e che non teme per la propria sorte e per il futuro, un uomo sicuro e disposto a non festeggiare, a non ubriacarsi e che potrebbe pure abbracciare gente sconosciuta che festeggia, beh, allora, forse, potrei anche uscire di casa. Mi piacerebbe molto portarlo a Villa Ada che è un parco, un grande bosco accanto a via Salaria. SI, mi piacerebbe entrare dentro scavalcando il muro di recinzione ed attraversarla saltando da un albero all'altro come due gibboni, da una quercia ad un'altra, afferrarsi agli allori e planare senza cadere come due nuovi baroni rampanti, senza mai mettere i piedi a terra e forse da lì potremmo vedere questi famosi gruppi di persone di cui mi parlano tutti i miei vicini di casa ma che nessuno ha mai visto. Gente che vive al di fuori del mondo, che ha abbandonato il lavoro e la famiglia e vive di caccia e pesca (piccioni e gabbiani, pesci caS.; e tartarughe tropicali) e -spacciando e che ha delle capanne negli angoli più remoti della villa e che conosce dei cunicoli segreti che portano alle catacombe di Santa Priscilla. Sotto a villa Ada il terreno è tutto buchi e canali e gallerie sotterranee come un termitaio. Il sottosuolo è ridotto come un tavolo mangiato dai tarli. Potremmo trovarli, io e il mio amico, sentendo gli echi dei tamburi. Sì, perche questa gente che vive al di fuori del mondo suona i tamburi e balla. Alfredo, il nipote del tabaccaio, mi ha detto che una volta si era persa Rosetta, la sua barboncina e che l'ha inseguita oltre i boschi, oltre le colline di Forte Antenne fino a quasi la Moschea e ad un certo punto era così lontano, disperso in quel bosco che non credeva di poter ritrovare la strada ma poi ha visto l'Olimpica trafficata e Rosetta è apparsa e dietro c'erano dei tipi alti con la barba, con le trecce e con cani enormi e lo guardavano minacciosi e gli sembravano i guerrieri della palude silenziosa, gente che si fa gli affari suoi e che bisogna lasciare in pace. Comunque gli hanno indicato la via di ritorno e mentre camminava li ha sentiti suonare i tamburi e li ha visti. Formavano dei circoli di più di cento persone, ognuno con il proprio tamburo e producevano ritmi tribali e ci erano delle donne che ballavano nude intorno ai fuochi e pure un sacco di cani. Cani enormi e bastardi che possono sbranare un umano in pochi attimi, lo non so se è vero, se credere ad Alfredo, potrebbe benissimo raccontare balle. Comunque chissà cosa faranno i guerrieri per la fine del millennio, se organizzeranno una grande festa, forse giocheranno a nascondino nelle catacombe, forse ammazzeranno i cavalli del circolo del polo e li arrostiranno, chi lo sa. Ma forse per loro questo giorno è un giorno come un altro, non significa niente, e non festeggeranno un bel niente. Ma se invece anche per loro la fine del millennio conta qualcosa, allora, io e il mio amico, sopra un albero li vedremo ballare, fumare e cantare e lo passeremo insieme a loro anche se noi appollaiati sopra un ramo. Sarebbe bello. Ma se il mio amico sconosciuto non suonerà, non si presenterà, non avrò mai la forza di uscire e allora non mi resterà che festeggiare la fine del millennio con Paola Barale, Bonolis, Maurizio Costanzo e gli altri amici di Canale Cinque. Cin cin. E' solo una fantasia: le probabilità puntano verso un Capodanno solitario davanti alla tv in compagnia di Costanzo e la Barale. Ma nel caso si avverasse raggiungerei la festa dei guerrieri antichi e divorerei con loro i cavalli del Polo club

Persone citate: Ammaniti, Barale, Bonolis, Di Fine, Maurizio Costanzo, Paola Barale

Luoghi citati: Roma