Il calendario di Gould e gli astri della Hack in un millennio forse che sì, forse Queneau

Il calendario di Gould e gli astri della Hack in un millennio forse che sì, forse Queneau Il calendario di Gould e gli astri della Hack in un millennio forse che sì, forse Queneau SCIENZA ,,Pioro Bianucci IL ventesimo secolo non finisce e il terzo millennio non incomincia, ma il 31 dicembre brinderemo ugualmente con solennità perché dal punto di vista psicologico sono quei tre zeri del 2000 a dettare legge, persino più del pronunciamento ufficiale del l'Osservatorio di Greenwich. Ciò premesso, il primo libro da segnalare nella disordinata corsa alla Fine e al Principio è II millennio che non c'è di Stephen Jay Gould (Il Saggiatore, pp. 190, L. 28.000). Gouldquesta volta sveste i suoi panni di biologo per dedicarsi a un piccolo saggio eccentrico, forse anche frivolo, ma certo divertente : senza risparmio di ironia, analizza quanto siano arbitrarie le frontiere cronologiche, (come del resto quelle geografiche), smonta l'ar- 3;ginito ingranaggio del nostro ondano fondato sui molteplici errori di Dionigi il Piccolo, e infine se la prende con la malignità della natura, che ha dato all'anno l'incommensurabile durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 45 secondi, 9 decimi, 6 centesimi, 7 millesimi, 6 decimillesimi e 8 centomillesimi di secondo. Un tempo così maledettamente frazionario da fare del calendario un'impresa impossibile. Ancora nel filone del millennio troviamo La truffa del tempo di Armando Torno (Mondadori, pp. 116, L. 26.000), dove la controversia sfuma in pagine più epidermiche e divaganti, e Storia e riti di Capodanno (Rizzoli, pp. 154, L. 36.000), di Guido Cossard, gran cultore di archeoastronomia che ci guida alla scoperta dei nessi tra calendario e fenomeni celesti così come li stabilirono sumeri, babilonesi, egizi, ebrei, celti, greci, cinesi e popoli precolombiani. SCIE,,PiBia NZA o cci Restiamo in zona astronomica con il bel libro di Margherita Hack Sette variazioni sul cielo ( Cortina, pp. 248, L. 35.000). Astrofisica di fama, la Hack ha scelto temi caldi: l'inconsistenza dell'astrologia, il faticoso ripudio del geocentrismo da Aristarco a Kant, l'esplorazione del Sistema solare, la ricerca di altre forme di vita nel cosmo, il dibattito sull'origine dell'universo, gli scenari apocalittici di un impatto tra il nostro pianeta e un asteroide o della morte del Sole e infine il «principio antropico», secondo il quale le costanti fisiche sarebbero finemente e sapientemente sintonizzate in modo da rendere possibile questo universo e una vita intelli- ?;ente in grado di conoscerlo (nella àttispecie, la vita dell'Homo sapiens) Su quest'ultimo punto ov¬ viamente la Hack è molto critica, vedendo nel principio antropico una nuova forma di mentalità tolemaica. In ogni caso, chi volesse chiarirsi il problema con una miglior conoscenza dei suoi aspetti fisici fondamentali può leggere Il quanto di Natale, saggio di Robert Gilmore (Cortina, pp. 320, L. 36.000), con allusione al «Canto di Natale» di Dickens. Buona annata per gli appassionati di matematica. Bollati Bonn ghieri presenta il primo volume delle Òpere di Goedel, il grande logico compagno di Einstein a Princeton che con il suo teorema di incompletezza ha segnato un limite invalicabile della scienza moderna: raccoglie i lavori del periodo 1929-1936 (pp. 360, L. 120.000). E Mondadori offre la biografia di Paul Erdòs, genio matematico che visse da zingaro, girovagando da un continente all'altro con una valigia che contene¬ va tutti i suoi averi (Paul Hoffman, L'uomo che amava solo i numeri, pp. 268, L. 30.000). Chiudiamo segnalando due opere enciclopediche della Zanichelli. La prima, il Dizionario degli scienziati e dei tecnici a cura di Giorgio Dragoni, Silvio Bergia e Giovanni Gottardi, è uno strumento di consultazione aggiornato e completo (6000 scienziati e tecnici, pp. 1600, L. 98.000) di cui si sentiva l'urgente necessità. La seconda, Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale di Paolo Albani e Paolo della Bella (pp. 480, L. 58.000), è un'opera deliziosamente voluttuaria che, nonostante l'ordine alfabetico, invoglia a una lettura continua. Una spassosa scorribanda tra genio e follia, tra pseudo e para scienze. L'umorismo degli autori impregna ognuna delle 1100 voci, tanto più insinuante in quanto dissimulato sotto un'ingannevole serietà.

Luoghi citati: Cortina, Greenwich