Picolit un virus natalizio per le mogli

Picolit un virus natalizio per le mogli IN CANTINA Paolo Massobrìo Picolit un virus natalizio per le mogli ETTORE Mo, grande inviato di guerra, mi trasmise il virus del Picolit, che entrambi, a Natale, regaliamo alle nostre mogli nella mezza bottiglia, come avviene da secoli presso le corti di mezza Europa nei riguardi di principesse e regine. Il Picolit è un vino friulano tra i più rari del mondo. L'omonima uva, infatti, soffre di una malattia («aborto floreale»), che alla vendemmia offre grappoli spargoli con pochi acini. Ma quegli acini sono un concentrato di zuccheri che, portati all'appassimento (fino a Natale quando l'uva viene «sgracimolata»), danno alla luce uno tra i vini più delicati che esistano. «Quanto e piccolo questo Picolit», disse una volta Hemingway ad una cameriera che tradì con un bicchiere di Verduzzo, altro vino friulano abbastanza simile, ma non altrettanto nobile. Anzi, per permettere la fecondazione, molto spesso, i filari vengono alternati con altre tipologie, poiché il Picolit non è ermafrodita (non si autoimpollina), ma fisiologicamente femminile. Livio Felluga a Cormons lo produce da cinque generazioni, affinandolo in piccole botti. Non per moda, ma per tradizione, giacché i caratelli facevano capolino già nel secolo scorso. Ha colore oro antico limpido, profumo suadente di miele, agrumi e frutti canditi. In bocca scende dolce e fresco (acidulo) al medesimo tempo, con un delicato velluto. S'abbina a fegato grasso o «marcundela»: salume friulano prodotto con frattaglie di maiale, pasta di salame e sette spezie. Quasi un rito, riabilitato dal gastronomo «longolardo» Tony Cuman, per pochi. Com'è il Picolit, del resto. Livio Felluga Brazzano di Cori nons (Gorizia) tel. 0481.60.203 Una mezza bottiglia diPicolit1994: 70 mila lire

Persone citate: Hemingway, Livio Felluga, Paolo Massobrìo, Tony Cuman

Luoghi citati: Cormons, Europa, Gorizia